Immagine di sfondo della pagina Occupazione nel turismo: dominano le donne
24 novembre 2005

AAA, piccola impresa del Mezzogiorno cerca giovane con spiccate doti relazionali, richiesta esperienza specifica nel settore, max 35 anni, preferibilmente donna”. E’ questo l’identikit prevalente che emerge dai fabbisogni delle imprese del settore turistico per il 2005 secondo l’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che sonda le previsioni di assunzioni e i fabbisogni professionali delle imprese italiane, presentata questa mattina a Roma da Unioncamere nell’ambito della 1^ Assise degli amministratori delle Camere di Commercio eletti in rappresentanza delle imprese turistiche. In termini assoluti, alla fine del 2005 l’occupazione dipendente del settore turistico allargato (del quale fanno parte alberghi, campeggi, ristoranti, bar, mense, agenzie di viaggio e operatori turistici) toccherà quota mezzo milione di addetti, 10mila in più rispetto alla fine del 2004, pari al 9,1% dell’occupazione dell’intero comparto dei servizi e al 4,7% di tutta l’occupazione creata da imprese con almeno un dipendente. Maschilismo bandito dal settore del turismo? A leggere i dati sulle preferenze di genere dei datori di lavoro sembrerebbe proprio di sì. Il 45,9% degli imprenditori, infatti, ritiene ugualmente idonei all’assunzione i candidati dei due generi (a fronte di una media nazionale del 36,3%) e addirittura, al momento della scelta, la preferenza (il 35 contro il 19%) va largamente al candidato “in rosa”. La quota più alta di preferenza per le “lei” si registra tra le imprese del Centro Italia (il 40,2%), mentre è al Nord-Est la forchetta più ampia (ben 25 punti percentuali) tra chi preferisce assumere una donna (il 40% degli intervistati) e chi invece preferisce un uomo (un misero 15%). La quota maggiore di nuovi occupati del turismo si concentra soprattutto tra le piccole imprese delle regioni del Mezzogiorno e delle isole: 3.350 unità in più, il 76,7% delle quali in imprese con meno di 10 addetti. A seguire, nell’ordine, le ripartizioni geografiche del Centro, Nord-Ovest e Nord-Est dove i programmi di assunzione delle imprese produrranno, rispettivamente, 2.700, 2.530 e 1.650 occupati in più alla fine dell’anno. In termini assoluti è Milano la capitale dell’occupazione (1.000 occupati dipendenti in più alla fine dell’anno). Seguono Napoli (+810), Roma (+580), e Firenze (+540). Cagliari, in settima posizione, è la prima provincia del Mezzogiorno (+300). In termini relativi, però, la crescita

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