Porto di Venezia, lavoratori in piazza
'Ripartire subito' è la priorità dei lavoratori del Porto di Venezia che sono scesi in acqua, davanti a Punta della Dogana, per dire che il 'porto è vita' e che 'senza crociere il porto muore'. I lavoratori chiedono alle iistituzioni 'soluzioni subito per continuare ad essere home porta della compagnie crocieristiche'. 'Siamo d'accordo di far deviare le grandi navi da crociera a Porto Marghera per evitare il Canal Grande ma bisogna agire subito. Da marzo non attraccano più navi e la cassa integrazione prevista dal Decreto Agosto finirà il 1` novembre. Nelle migliori previsioni, il lavoro ripartirà a marzo / aprile 2021' sostiene il VTP Venezia Terminal Passeggeri.
Ma quanto vale l'industria croceristica a Venezia? Nella città lagunare, secondo scalo crocierstico italiano dopo Civitavecchia, l'economia del mare genera il 20% del Pil cittadino, con un impatto economico annuo di 400 milioni, con 5.000 lavoratori diretti occupati in 1260 imprese. Ogni anno la spesa diretta di passeggeri, equipaggi e navi raggiunge i 155 milioni di euro, con una spesa media giornaliera di 426.000 euro. L'impatto economico del Sistema Portuale Veneto (porti di Venezia e Chioggia) vale complessivamente 21 miliardi e occupa oltre 92 mila occupati.
Ad agosto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono arrivati 26 milioni di euro per gli scavi dei fondali e gli interventi strutturali al Molo Sali. Meglio tardi che mai.Ma nel frattempo i top player internazionali (Msc Crociere, Costa Crociere e Royal Caribbean) hanno dirottato le navi a Trieste (e Ravenna) almeno fino alla primavera 2021. Mentre in mondovisione il mondo dello shipping e della finanza guardava col fiato sospeso la ripartenza di Msc Crociere da Genova, Venezia stava a guardare avvolta da un silenzio assordante. Senza coraggio non si va da nessuna parte.
Le compagnie crocieristiche che hanno scelto Trieste, torneranno poi subito a Venezia? L'incognita non è da poco. Agenzie di viaggio e marittime, ormeggiatori, portabagagli del porto, rimorchiatori, tassisti e gondolieri, commercianti e artigiani del vetro hanno chiesto 'soluzioni subito per Venezia, alle prese con una crisi post-Covid disastrisa'. Carraro, in rappresentanza degli albergatori veneziani, ha dichiarato che 'l'industria alberghiera sta ripartendo con tariffe abbassate, una soluzione non sostenibile a lungo' mentre l'agenzia viaggi Mirco Santi, in rappresentanza delle adv lagunari, ha sottolineato 'l'importanza e il valore delle agenzie, che regalano al turista un'esperienza di qualità che promuove l'intero territorio'.
'Vogliono chiudere il porto?: è la provocazione di Alessandro Santi, Presidente della Venice Port Community. 'Ci provino. I veneziani, quelli veri, sanno che il porto è la ragione di essere della città. E ora l'arma vincente sarà la saldatura fra impresa e lavoro con la quale i fautori della citta'-museo dovranno fare i conti'.
Laura Colognesi