Royal Caribbean, ecco Harmony of the Seas
Royal Caribbean, ecco Harmony of the Seas
Debutto in grande stile per la maestosa Harmony of the Seas, terza gemella di classe Oasis, fiore all’occhiello dell’estate mediterranea di Royal Caribbean, che dal 7 giugno naviga nel Mare Nostrum con itinerari di sette notti con imbarco dall’home-port di Civitavecchia dal 7 luglio 2016 e scali a Napoli, Barcellona, Palma di Maiorca Marsiglia e La Spezia. “E’ una nave che da già da sola rappresenta un ottimo strumento di marketing – le parole di Gianni Rotondo, general manager italia, durante la crociera pre inaugurale – e che fornisce un’esperienza di bordo davvera unica al mondo per i nostri passeggeri”. Con i suoi 362 metri di lunghezza, una stazza lorda di 227.000 tonnellate e una capacità di oltre 5.400 passeggeri, Harmony of the Seas, come le altre navi di classe Oasis, ridisegna completamente il concetto di crociera e lancia un nuovo modo di vivere la vita di bordo. Impossibile, infatti, non farsi sedurre da una piacevole passeggiata attraverso il godibile Central Park con oltre 10.000 piante vere, dai tavolini dei bar all’aperto e circondati dal verde, dalle oasi di relax sul ponte di prua, dai 7 quartieri tematici, dalla zip-line e dai simulatori di serf per sfidare le onde mentre la nave scivola sulle placide acque del Mediterraneo. “La stagione estiva – ha proseguito Rotondo – è per noi molto positiva, Harmony con il suo scontrino medio superiore del 35% ha contribuito a trainare le vendite e grazie ad una forte politica di advanced booking abbiamo già raggiunto il 93% di riempimento con oltre 20.000 italiani presenti, +25% di fatturato, risultato per noi molto importante”. E centrale si conferma il ruolo della distribuzione, canale di vendita principale per Royal Caribbean: “Il 70% del venduto deriva dalla agenzie di viaggio, mentre la vendita diretta è stabile al 15% dal 2012 così come le vendite tramite agenzie virtuali, garantiamo la multicanalità perché è ciò che vuole il mercato ma per noi è meno conveniente perché se è vero che risparmiamo sulla commissione è altrettanto vero che le spese di marketing sono maggiori”.(Intervista completa sul prossimo numero di T&A)