Umbria, i progetti di Torre del Nera Spa
Un’oasi di pace immersa nelle verdi colline umbre a poco più di un’ora e venti di viaggio da Roma. Situato nel romantico borgo di Scheggino, Torre del Nera Albergo diffuso & Spa si candida a meta ideale per un soggiorno all’insegna del relax ma anche per scoprire un territorio unico dove la natura regna sovrana e dove i ritmi del tempo sembrano scorrere in maniera differente. Una struttura amata dal mercato italiano, ma che negli anni pre pandemia ha visto crescere e consolidarsi anche una buona percentuale di turisti stranieri. Ed oggi i progetti della proprietà vanno anche verso il trade con accordi importanti con i principali tour operator e con un nuovo piano di social media marketing targettizzato. Ci raccconta tutto Fulvio Badetti, direttore di Torre del Nera Albergo diffuso & Spa
Quando nasce il progetto Torre del Nera e come si compone la struttura tra numero di camere, spa e ristorante?
Circa vent’anni fa la famiglia Giannattasio, proprietaria di Torre del Nera Albergo diffuso & Spa, scoprì il borgo medievale di Scheggino, acquisì i primi appartamenti e li ristrutturò ispirandosi ai principi dell’architettura originaria e seguendo principi ecosostenibili. Nel tempo il progetto si estese a 16 appartamenti dislocati nel borgo e solo nel 2020, recuperando in parte i ruderi di un antico castello costruì il corpo centrale che ospita un ristorante, una Spa e 12 camere, divenendo quello che oggi è a tutti gli effetti un albergo diffuso.
Su quali numeri si chiuderà il 2021 di Torre del Nera in termini di occupazione?
Chiuderemo l’anno con un riempimento pari al 70% e un volume d’affari in crescita del 40% rispetto al 2020
Prima del covid quali erano i mercati più importanti a parte quello italiano?
Pre pandemia tra i mercati più importanti dopo quello italiano c’erano quelli tedesco, austriaco e giapponese; nel 2021 abbiamo avuto un 20% di clientela straniera proveniente da Danimarca, Benelux, Israele, Germania, Austria e Svizzera.
Giuseppe Focone