Immagine di sfondo della pagina Ente del Turismo Thailandese, Botticelli: “I 300mila arrivi italiani confermano la Thailandia come destinazione di valore”

Il 2025 segna un passaggio storico per la Thailandia sul mercato italiano: per la prima volta gli arrivi dall’Italia superano quota 300mila, confermando il Paese come una delle destinazioni long haul più amate e performanti. Un risultato che non è frutto del caso, ma di una strategia mirata, di una rinnovata capacità di intercettare i desideri dei viaggiatori e di un lavoro sinergico con il trade. Ne parliamo in questa intervista con Sandro Botticelli, Marketing Manager dell'Ente del Turismo Thailandese, che analizza le ragioni di tale crescita, l’evoluzione del viaggiatore italiano e le prospettive future di una destinazione che continua a reinventarsi senza perdere la propria identità.

D: Il superamento dei 300mila arrivi dall’Italia nel 2025 rappresenta un traguardo significativo: quali sono, secondo lei, i principali fattori che hanno trainato questa crescita?

R: Il superamento dei 300mila arrivi italiani è il risultato di una combinazione di fattori strategici. Da un lato, la Thailandia ha beneficiato di una forte ripresa della domanda long haul, dall’altro ha saputo rispondere in modo efficace alle nuove esigenze del mercato. La destinazione è percepita come sicura, accogliente e altamente diversificata, capace di offrire esperienze autentiche tutto l’anno. A questo si aggiungono investimenti mirati in comunicazione, una presenza costante sul mercato italiano e un lavoro strutturato con il trade, che ha permesso di valorizzare prodotti e itinerari sempre più in linea con le aspettative del viaggiatore italiano.

D: Che profilo ha oggi il viaggiatore italiano che sceglie la Thailandia? È cambiato rispetto al passato in termini di aspettative, durata del viaggio e tipologia di esperienza ricercata?

R: Il viaggiatore italiano è oggi più consapevole, informato e orientato alla qualità dell’esperienza. Rispetto al passato, si registra una maggiore attenzione alla sostenibilità, al contatto con la cultura locale e a esperienze personalizzate. La durata media dei soggiorni rimane elevata, spesso superiore alle due settimane, ma cresce l’interesse per itinerari combinati che includono città, natura, isole meno conosciute e momenti di benessere. Non si cerca più solo il 'mare tropicale', bensì un viaggio completo, ricco di contenuti ed emozioni.

D: Nell'ultimo anno ha riscontrato evoluzioni nelle abitudini di viaggio e nelle richieste del mercato italiano?

R: Sì, in modo molto evidente. Abbiamo osservato una forte crescita della domanda nei mesi invernali, una maggiore flessibilità nelle date di partenza e un interesse per esperienze tematiche: gastronomia, wellness, sport, natura e turismo lento. Inoltre, si sta affermando una richiesta più attenta alla qualità delle strutture, ai servizi e alla componente esperienziale, anche nel segmento luxury, che in Thailandia trova un’offerta estremamente competitiva.

D: Quanto è stato determinante il lavoro svolto dal trade italiano nel raggiungimento di questo risultato e come si è evoluta la collaborazione con l’Ente del Turismo?

R: Il ruolo del trade italiano è stato assolutamente determinante. Tour operator, agenzie di viaggio e compagnie aeree hanno dimostrato grande capacità di adattamento e visione strategica. La collaborazione con l’Ente del Turismo Thailandese si è evoluta in una logica sempre più strutturata di co-marketing, formazione e supporto alla vendita. Insieme abbiamo lavorato per diversificare il prodotto, promuovere nuove destinazioni e costruire una narrazione della Thailandia più contemporanea e in linea con le aspettative del mercato.

D: Alla luce di questi numeri, quali sono le prospettive per il futuro del mercato italiano e su quali segmenti o prodotti la Thailandia intende puntare per consolidare e superare questo traguardo?

R: Le prospettive sono molto positive. Il mercato italiano continua a dimostrare un forte legame con la Thailandia e un’elevata propensione al viaggio long haul. Per il futuro puntiamo su segmenti ad alto valore aggiunto come il turismo culturale, il wellness, il luxury esperienziale, il turismo sostenibile e i viaggi tailor made. Allo stesso tempo, continueremo a promuovere destinazioni emergenti e meno conosciute, per favorire una distribuzione più equilibrata dei flussi turistici.

D: Quanto ha inciso il miglioramento della connettività aerea tra Italia e Thailandia nel raggiungimento del traguardo dei 300mila arrivi? Ci sono nuove rotte in arrivo per il 2026?

R: La connettività aerea ha giocato un ruolo chiave. L’aumento delle frequenze dei voli diretti,  il miglioramento dei collegamenti via hub internazionali e la forte collaborazione con le compagnie aeree hanno reso la Thailandia più accessibile e competitiva. Guardando al 2026, il dialogo con i vettori è molto attivo e ci sono segnali positivi per un ulteriore rafforzamento dei collegamenti, in linea con la crescita della domanda dal mercato italiano.

D: In un contesto di forte competizione tra le destinazioni long haul, quale posizionamento distintivo rende oggi la Thailandia particolarmente attrattiva per il mercato italiano rispetto ad altri Paesi asiatici?

R: La Thailandia si distingue per la sua straordinaria capacità di offrire varietà, qualità e valore in un’unica destinazione. Cultura millenaria, natura spettacolare, ospitalità autentica, eccellenza gastronomica e un rapporto qualità-prezzo molto competitivo rappresentano elementi chiave del nostro posizionamento. A questo si aggiunge una forte affinità culturale con il pubblico italiano e una consolidata esperienza nell’accoglienza del mercato europeo. La Thailandia non è solo una meta da visitare, ma un Paese da vivere, ed è questo che continua a renderla unica e profondamente attrattiva per i viaggiatori italiani.

Gaia Guarino

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