Estate 2025: 36,1 milioni di italiani in viaggio, il turismo cresce e si trasforma
I dati Federalberghi confermano una stagione positiva: spesa complessiva a 41,3 miliardi di euro (+1,7%), con il Belpaese scelto dall’88% dei vacanzieri
Cresce il numero di italiani in viaggio e si rafforza il valore economico del turismo. L’estate 2025 si conferma positiva per il settore: secondo l’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, saranno 36,1 milioni gli italiani in vacanza tra giugno e settembre, generando un giro d’affari pari a 41,3 miliardi di euro, in aumento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Vacanze più brevi ma più frequenti
A cambiare non è solo la quantità, ma soprattutto la qualità della domanda turistica. Cala la durata media della vacanza principale (da 10,3 a 10 giorni), ma aumenta il numero di soggiorni: oltre un terzo dei vacanzieri farà più di una vacanza tra giugno e settembre. Il 41,3% ne farà almeno due, il 31,4% tre e il 17,5% quattro o più, segnando una tendenza alla frammentazione dei periodi di riposo.
«Agosto perde centralità, mentre crescono giugno e settembre – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Questo è un segnale molto positivo, si afferma un turismo distribuito, più sostenibile e più accessibile. Si tratta di una grande opportunità per rafforzare l’occupazione e la redditività del settore in tutto l’arco dell’anno».
Italia regina dell’estate, ma cresce l’attenzione per l’ambiente
Il 88% degli italiani resterà entro i confini nazionali, con una predilezione per il mare (76,9%). Le regioni più gettonate sono Toscana, Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia, Lombardia, Campania e Sardegna. Tra chi sceglie l’estero (12%), prevalgono mete marine vicine all’Italia (57%), capitali europee (16,4%) e località esotiche (10,7%).
In aumento la domanda per destinazioni meno affollate e a contatto con la natura, a dimostrazione – si legge nel rapporto – di una sensibilità crescente verso sostenibilità e benessere personale.
Spesa media e distribuzione
Il costo medio della vacanza principale si attesta su 888 euro a persona (circa 89 euro al giorno), mentre i soggiorni aggiuntivi durano in media 4,4 giorni per una spesa di 518 euro (117 euro al giorno). Il budget complessivo si distribuisce su tutta la filiera: 28,7% per la ristorazione, 23,6% per il pernottamento, 21,1% per i trasporti, 11,2% per lo shopping e il restante 15,4% per attività ricreative, escursioni e gite.
«Oggi il turista non cerca solo un alloggio, ma un’emozione da custodire – aggiunge Bocca – La spesa si distribuisce lungo tutta la filiera: ristorazione, cultura, artigianato, benessere. È una trasformazione strutturale che rende il comparto un attivatore diffuso di valore economico e sociale».
Le modalità del viaggio e dell’ospitalità
Il 66,6% degli italiani si muoverà in auto, mentre il 20,7% prenderà l’aereo e il 4,4% il treno. Tra le tipologie di soggiorno, in testa c’è la casa di amici o parenti (28,8%), seguita dagli alberghi (26,3%), seconde case (11,9%), B&B (7,7%), campeggi (7%), affitti brevi (5,3%), residence (4,9%) e villaggi turistici (4%).
Quanto alle prenotazioni, quasi la metà (46,3%) ha scelto di contattare direttamente la struttura o di utilizzare il suo sito internet. Il 75,6% ha prenotato con un anticipo compreso tra uno e due mesi.
Non per tutti è vacanza
Il 49,2% della popolazione non partirà per motivi economici (54,8%), di salute (24,5%) o familiari (23,9%). Solo il 7,8% ha rimandato le ferie a un altro periodo dell’anno.
«La nostra indagine rivela che una quota significativa di italiani non andrà in vacanza per motivi economici – conclude Bocca – È un dato che non può lasciarci indifferenti e che ci spinge a lavorare per un turismo più accessibile, capace di offrire occasioni di benessere per tutti».