
Assobalneari, tra canoni demaniali e Iva. Chiesto un albo degli impianti balneari
In ambito del Sun di Rimini, si è tenuto un Consiglio Nazionale allargato di Assobalneari Italia, aderente al sistema Federturismo Confindustria. All’ordine del giorno del Consiglio, le tematiche più scottanti per il settore: rinnovo delle concessioni demaniali marittime, e l’ ipotesi di riduzione dell’aliquota IVA per il comparto balneare. Tra le richieste dell’associazione anche il riconoscimento della balneazione italiana quale “prodotto DOC”, attraverso una sorta di “Albo degli Impianti Balneari”, costituito da quelle realtà aziendali che, in virtù della propria storia, della propria tradizione, della propria organizzazione imprenditoriale, non possono andare a bando, pena la cancellazione di un prodotto di punta del Made in Italy. “Il turismo balneare italiano- ha detto il presidente Papagni- è stato, fino a pochi anni fa, tra le punte di diamante del nostro Paese, anche in termini economici. Oggi non lo è più, causa una perdurante politica del NON- fare e del NON- decidere che, se portata all’estremo, potrebbe tradursi nel fallimento di oltre 20 mila aziende balneari, nella disoccupazione di migliaia e migliaia di dipendenti, nell’affossamento dell’immagine di tutta l’Italia - non solo di quella balneare- all’estero. Chi può augurarsi uno scenario simile?”