Tunisia nuovi stop appelli al turismo
Tunisia nuovi stop appelli al turismo
Alla luce degli ultimi tragici eventi in Tunisia, pubblichiamo online la versione aggiornata dell'articolo sul paese, inserito nell'ultimo numero (18) di Turismo & Attualità, versione sfogliabile, a firma di Alessandra Gesuelli . Il numero era già chiuso quando i fatti sono avvenuti.
La Tunisia prova a far ripartire il turismo. L'appello è chiaro: “Ritornate”. Ma ora un ulteriore stop arriva dall'ultimo grave attentato al centro di Tunisi, che pochi giorni fa ha fatto ripiombare il paese nell'incubo, con 13 morti nell'attacco contro un pullmann della guardia presidenziale, in una delle vie principali della capitale. Solo alcune settimane fa c'era stato il lancio della nuova campagna video TrueTunisia “per riscoprire l'autentico paese attraverso l'esperienza di una giovane ragazza in viaggio, dal deserto alle bellezze archeologiche, dalla natura al cibo”, come ha spiegato Dora Ellouze, direttrice in Italia per l'Ente Nazionale del Turismo Tunisino. La campagna in 15 video, distribuiti anche sul canale YouTube dell'Ente Discover Tunisia era stata premiata a settembre dall'Organizzazione Mondiale del turismo UNWTO durante l'assemblea annuale in Colombia in cui la Tunisia era stata ospite d'onore. L'intento resta quello di tornare a riempire strade e piazze delle mete più amate, ora desolantemente vuote. Non sarà facile, soprattutto dopo questi ultimi attacchi al paese e dopo gli attacchi di Parigi, che incidono, in generale sulla fiducia delle persone a viaggiare. Il rilancio del turismo per la Tunisia vorrebbe dire anche un importante rilancio economico. Il settore costituisce infatti il 7% del Pil nazionale. Sono ancora da capire i danni a questo tentativo di ripresa generati dall'ultimo attacco. Già nei mesi scorsi il colpo inferto dai due attentati terroristici a marzo al Museo Bardo e a giugno sulla spiaggia di un resort a Sousse, aveva pesato come un macigno, soprattutto sul settore dei servizi. Solo dal mercato italiano c'era stato un calo del 63% di visite. La crisi si innesta su una economia post-rivoluzione, già fragile che negli ultimi mesi dopo le recenti elezioni ha visto un risultato negativo dello -0.2% e dello -0.7%, nei primi due quadrimestri, stando ai dati della Banca Mondiale e un aumento dell'inflazione. A questa flessione ha contribuito anche la crisi del settore industriale minerario legato ai fosfati.
L'OMT a Tunisi
In questo sforzo di rilancio il paese non è solo. E anche le dichiarazioni di solidarietà delle ultime ore lo dimostrano. Lo aveva già dimostrato la Conferenza Internazionale dell' Organizzazione Mondiale del Turismo UNWTO tenutasi proprio a Tunisi il 12 novembre, prima dei tragici eventi a Parigi: “L'importanza di questa conferenza ora è anche e soprattutto per il luogo in cui si svolge. Quella del terrorismo va percepita come una minaccia globale, non ha a che vedere solo con un singolo luogo-aveva sottolineato solo pochi giorni fa Taleb Rifai, Segretario generale dell'UNWTO.
La sicurezza
La comunità internazionale resta quindi solidale. Nei mesi scorsi lo hanno dimostrato il Nobel per la Pace assegnato alla Tunisia nel 2015 e sul tema della sicurezza lo aveva dimostrato pochi giorni prima di questo altro attentato a Tunisi, la recente visita del Segretario di Stato Usa John Kerry che aveva promesso “più supporto per la sicurezza sulle riforme economiche e la democratizzazione del paese”, aiuto ribadito anche in questi ultimi giorni. Questo si traduce anche in un supporto logistico, soprattutto ai confini con la Libia e con l'Algeria, dove più c'è il rischio di infiltrazioni terroristiche, come quest'ultimo tragico evento ha dimostrato. Della sicurezza si é ' parlato in diversi momenti durante l'evento OMT. “L' accordo bilaterale con il Ministero dell'Interno sulla sicurezza, ci ha detto, prevede gia' diverse azioni di formazione e intelligence e una maggiore presenza nei luoghi sensibili” ha specificato il Ministro del Turismo Salma Elloumi Rakik. I controlli e le azioni di intelligence ci sono e recentemente erano stati compiuti gli arresti di ben 17 terroristi. In effetti a Tunisi la polizia in giro si vede, cosi' come i militari anche se non c'è una percezione di "militarizzazione".Di certo si vedono nei luoghi più frequentati dai turisti e lungo le vie centrali della capitale. Ma purtroppo questo non è bastato a sventare l'attentato di pochi giorni fa.
I Tour Operator italiani
Nei mesi scorsi il governo aveva varato una serie di provvedimenti per favorire anche dal punto di vista fiscale il rientro degli imprenditori e gli investimenti. Tra i provvedimenti anche la cassa integrazione per i lavoratori degli hotel chiusi per la crisi. Gli imprenditori italiani del settore aspettano di essere rassicurati. Cosi' come i tanti turisti. Dalla Farnesina al Foreign Ministry Uk l'allerta internazionale resta alto. “Per noi la Tunisia è importante, abbiamo ben 4 villaggi, non chiudiamo ma è chiaro che siamo in attesa di capire nei prossimi mesi l'andamento del mercato. Se riprende nel 2016 contiamo di tornare a registrare almeno il 40 per cento di quel che facevamo due anni fa- le parole di Nardo Filippetti presidente di Eden Viaggi.
alessandra gesuelli
Info: www.tunisiaturismo.it