2025 anno delle coolcation: quando il fresco diventa una scelta di vita
Sempre più turisti scelgono le coolcation: vacanze fresche, sostenibili e immersive per sfuggire al caldo e ritrovare sé stessi nella natura.
Il 2025 si preannuncia come un anno di consolidamento per il fenomeno delle coolcation, un neologismo nato dalla fusione tra “cool” e “vacation”, per indicare vacanze alla ricerca del fresco. Da un’indagine dell’Osservatorio BIT, la tendenza viene definita 'inarrestabile', spinta da un’urgenza sempre più diffusa: sfuggire alle temperature record che stanno ridisegnando il turismo globale.
La crescente attenzione al cambiamento climatico, unita al desiderio di vacanze più sostenibili e immersive, sta radicalmente modificando le abitudini dei viaggiatori. Lo confermano i numeri: nel Regno Unito le ricerche online per “cooler countries” e “cooler holidays” sono aumentate rispettivamente del 2590% e del 120% negli ultimi dieci anni. Un segnale evidente di come l’idea stessa di vacanza stia rapidamente mutando a livello internazionale.
Il Mediterraneo, un tempo sinonimo di spiagge assolate e località balneari iconiche, oggi è sempre più vulnerabile agli effetti estremi del clima, tra ondate di calore prolungate e siccità. È così che milioni di turisti iniziano a guardare verso nord, in cerca di altitudini più fresche e paesaggi più vivibili.
La coolcation in Italia
Ma non servono più voli intercontinentali per trovare refrigerio: anche in Italia il fenomeno sta accelerando. Secondo le stime ENIT per l’estate 2025, sono attesi 18,6 milioni di arrivi aeroportuali internazionali (+17,9% rispetto al 2024), con oltre 7,7 milioni di turisti diretti verso il Nord Italia e le aree alpine, mete ideali per chi cerca fresco e natura. Complessivamente, per la stagione estiva sono già state prenotate 10,6 milioni di sistemazioni internazionali tra giugno e settembre, con una crescita del 4,6% sull’anno precedente. In parallelo cresce anche la durata media dei soggiorni in montagna, che supera le 6 notti, segno di una domanda sempre più orientata a vacanze immersive e di qualità.
Il fenomeno delle coolcation intercetta così sia il turismo domestico, già consolidato, sia una domanda internazionale in costante espansione verso laghi, montagne e borghi d’altura. Secondo il Centro Studi Touring Club, la montagna ha ormai superato anche le città d’arte nella classifica delle destinazioni estive (19% contro 17%).
Quello che sta emergendo non è solo un cambio di destinazione, ma un’autentica evoluzione culturale nel modo di intendere la vacanza. Cresce il bisogno di rallentare, di disconnettersi dal rumore digitale e di vivere esperienze sensoriali vere: è il cosiddetto JOMO (Joy of Missing Out), la gioia di sottrarsi al sovraccarico di stimoli e ritmi frenetici. In montagna, l’esperienza del fresco non è solo una questione di termometro, ma di sensazioni. Ogni attività - una passeggiata a cavallo nei boschi, una notte in tenda sotto le stelle, una discesa in rafting tra le rapide alpine - diventa un modo per riscoprire il proprio corpo, rallentare i pensieri, farsi attraversare dalla natura. Non si tratta solo di “scappare” dal caldo, ma di abitare uno spazio diverso, in cui anche il tempo sembra cambiare ritmo. La coolcation è questo: un’immersione in paesaggi vivi, non filtrati, che restituiscono libertà.