Immagine di sfondo della pagina A Genova gli Stati Generali Mondo Lavoro del Mare
27 maggio 2021

Dal 25 al 27 maggio sono in corso di svolgimento online da Genova gli Stati Generali Mondo Lavoro del MARE, giunti alla seconda edizione, ideati per promuovere l’incontro e il confronto tra tutti gli stakeholder della blue economy italiana: trasporto, crocieristica, logistica, settore ittico, turismo, cantieristica, ristorazione e ospitalità, uniti per lanciare il networking come volano di opportunità e interpretare le occasioni d’innovazione di mercato per superare la crisi indotta dalla pandemia. La spinta propulsiva per la ripresa del settore è fra gli obiettivi del PNRR, che ha stanziato tre miliardi per porti più ‘green’, investendo in digitalizzazione, transizione ecologica e sostenibilità, per aggredire i punti di debolezza dell’economia del Paese, alcuni cronici, altri congiunturali.

La sfida per rilanciare il settore non può che partire dalla sostenibilità, tema del panel “Welfare, sostenibilità e ambiente: sfide e proposte nel settore del Mare”. Fra i relatori, Leonardo Massa, Managing Director Italy MSC Cruises, ha ribadito “l’impegno in prima linea della compagnia crocieristica per la sostenibilità del mare. Nel 2019, portando avanti l’attenzione per l’ambiente dell’armatore Gianluigi Aponte, abbiamo creato la Msc Foundation, la non profit globale creata dal Gruppo MSC con l’obiettivo di promuovere ed estendere il suo programma umanitario e sociale. Le azioni messe in campo sono numerose e nel 2022 vareremo la nave alimentata a Gnl (gas naturale liquefatto), tecnologicamente ed ecologicamente la più avanzata (munita di un nuovo sistema da 50 kilowatt che incorpora la tecnologia a celle a combustibile a ossido solido (SOFC) e utilizzerà il gas naturale per produrre elettricità e calore a bordo, ndr). Abbiamo investito direttamente anche sull’ambiente: nel 2016 abbiamo iniziato la bonifica, durata tre anni e mezzo, dell’ex sito industriale di uu’isola disabitata delle Bahamas per ripristinare l’ecosistema e trasformarla in un’oasi paradisiaca, la Ocean Cay – MSC Marine Reserve, senza resort né parchi divertimento, un’esperienza insolita, unicamente per i crocieristi di Msc con sbarchi in giornata sulle otto spiagge incontaminate dell’isola (il primo il 6 dicembre 2019, ndr). E il Governo delle Bahamas ha fatto ancora di più: ha costruito attorno un parco marino, per salvaguardare lo spazio marino. Siamo stati anche la prima compagnia crocieristica plastic-free e i primi a ripartire, il 16 agosto 2020, a livello globale. L’industria crocieristica globale è ancora ferma, dagli Usa (mercato mondiale di riferimento) al Giappone, fino all’Africa e a molti altri porti nel mondo. Al momento l’occupazione delle nostre navi – in conformità col protocollo anti-Covid – è al 50%, con previsioni di arrivare al 70% nel periodo estivo, compatibilmente con la campagna vaccinale”.

In un Paese i cui confini sono bagnati dal mare per l’80%, l’identità delle zone costiere ha una rilevanza di grande significato per cultura, tradizioni, enogastronomia, sostenibilità, tutti settori di grande traino per il turismo nazionale. Ma l’economia costiera non è solo turismo: logistica portuale, trasporti di cose e persone, crocieristica, scambi commerciali, cantieristica da diporto, acquacultura e pesca. Le imprese legate al mare sono 200mila nel 2018, apportano un valore aggiunto diretto di 46.7 miliardi di euro e un indotto di 87.8, per un totale di 134,5 miliardi di euro, ovvero l’8.5% del Pil: per ogni euro di valore aggiunto prodotto, se ne attivano altri 1,9 sul resto dell’economia. Il settore dà lavoro a 885 mila occupati, il 3.5% del totale. Giro d’affari e occupazione, entrambi in crescita dal 2014; senza contare il grande valore ponderato del contributo del Mare al nostro Paese in quanto appannaggio per lo più del Mezzogiorno e delle isole, in controtendenza rispetto al resto dell’economia. Questa era la situazione prima del Covid-1  Secondo il centro studi BlueMonitorLab, la crisi generata alla pandemia potrebbe essere costata all’intera economia marittima circa 120 miliardi di euro sul fatturato 2020. Solo per il crollo del turismo, per circa il 70% in Italia turismo di mare, l’ipotesi è di una perdita netta di fatturato fra i 55 e i 60 miliardi, 3 miliardi per le crociere, -80% il giro d’affari per la pesca e azzerata la nautica da diporto.

Laura Colognesi

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