Immagine di sfondo della pagina AeroItalia, la sfida di Gaetano Francesco Intrieri
08 giugno 2022

AeroItalia, ha iniziato le operazioni di volo sul segmento charter già da qualche settimana. A breve si approssima a inaugurare quelle di linea dal 9 luglio, con una serie di collegamenti aerei dalla base a Forlì. Nell'aeroporto romagnolo un Boeing 737-800 da 189 posti opererà su quattro destinazioni annuali e cinque stagionali. 

Il vettore italiano, del quale si è iniziato a sentire qualcosa nell'autunno dell'anno scorso, ha ricevuto il COA il 22 aprile 2022, un record. Agli albori si parlava di voli di linea e forse charter, l'attuale situazione generale, ha per il momento spostato l'ago della bilancia su un attività prettamente charter e ACMI, fatto eccetto quella di linea su nicchie di mercato italiane. Un cambio temporaneo di politica, al fine di meglio adattarsi alla situazione attuale del post covid-19 e del costo del carburante molto alto. Il tutto,  in un ottica di preservare le risorse che i due finanziatori Marc Bougarde e German Efromovich hanno messo a disposizione del vettore. Per il momento del traffico a lungo raggio se ne parlerà più avanti, non prima di qualche anno.  Nei giorni scorsi a margine di una presentazione di AeroItalia sulle attività di Forlì abbiamo avuto modo di fare un quadro più largo e puntuale con il CEO Gaetano Francesco Intrieri.

Perchè AeroItalia?

Bella domanda!, Allora vorrei dire, perchè io mi trovo in AeroItalia?! Io faccio il manager e non l'imprenditore, quindi di solito prendo in considerazione le offerte che mi fanno. Negli ultimi 10 anni della mia vita, oltre a insegnare con grande orgoglio all'Università, una cosa che amo tantissimo, ho fatto sopratutto il consulente tecnico anche per entità importanti come il Ministero dei Trasporti, il comune di Fiumicino e anche tante compagnie aeree. E, ho fatto il responsabile per l'Europa di un importante lessor americano di aeroplani. 

Ho detto no a diverse offerte, bontà loro che mi hanno fatto, anche per Alitalia, tanto è noto voglio dire e altre compagnie aeree italiane, anche importanti. 

Ho detto si stavolta, perchè Efromovich, per me, che sono uno studioso del trasporto aereo,e’  un icona per quello che è riuscito a fare dalle sue parti, Ho detto si perchè era venuto forse il momento che  dopo tante analisi e tante cose scritte, probabilmente quello che ho scritto si è verificato, vuol dire che forse avevo la capacità e le competenze per comprenderlo. E adesso mi è piaciuto questa sfida di cercare di mettere le mie competenze al servizio di questo nuovo progetto di Efromovich e al servizio del mio Paese. 

Perchè penso, che abbiamo toccato il fondo, possiamo dire, in questo momento in Italia possiamo solo ripartire. Ci sono solo 4 certificati di operatore aereo, di cui uno è totalmente posseduto dai tedeschi e probabilmente fra poco anche un altro.  Per cui di fatto siamo rimasti solo noi e Neos. Questo da una parte è motivo di orgoglio e dall'altra anche di responsabilità. Penso che ci sia spazio sul mercato italiano adesso e sopratutto credo che bisognerà, il percorso non sarà ne facile e ne breve, ma bisognerà, come dire, riabituare il mercato italiano a volare italiano.

La flotta è basata sui B737 e poi sui B787. Quanti?

Il progetto finale prevede di avere 15 aerei di corto/medio raggio narrow-body B737 e 8-10 aerei di lungo raggio B787. Come dicevo (durante la conferenza stampa ndr) il lungo raggio volevamo già dal 2023 iniziare le operazioni. Non è cosa, non è storia. Purtroppo i muri non si possono spostare. Con questi load factor, non si può fare e proprio per questo abbiamo cambiato inizialmente la strategie e il piano industriale. 

Stiamo andando molto focalizzati sui charter, anche con operazioni in Est Europa che inizieremo da quì a poco in Polonia e Repubblica Ceca. Li, c'è un mercato leisure molto forte e vogliamo diventare protagonisti li come player. 

Invece, per quanto riguarda la linea da queste nicchie di mercato come Forlì, faremo certamente qualche altra linea dal sud dell'Italia. Non subito nell'immediato, ma in tardo autunno, abbiamo delle idee, probabilmente dalla Puglia, dalla Calabria, certamente c'è ancora spazio. Certamente, cercando di attenuare al massimo il rischio, oggi il volo di linea è un rischio. Siamo molto competitivi sui costi, c'è un controllo importante di gestione della compagnia, abbiamo sviuppato e modulato degli efficaci modelli di controllo di gestione, compreso l'ARP aziendale. Questo, ci consente secondo me un vantaggio competitivo in termini di CASK, poi dovremo vedere con il RASK cosa faremo. In termini di flotta a ottobre arriveranno dei Boeing 737-700.

E il lungo raggio?

Non prima del 2025, perchè tutt'ora non ci sono le condizioni.

Da Forlì il network è stato scelto da voi o chiesto dall'aeroporto?

E' stato scelto da noi e dai nostri network manager, condiviso con Forlì. Ma essenzialmente è stata una nostra idea.

La messa in vendita sotto data è abbastanza limitante?

Sono d'accordissimo, è un rischio che abbiamo condiviso con l'aeroporto. L'aeroporto è ben coscente di questo, hanno voluto, garantendoci, per come era possibile garantirci un sotto data così corto. Sono d'accordo con lei, che ci vogliono come minimo tre mesi, ed è proprio per questo che l'eventuale estensione della linea se ne parlerà dall'autunno in poi, proprio perchè come minimo abbiamo bisogno di tre mesi.

Il carburante quanto incide?

Il carburante incide molto, e’ l'altro motivo  per cui andiamo a volare solo sul sicuro, cioè l'ACMI e sul charter. Questa è stata la scelta anche su contratti charter fatti precedentemente, abbiamo chiesto e ottenuto, perchè era previsto dal contratto l'adeguamento carburante.  Siamo molto attenti , ora abbiamo dei modelli in collaborazione con Jeppesen e Boeing, teniamo molto sotto controllo i consumi e questa è l'unica cosa che possiamo fare, sul plus non ci possiamo fare niente.

Marco Finelli

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