Immagine di sfondo della pagina Boston, capitale inclusiva: storia, cultura e intrattenimento nella città arcobaleno

Un’anima inclusiva che affonda le sue radici in un passato di diritti civili e si traduce oggi in una proposta culturale vivace, una scena artistica dinamica e un’offerta turistica pensata per ogni identità.

Non è un caso se il Massachusetts è stato il primo stato americano a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, nel 2004. Boston ha abbracciato questa vocazione con orgoglio, diventando uno dei poli più rilevanti sulla East Coast per viaggiatori queer, con bandiere arcobaleno che sventolano da case, uffici e locali in tutta la città. “Boston è come un faro di amore, resilienza e inclusione” – ha dichiarato il sindaco Michelle Wu – “Il Pride non è solo una celebrazione, è un potente promemoria che la nostra forza sta nell'unità. Boston sarà sempre un luogo a cui tutti appartengono”.

Storia e attivismo in cammino: l’Equality Trail

Boston racconta la sua lunga tradizione di attivismo LGBTQIA+ anche attraverso percorsi tematici. Uno di questi è l’Equality Trail, tour a piedi che ripercorre il tracciato del primo Gay Pride cittadino del 1971. Un itinerario urbano che diventa strumento di conoscenza, attraverso tappe simboliche legate a luoghi, persone e battaglie per l’uguaglianza.

Cultura queer tra festival, cinema e musica

Ad aprile, la città ospita il Wicked Queer, festival cinematografico LGBTQ+ che proietta pellicole d’autore tra l’Institute of Contemporary Arts e il Museum of Fine Arts. Il culmine è però a giugno, mese del Pride, con eventi che spaziano da partite di baseball “rainbow” con i Red Sox, a mostre, drag show e appuntamenti musicali.

Tra gli eventi più attesi, la parata del Boston Pride for the People (14 giugno 2025), che culmina al Boston Common, parco pubblico nel cuore della città. Da non perdere anche le esibizioni del Boston Gay Men’s Chorus, che dal 1982 usa la musica per abbattere stereotipi e omofobia, con un repertorio che spazia dalla musica classica al pop.

Tra i quartieri: Dorchester, South End e Jamaica Plain

La mappa LGBTQ+ di Boston si distribuisce tra vari quartieri:

  • Dorchester, a sud, è uno degli epicentri della vita queer, grazie a locali storici come il ristorante-club dbar, che si trasforma in discoteca dopo cena, e a spazi accoglienti come il gastropub Blend, a conduzione familiare, noto per i suoi drag brunch e party del weekend.

  • South End, con le sue residenze vittoriane, è noto per i bar e ristoranti frequentati dalla comunità. Il Trophy Roomè uno degli indirizzi più apprezzati, grazie al suo brunch animato e a un’offerta food & drink di qualità.

  • Jamaica Plain, invece, si trovano molti negozi e caffè queer-friendly lungo Centre Street, mentre il Midway Café ospita il “queeraoke” del giovedì, in un’atmosfera rilassata e genuina.

Le icone dell’intrattenimento drag

Boston è anche sinonimo di performance. Il Jacques Cabaret, tra il Theater District e Chinatown, è il più antico bar gay della città e punto di riferimento per gli spettacoli drag. Qui ha mosso i primi passi anche Katya Zamolodchikova, diventata una star internazionale con RuPaul’s Drag Race.

Altro indirizzo di riferimento è il Carrie Nation Restaurant & Cocktail Club, a Beacon Hill, che propone un drag brunch con buffet e spettacolo ogni domenica mattina, in un’atmosfera glamour.

Sapori e inclusività: dove mangia (e cucina) la comunità LGBTQ+

Boston vanta anche una scena gastronomica queer inclusiva e di qualità. Chef come Tatiana Rosana, al ristorante Para Maria e al Lookout Rooftop, combinano influenze caraibiche, coreane e newyorkesi in piatti creativi e raffinati.

Tiffany Faison, invece, è un’altra figura di spicco con i suoi ristoranti tra cui Sweet Cheeks Q, celebre per la cucina del Sud e la sua iconica torta arcobaleno servita a giugno.

Da segnalare anche Tom Schlesinger-Guidelli, che con il suo ristorante Alcove offre piatti del New England con vista sul Lovejoy Wharf, vicino al TD Garden.

Infine, Haley Fortier, sommelier e imprenditrice, ha aperto due wine bar naturali – haley.henry e nathálie – che riflettono il suo impegno per l’inclusione, la diversità e la promozione di vini prodotti da donne e piccoli vignaioli.

Libri, brunch e comunità: l’anima sociale di Boston

Spazi come il Trident Booksellers & Café, su Newbury Street, dimostrano che inclusione e cultura possono convivere. Libreria e caffetteria insieme, Trident è anche un centro di socialità, con serate a tema, speed dating e quiz su Drag Race.

A pochi passi, nel quartiere di Back Bay, ha aperto Dani’s Queer Bar, nuovo punto di ritrovo per la comunità lesbica, dove si organizzano eventi settimanali, spettacoli drag e brunch domenicali.

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