Immagine di sfondo della pagina Calabria, il turismo sostenibile come volano: i Parchi Marini puntano sui “visitatori responsabili”
20 maggio 2025


Il turismo balneare, concentrato in poche settimane estive, non è più sufficiente per garantire uno sviluppo equilibrato e duraturo dei territori costieri. Al contrario, può generare impatti negativi sotto diversi aspetti: dalla gestione dei rifiuti alla depurazione, dal traffico alla qualità dei servizi offerti. Da qui l’esigenza, ormai non più rinviabile, di ripensare i modelli di sviluppo, puntando su scenari a lungo termine più sostenibili ed economicamente vantaggiosi per le comunità locali. È questo il quadro delineato da Raffaele Greco, direttore generale dell’Ente per i Parchi Marini Regionali della Calabria, nel corso del talk “Territorio e tutela della biodiversità: la CETS per una governance e un turismo etico in Calabria”, svoltosi a Diamante durante la Settimana del Mare.

Al centro dell’intervento di Greco, la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), un protocollo promosso da Europarc e adottato da oltre 400 aree protette europee, che punta a coinvolgere un target di oltre 7 milioni di viaggiatori l’anno, particolarmente attenti alla sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica delle destinazioni visitate. “È un pubblico prezioso che la Calabria può e deve intercettare”, ha dichiarato Greco, sottolineando come l’adesione alla Carta rappresenti anche un’opportunità per responsabilizzare gli attori locali e migliorare l’offerta turistica attraverso un processo partecipato.

L’Ente per i Parchi Marini è già al lavoro in questa direzione, con il percorso per l’ottenimento della CETS in pieno svolgimento. Dopo i primi due forum territoriali tenutisi a Catanzaro e a Vibo Valentia, nei prossimi giorni si svolgerà il terzo dei sei incontri previsti, per definire il piano delle azioni da intraprendere. Tra i temi prioritari: garantire accessibilità sicura e servizi di qualità, comunicare in modo efficace il valore dell’area protetta e favorire la coesione sociale.

Un tassello importante di questa strategia è rappresentato anche dall’annuncio dell’imminente avvio dei lavori per la realizzazione di 16 campi di ormeggio in tutta la regione, con l’obiettivo di proteggere la posidonia e rendere fruibile il patrimonio di biodiversità marino calabrese. “I lavori saranno consegnati nei prossimi giorni”, ha confermato Greco.

Il Direttore ha colto anche l’occasione per esprimere apprezzamento nei confronti del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per aver concluso il lungo commissariamento dell’Ente – in vigore dal 2016 – restituendo piena operatività e visione strategica a un organismo che oggi torna a essere centrale nella valorizzazione delle risorse naturali regionali. “Condividiamo con il presidente l’idea che le aree protette siano un asset fondamentale dell’offerta turistica calabrese”, ha affermato.

Greco ha infine evidenziato il ruolo fondamentale dell’associazionismo e delle agenzie educative nel sensibilizzare le nuove generazioni verso una gestione responsabile dei patrimoni naturali e identitari della Calabria. Il turismo sostenibile, ha spiegato, è oggi sostenuto soprattutto da viaggiatori provenienti da paesi del Nord Europa, dal Giappone, dagli Stati Uniti e dal Nord Italia: segmenti con alta propensione alla spesa e forte attenzione all’impatto ambientale delle proprie scelte di viaggio. Un target in crescita che guarda con favore alle destinazioni capaci di coniugare qualità ambientale e autenticità territoriale.

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