Cicloturismo: numeri in crescita e impatto positivo sul territorio.
La Fiera del Cicloturismo di Bologna ha raggiunto la sua quarta edizione, che si è svolta dal 4 al 6 aprile negli spazi di Piazza Lucio Dalla, a pochi passi dalla stazione centrale.
La Fiera del Cicloturismo di Bologna ha raggiunto la sua quarta edizione, che si è svolta dal 4 al 6 aprile negli spazi di Piazza Lucio Dalla, a pochi passi dalla stazione centrale. L’edizione 2024 ha registrato un aumento del 30% nel numero degli espositori, con 250 tra enti, operatori e aziende presenti, e un +50% di visitatori, superando le 22mila presenze.
Una crescita che riflette l’andamento positivo del cicloturismo in Italia: secondo una ricerca presentata da Paulo Bulleri di ISNART, nel 2024 il settore ha registrato un incremento del 54%. “Il giro d’affari ha ampiamente superato i 9,8 miliardi di euro”, ha dichiarato Paolo Pinzuti, Cycling Executive Officer di Bikenomics.
Una fiera in espansione
Dopo il taglio del nastro, Pinar Pinzuti – direttrice della manifestazione – ha aperto il Forum sul futuro del cicloturismo sottolineando:
“La Fiera del Cicloturismo diventa un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Ogni anno crescono l’interesse, gli investimenti, la consapevolezza del valore che la bicicletta può avere nel ripensare il turismo in chiave sostenibile. Bologna e l’Emilia-Romagna, con la loro anima accogliente e innovativa, sono il luogo ideale per ospitare questa manifestazione, che coinvolge istituzioni, operatori, esperti del settore e appassionati”.
A seguire, sono arrivati gli endorsement da parte del Presidente di ENIT Alessandra Priante, dell’Assessora al Turismo della Regione Emilia-Romagna Roberta Frisoni e del consigliere al Turismo del Comune di Bologna Mattia Santori.
Il cicloturismo è sostenibile e attrattivo
È un turismo sostenibile al 100%, in crescita costante e praticato da un segmento medio-alto della popolazione, con una forte componente internazionale. “La quota è divisa equamente: metà dei cicloturisti proviene dall’estero, l’altra metà dall’Italia”, precisa Pinzuti.
L’Italia continua ad attrarre per il suo patrimonio paesaggistico, la biodiversità, l’arte, la cultura e le eccellenze enogastronomiche, spesso uniche e non replicabili altrove. Il cicloturismo ha inoltre generato nuove opportunità occupazionali, sia dirette che indirette, e ha contribuito alla rinascita di territori poco noti o trascurati.
Le tipologie di cicloturismo
Secondo un'indagine di Legambiente, nel 2024 si stimano oltre 84 milioni di presenze legate al cicloturismo. Le tipologie sono molteplici: granfondo, trail & gravel, mountain bike, e-bike. In aumento anche la presenza femminile: 5-8% nel granfondo, 15% nel trail/gravel, 30% nel cicloturismo esperienziale e fino al 35% nelle fiere di settore.
Chi sono i cicloturisti?
Molti scelgono escursioni giornaliere, spostandosi in auto o in treno, con o senza attrezzatura. L’età più rappresentata è tra i 40 e i 55 anni. Gli italiani spendono in media 60 euro a notte per il pernottamento e circa 70 euro al giorno per pasti e spese varie; gli stranieri spendono meno di 100 euro per l’alloggio e circa 132 euro al giorno.
La vacanza può essere organizzata in autonomia o affidata a tour operator. Chi parte da lontano spesso noleggia la bici in loco. Secondo ISNART, il 70% dei cicloturisti è uomo, il 47,7% ha tra i 30 e i 44 anni, il 90,6% è occupato, il 50,8% ha uno status economico medio-alto. Il 64,7% soggiorna tra 1 e 3 notti. Il 36,7% viaggia in coppia, il 31,3% da solo. Il 53,1% sceglie hotel a 2 o 3 stelle. Il 97,4% organizza il viaggio in autonomia.
Le motivazioni principali: il desiderio di pedalare (44,6%), la cultura (33,1%), il relax (30,7%), i centri storici (22,6%), il rapporto qualità/prezzo (19,8%) e la natura (19%).
I canali d’influenza
Il 63,1% dei cicloturisti si affida al web per reperire informazioni, il 52,7% ascolta amici e conoscenti, il 22,6% è repeater. Quattro su cinque trovano info online, due su cinque sono attratti da offerte digitali, il 34,6% si ispira ai social, il 18,9% ai blog. Le attività collaterali includono escursioni, attività sportive, visite ai borghi e ai centri storici.
Cosa cercano
I cicloturisti – italiani e stranieri – cercano autenticità, esperienze nei territori meno turistici, vita lenta e natura. L’enogastronomia rappresenta un altro forte richiamo, insieme alla qualità dell’aria e ai paesaggi.
Il treno come mezzo ideale
Come ha spiegato Domenico Scida, Direttore Business Unit IC di Trenitalia, i treni regionali possono trasportare fino a 30mila biciclette, con un costo di soli 3 euro. Anche gli Intercity si sono attrezzati con aree dedicate al trasporto bici: sei posti per treno, prenotabili, per un totale di 600 bici al giorno.
Gli Intercity offrono comfort, area ristoro, spazio bike e area family. Le bici trasportate sono aumentate da 11.700 nel 2021 a 43.100 nel 2024. Il risparmio di CO₂ è stato di 700 tonnellate. A maggio, il trasporto bici sarà gratuito. Trenitalia è anche partner del Giro d’Italia, con la rubrica social “Intercity People” dedicata ai rider.
Chi ha esposto
Presenti 250 espositori da tutta la filiera del cicloturismo: produttori e distributori di bici e accessori, enti turistici italiani e stranieri, tour operator, bike hotel, servizi sul territorio, guide, noleggi, software, app e trasporti ferroviari. Una parte degli stand è stata allestita in un ex mercato ortofrutticolo riconvertito.
Promozione e ricadute
Sempre più attivi i territori – regioni, Gal, comuni – anche se, come evidenziato da Paolo Pinzuti, servirebbe un maggior supporto dal Governo centrale. In molti casi, il cicloturismo ha riattivato economie locali, portando alla nascita di B&B bike-friendly, guide cicloturistiche, noleggi, agriturismi.
Grazie alla digitalizzazione dei percorsi e alle nuove ciclovie, le opportunità di viaggio si moltiplicano: in Italia sono circa 15mila i chilometri disponibili. Tuttavia, come sottolineato da Agathe Daudibon, Eurovelo & Cycling Tourism Director, il monitoraggio resta ancora scarso rispetto a Paesi come la Francia.
Il modello francese
La Francia ha puntato sul cicloturismo già dal 1998, con un piano nazionale per le ciclovie che oggi conta 59 percorsi e 10 itinerari EuroVelo, per un totale di oltre 21.655 km (erano 13mila nel 1998). Entro il 2030 si prevedono 4.245 km in più.
Il sistema di monitoraggio francese (con sensori e questionari) permette rilevazioni in tempo reale. Sul percorso “La Loire à Vélo” nel 2022 si sono registrati 1.847.000 cicloturisti, con una spesa media giornaliera di 69 euro e benefici economici per 54,5 milioni di euro. Erano 759mila nel 2010, 945mila nel 2015. Grazie a dati puntuali, la Francia ha potuto pianificare politiche efficaci di sviluppo e promozione, diventando un benchmark europeo per il cicloturismo.
Marco Finelli