Cristina Manzo
La nostra rubrica l’Agente del Mese sbarca a Cagliari per premiare Cristina Manzo, Sartourist Travel Office.
Cristina qual è l’aspetto che ami di più del tuo lavoro?
La possibilità che mi è data dalla conoscenza del viaggio e delle sue mete di sentirmi cittadina del mondo e quindi di poter trasmettere la stessa passione per il viaggio ai clienti. Negli ultimi anni le agenzie di viaggio sono state considerate come un’entità anacronistica in un’epoca in cui vi è molta tendenza al “fai da te” ma ciò che è accaduto ai clienti (e non) sparsi in ogni angolo del mondo non appena è scoppiata l’emergenza Covid ha riportato in auge la nostra categoria. Abbiamo dimostrato in questa drammatica situazione quanto essersi affidati a dei veri professionisti, a degli esperti, sia stato una grande ancora di salvezza.
Quale è oggi la difficolta maggiore nel vendere viaggi?
Per quanto riguarda il momento attuale che stiamo vivendo è non avere ancora linee guida e indicazioni precise circa le disposizioni sanitarie in Italia e nel Mondo con policy dei Vettori e dei Tour Operator che cambiano continuamente e di conseguenza, la mancata programmazione, non ci permette di attuare dei piani di lavoro per la ripresa e per poter garantire ai clienti che potranno viaggiare serenamente. In generale la continua sfida di un concorrente astratto fatto di notizie su internet, delle vendite on-line senza garanzie, di chiacchere di amici che non possono essere paragonati in alcun modo alla nostra conoscenza e professionalità e che non sempre si corrisponde ad un costo maggiore per il cliente finale. Spesso, ma con gran fatica, riusciamo a dimostrare ai clienti che con noi la completezza e chiarezza dei servizi non costa di più di quanto trovano in internet.
Quali sono le tue opinioni sul mercato dei millenials?
I Millennials siano mediamente più istruiti delle generazioni precedenti e ciò non può che incidere sulle aspettative che hanno sul mondo dei viaggi e sul modo di informarsi. Contingenze storico-sociali fanno sì, poi, che siano anche la generazione più multiculturale e la prima ad avere davvero una piena familiarità con ambienti e tecnologie digitali. Quindi con loro sono nati i nuovi modi di percepire il viaggio, di scegliere le destinazioni e reperire le informazioni. Ritengo perciò importante da parte nostra specializzarci e stare al passo con i tempi cerando di interpretare le vere, fondamentali esigenze dei Millennials e farne uno strumento di crescita anche per le nostre aziende intravedendo in loro un grosso potenziale di nuovi clienti visto che buona parte dei travel influencers’ più affermati sono proprio i Millenials. Leggevo su uno studio di mercato che il 77% degli under 30 italiani non si fa problemi a spendere il denaro che ha disponibile per un viaggio, purché esso sia autentico e indimenticabile, e questo deve essere il nostro compito.
Come vedi la categoria agenziale tra 10 anni?
Lo scenario oggi è difficile immaginarlo, io sono in questo settore da più di 30 anni e ho assistito a tutte le trasformazioni, dall’avvento dei computer e dei CRS. Ogni novità sembrava un ostacolo insormontabile per andare avanti ma poi ogni volta, chi ha saputo trasformarsi e continuare ad aggiornarsi è riuscito comunque a stare sul mercato. Io credo che per le piccole realtà come la mia sia fondamentale sviluppare un vero e proprio servizio di consulenza al cliente giocando sempre più sulla creazione di un legame di fiducia tra agente e viaggiatore, dotandosi degli strumenti giusti e facendo entrare nella routine di lavoro tecniche e tecnologia evoluta indispensabili in un mestiere interdisciplinare come quello dell’agente di viaggi. Per fare ciò ritengo fondamentale per il futuro stare all’interno di un forte network che ci permetterà di riprendere mercato al web e ai clienti che vanno on line. Gli strumenti e le opportunità che ci offrono, se sappiamo coglierli, ci permetteranno di vincere anche la sfida del prossimo decennio giocando sulla grande differenza che c’è. tra noi e internet. Il viaggiatore è cambiato, il mercato è cambiato ed evidentemente anche il ruolo di chi si occupa di viaggi per lavoro deve cambiare.
Se non avessi fatto l’adv che lavoro avresti voluto fare?
Senza alcun dubbio la giornalista, chiaramente come inviata speciale nel mondo!
Non viaggeresti mai senza…?
Il mio cellulare ha sostituito inevitabilmente le vecchie guide turistiche e le cartine. Ed essendo l’agente di viaggio sempre a lavoro 24h24 il telefono mi permette di non abbandonare mai i miei clienti
Qual è la prima cosa che fai quando arrivi in una nuova città?
Entrare in camera, lasciare la valigia senza neanche aprirla e correre fuori per non perdere neanche un minuto del mio viaggio da dedicare alle nuove scoperte.
Una meta in cui torneresti appena possibile?
Senza dubbio in Cina, è stata l’esperienza di viaggio più completa
Qual è la cosa più strana che hai mangiato in viaggio?
I lombrichi al sugo in Sud Africa, ho faticato ma alla fine sono riuscita a mangiarli..
Il souvenir più particolare che hai comprato?
Un cameo in opale in Australia, dopo tanti anni lo porto ancora al collo.
Il ricordo più bello di un viaggio?
L’incontro con Nelson Mandela in Sud Africa, lo so non è uno scenario o un panorama ma è stata un’emozione unica ed indimenticabile.
Se potessi dove vorresti essere teletrasportata ora?
Anche se ho visto e vissuto tanti luoghi meravigliosi la mia terra di Sardegna oggi mi rasserena più di qualsiasi altro luogo… in Baronia (nel nuorese) in un pinnettu nel silenzio della montagna con difronte il mare.