Immagine di sfondo della pagina Delta Air Lines: nuove rotte e focus sull'Italia
15 ottobre 2024



A quasi un anno di distanza, incontriamo nuovamente Matteo Curcio, SVP EMEAI di Delta Air Lines. EMEAI sta per Europe, Middle East, Africa and India. Insomma, un punto di vista di tutto rispetto, e con lui abbiamo parlato dell'espansione di Delta, che nel 2025 aprirà in Italia ben quattro nuove rotte su sette annunciate per l'Europa, oltre a potenziare altre destinazioni già servite. L'appeal del Belpaese è oggi molto forte negli USA; c'è grande richiesta di Italia per le vacanze, complice il fatto che il cambio dollaro USA contro euro è favorevole e, soprattutto, i tanti dollari nelle tasche degli americani, che permettono di vivere una bella vacanza in Italia, tra mete storiche e nuove. Delta potenzia i voli su Milano, Roma, Venezia e Napoli, e apre anche più a sud con un volo giornaliero su Catania, grazie anche all'appeal generato dalla serie "The White Lotus".

Iniziamo proprio da Catania, Dott. Curcio?

Proprio così, Catania ha beneficiato di "The White Lotus"...

L'anno scorso, a domanda su dove Delta vedesse opportunità di crescita, c'era proprio la Sicilia?

Avevo citato la Sicilia perché i numeri erano interessanti. Tuttavia, un conto è aprire Catania, un altro è continuare a rafforzare Roma. Per noi, Roma è un reale hub, pur non avendo un partner di riferimento. Tre voli al giorno su Atlanta si trovano solo a Parigi e Amsterdam. Ottimo.

Come sta andando il 2024 per Delta?

Il 2024 per Delta sta andando molto bene, con un inizio d'anno forte dal punto di vista della domanda e dei trend post-COVID. La domanda di turismo internazionale è continuata a crescere. Pertanto, per Delta è partita molto bene, e devo dire che la nostra affidabilità operativa e la puntualità hanno funzionato molto bene. A parte un piccolo peggioramento temporaneo limitato a causa del cloud strike che abbiamo avuto a luglio, guardiamo il resto dell'anno con grande entusiasmo.

C'è un rallentamento della domanda?

No, non c'è rallentamento della domanda. Devo dire che, soprattutto parlando del mercato domestico americano, nei mesi di picco estivi (maggio, giugno, luglio, agosto), la capacità media dell'intera industria è cresciuta anno su anno tra l'8% e il 9%, rispetto al 2023. La domanda è stata leggermente più bassa, dando luogo a un effetto di overcapacity, specie per molti vettori low cost; vedi Spirit e Frontier, che hanno avuto problemi, portando a una frammentazione della domanda tra la clientela premium, che vola con Delta o United, e quella dei low cost. Tuttavia, il segnale molto importante è che l'industria ha fatto in fretta a correggersi. Infatti, a settembre, la capacità media dell'industria è aumentata del 2% rispetto all'anno scorso, con ricavi unitari superiori rispetto al periodo precedente, sia nel domestico che nel transatlantico. Questo avviene in un contesto in cui il costo del carburante sta scendendo. La domanda fa sì che l'industria riesca a essere razionale e, secondo me, sì, perché molte compagnie sono ancora in perdita, dovendo riassorbire costi non solo legati al carburante, ma anche al personale, all'inflazione, alla manutenzione degli aerei e alla supply chain. Dunque, dubito che l'effetto della riduzione del costo del carburante si traduca in prezzi più bassi dei biglietti. In questo momento, ci troviamo in una situazione un po' particolare.

Come vede l'Europa?

L'Europa, come mercato in entrata, la vedo molto bene. L'Italia e i bacini del sud del Mediterraneo, come Grecia e Spagna, presentano livelli di domanda elevatissimi e una fortissima richiesta di viaggi. Invece, i paesi industriali, ad esempio la Germania, sono un mercato più in sofferenza rispetto ai trend a cui eravamo abituati in passato. Anche l'UK e Londra, che dopo il COVID erano rimasti stagnanti, ora mostrano segnali positivi.

E per quanto riguarda il business travel?

Un altro trend positivo che vediamo riguarda proprio il corporate travel, il tipico viaggio d'affari, che dopo il COVID si era praticamente fermato. Ora, invece, stiamo registrando numeri completamente nuovi. Ad esempio, ieri Amazon ha annunciato che i dipendenti dovranno tornare in ufficio cinque giorni a settimana. Alla conferenza di Morgan Stanley a Londra è stato detto che l'anno scorso il livello di partecipazione era tutt'altro che soddisfacente. Adesso iniziamo a vedere questo cambiamento nei numeri, il che è molto incoraggiante per il settore del corporate travel.

Quali cifre possiamo aspettarci?

Possiamo dire che ci si attende un aumento dell'8%, ma anche del 9% o 10% in più. In pratica, nei nostri giorni abbiamo venduto più biglietti corporate a livello record, quattro dei quali sono stati venduti nel mese di settembre di quest'anno. Numeri molto significativi.

E per quanto riguarda l'Italia?

L'Italia è andata benissimo. Questo è il nostro annuncio per l'estate dell'anno prossimo; stiamo presentando tutta la nostra nuova programmazione per l'Europa. L'Italia è il nostro pilastro principale; non ho nemmeno menzionato le altre destinazioni che stanno crescendo, ma sono nel comunicato stampa. La concentrazione della nostra crescita è fondamentalmente tutta qui. L'Italia sta andando molto, molto bene.

Quindi raddoppio su Napoli?

Il raddoppio su Napoli è figlio di un successo assolutamente significativo, perché il nuovo volo è partito benissimo, e pensare già di incrementare la capacità con Atlanta è una cosa di rilievo.

Cosa può prevedere per il futuro dell'Italia?

Alcuni dei nostri hub continueranno a essere attrattivi; ad esempio, Venezia potrebbe avere forti opportunità verso altri hub americani di Delta, come New York, Atlanta, Detroit e Boston, collegandosi con cinque destinazioni. Se devo invece indicare nuove destinazioni in Italia, in questo momento non saprei quale sarà la prossima. Comunque, stiamo vedendo crescere la Toscana, la Puglia e la Sicilia.

Marco Finelli

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