Immagine di sfondo della pagina Destinazione Turismo: la Campania punta su identità, innovazione e sinergie
23 maggio 2025


Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ha ospitato la tappa campana del convegno Destinazione Turismo, promosso da AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio. Dopo il successo dell’edizione piemontese, l’incontro ha riunito istituzioni e operatori del settore per analizzare le performance del 2024, discutere le iniziative in corso e condividere le strategie per il futuro del turismo regionale.

In apertura, Carmine Fragliasso, Delegato Regionale AIAV, ha ribadito l’importanza del dialogo tra operatori e istituzioni. Ha sottolineato come agenzie di viaggio e tour operator rappresentino l’ossatura del turismo organizzato e necessitino di dati affidabili e di una comunicazione diretta con la pubblica amministrazione per lavorare in maniera efficace. L’obiettivo dichiarato è replicare in Campania un modello di confronto stabile e strutturato, già avviato con successo in Piemonte. La fotografia del turismo campano nel 2024 restituisce un’immagine dinamica: secondo i dati ISNART–Unioncamere, il tasso medio di occupazione delle strutture ricettive ha raggiunto il 67,7%, segnando un incremento di oltre 16 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Le destinazioni più richieste restano Napoli, Pompei, la Costiera Amalfitana, la Penisola Sorrentina, Capri e il Cilento, con oltre 20,5 milioni di presenze. Il turista tipo che visita la regione è prevalentemente un Millennial, colto, con capacità di spesa medio-alta e livelli di consumo superiori alla media nazionale, sia per l’alloggio che per le attività esperienziali. Natura, cultura, benessere e sport emergono come principali motivazioni di viaggio, a conferma della varietà e versatilità dell’offerta campana, che riceve un punteggio di soddisfazione pari a 8,2 su 10, in linea con la media italiana.

L’Assessore al Turismo della Regione Campania, Felice Casucci, ha evidenziato come l’amministrazione regionale guardi oltre i numeri, puntando su un turismo trasformativo e sostenibile. L’impegno si concentra sulla valorizzazione delle aree interne e su una gestione più equilibrata dei flussi, attraverso strategie mirate di delocalizzazione e destagionalizzazione. Casucci ha parlato della necessità di costruire una visione condivisa e di lungo periodo che sappia rendere competitivo il patrimonio culturale e ambientale della Campania. Nel corso del convegno è emersa una forte attenzione alle aree interne, che registrano una crescita costante a livello nazionale. In Campania, questo trend si traduce nella promozione di nuovi prodotti turistici come la Via Appia Antica, recentemente riconosciuta come sessantesimo sito UNESCO italiano, e nella valorizzazione del cicloturismo, in particolare attraverso la Ciclovia dell’Acqua. Strumenti come la location intelligence hanno permesso di analizzare il comportamento dei visitatori e individuare i comuni più attrattivi per il turismo culturale, tra cui Cellole, Sessa Aurunca, Caserta e Benevento.

Durante la prima tavola rotonda, dedicata alla visione istituzionale, sono intervenuti anche Gianluca Caramanna, consigliere del Ministro del Turismo, che ha richiamato l’attenzione sui temi della valorizzazione delle destinazioni regionali, della lotta all’abusivismo e della recente direttiva europea sui pacchetti turistici. Pasquale Sorrentino, rappresentante della Provincia di Salerno, ha posto l’accento sull’importanza della mappatura dei servizi turistici e della connessione con i territori, mentre Marcello Formica, del Comune di Contursi Terme, ha evidenziato le criticità della governance nelle aree interne, in particolare nella costruzione di un’identità turistica condivisa e partecipata dalle comunità locali. La seconda parte del convegno si è concentrata sulle voci della filiera turistica. Dai rappresentanti dell’associazionismo alle imprese ricettive, sono emerse esperienze e proposte operative. Il turismo termale è stato indicato come leva strategica per la destagionalizzazione, mentre progetti come quello promosso da Confcooperative Turismo, rivolto agli studenti, mirano a diffondere il modello cooperativo nei territori marginali. Sul fronte occupazionale, il turismo campano mostra segnali di crescita, ma persistono criticità legate alla qualità del lavoro e alla necessità di investire nella formazione. Un altro focus è stato dedicato al turismo nautico, con richiami alla necessità di potenziare le infrastrutture e attrarre flussi turistici ad alta capacità di spesa. Non è mancato un appello al coordinamento tra pubblico e privato per rafforzare l’attrattività della regione.

A concludere i lavori è stato Fulvio Avataneo, Presidente Nazionale AIAV, che ha ribadito la validità del format Destinazione Turismo, lodando l’efficacia del modello campano. Ha annunciato che nel 2026 il format sarà replicato in Veneto e Sicilia, oltre a tornare in Piemonte e Campania. Un modello che unisce analisi, visione strategica e confronto costante, con l’ambizione di contribuire alla costruzione di un turismo più consapevole, strutturato e competitivo a livello nazionale.

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