
Elisa Bonaparte: una donna moderna in mostra a Lucca
Si tratta, come indicato dal sottitolo, di un viaggio tra gli oggetti che hanno scandito l’esistenza quotidiana del personaggio. Non a caso manifesto dell’esposizione è il dipinto Elisa granduchessa di Toscana di Pietro Benvenuti (1808), che la raffigura mentre con una mano indica il busto in marmo del fratello Napoleone e con l’altra stringe l’amatissima figlia, la piccola Napoleona Elisa. Gli altri due oggetti simbolo sono la scrivania e la culla, che contraddistinguono le due sezioni in cui è divisa la mostra. La scrivania rappresenta il pubblico, raccolto nella stanza Ademollo, dove il visitatore è accolto da luci e specchi, candelabri dorati e altri simboli di un Impero che non perde occasione di manifestare il proprio potere. Un potere che ha fretta: molto importante è quindi la misurazione del tempo, testimoniata dalla presenza di molti orologi, tra cui uno gigantesco (1804-1814, realizzato da Pierre Philippe Thomire, il più importante orefice parigino dell’epoca). Anche la scrivania di Elisa, la stessa che ella userà sino al giorno della morte (1820), è una scrivania da viaggio, perché in età napoleonica potere significa soprattutto espansione, spostamento. Molto rappresentata, sempre nella sala Ademollo, anche la vita di corte, attraverso oggetti che narrano la storia di feste, balli, concerti, spettacoli teatrali e riunioni con le autorità del luogo. L’aspetto privato della vita della principessa è avvolto invece dalla penombra della sala degli Staffieri: qui il visitatore, osservando la famiglia al completo (Elisa, il marito Felice e i due figli, Napoleona Elisa e Federico), raffigurata in quattro tele della celebre pittrice Marie-Guilhelmine Benoist (1810), non fatica ad immaginarsi Elisa alla toeletta, mentre si trucca, oppure seduta al tavolo da ricamo, o ancora intenta a dipingere. Oggetto simbolo di questa intimità è ovviamente la culla con gli arredi originali in raso di seta, proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti. I numerosi oggetti e documenti esposti provengono da importanti collezioni italiane e francesi: il Musée National du Château de Malmaison et Bois e la Bibliothèque Marmottan di Parigi, Palazzo Pitti (Galleria d’Arte Moderna e Museo del Costume, Galleria Palatina, Museo degli Argenti) di Firenze, il Museo Napoleonico di Roma, il Museo Nazionale di Palazzo Mansi e l’Archivio di Stato di Lucca, la Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia, nonché collezioni di privati e antiquari lucchesi.