Immagine di sfondo della pagina ENIT: 850 mila viaggiatori stranieri in Italia per fiere e congressi, spesa turistica di 800 milioni di euro
20 maggio 2025

Nel contesto globalizzato del turismo contemporaneo, il segmento MICE rappresenta una delle componenti più dinamiche e ad alto valore aggiunto. Secondo i dati ENIT, nel 2024 l’Italia ha registrato un notevole incremento del turismo internazionale legato agli eventi professionali rispetto all’anno precedente: 340 mila viaggiatori stranieri giunti in Italia per partecipare a congressi (aumentati del +22,7%), mentre quelli arrivati per visitare le fiere sono stati 500 mila, registrando una crescita del 18,3% rispetto al 2023. Sono aumentati anche i pernottamenti legati ai congressi del +14,5% (1 milione 152 mila) e alle fiere del +18,4% (1 milione 594 mila). La spesa turistica ha seguito lo stesso andamento positivo: quella legata ai viaggi per congressi ha toccato quota 270 milioni di euro (+20% rispetto all’anno precedente), mentre la spesa per la visita delle fiere ha segnato un incremento ancora più consistente, +27,7%, pari a 530 milioni di euro .
“Quello del MICE è un segmento strategico per il nostro Paese", commenta Ivana Jelinic, Ad di ENIT. "Siamo soddisfatti della crescita registrata, sintomo che l’Italia sa rispondere a diverse tipologie di richieste turistiche. Fiere e congressi portano con sé un indotto significativo, una spesa turistica pari a 800 milioni di euro e più di 800 mila viaggiatori stranieri in arrivo. Un contributo fondamentale per l’intero sistema Paese, con una forte ricaduta economica, senza dimenticare l’effetto del turismo di ritorno”.

Chi sceglie l'Italia

Tra i principali mercati di provenienza del turismo MICE è la Germania a confermarsi al primo posto sia per numero di viaggiatori sia per pernottamenti con una quota parte del 13% sul totale. A seguire Francia (10,3% viaggiatori; 6,7% notti), Regno Unito (7,9% viaggiatori; 8,2% notti), Spagna (7,7% viaggiatori; 7,2% notti) e Stati Uniti (5,7% viaggiatori; 8% notti). Per quanto riguarda invece gli introiti, al primo posto gli USA (14,5% sul totale), seguiti dalla Germania (10,6%). Completano la top 5: Francia, Regno Unito, Giappone e Spagna a pari merito. 

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