Immagine di sfondo della pagina Ferrovia Retica, Bernasconi: “Estate da record per un viaggio sostenibile e di qualità tra i colori della Svizzera"
23 luglio 2025

In un mondo del turismo in continua trasformazione, ci sono realtà che riescono a unire la bellezza del paesaggio, l’innovazione del prodotto e la forza di una visione sostenibile. È il caso della Ferrovia Retica, icona svizzera che da anni incanta viaggiatori di tutto il mondo con i suoi itinerari panoramici. A raccontarcene il successo inarrestabile in questa intervista su Turismo & Attualità è Enrico Bernasconi, rappresentante della Ferrovia Retica in Italia. Professionista attento e appassionato, che con il suo entusiasmo contagioso trasmette l’anima autentica di un turismo esperienziale di qualità.

D: Estate 2025: che riscontri avete registrato finora per i vostri prodotti iconici, Bernina Express e Glacier Express?

R: Per entrambi i prodotti, l’estate 2025 è iniziata e continuerà con numeri record. Siamo al completo per tutta la stagione ed è un trend che prosegue da almeno un anno e mezzo se non addirittura due, dettato anche dalla lunga lista d’attesa creatasi durante la pandemia. In Italia, per esempio, parliamo di una coda di circa mezzo milione di persone. Chiaramente, si aggiunge la bellezza del nostro prodotto parallelamente alla situazione mondiale caratterizzata – come sappiamo – da diversi conflitti in atto. Inevitabilmente, le guerre portano verso altre destinazioni sicure e vicine, fattori che incrementano la già forte domanda.

D: In particolare, quali sono i mercati di provenienza più attivi?

R: A parte la Svizzera, guardando ai mercati internazionali l’Italia ha fatto passi da gigante posizionandosi oggi al primo posto insieme alla Germania. Entrambi i Paesi detengono una quota di circa il 20% e in Italia in particolare, il nostro Bernina Express conquista i viaggiatori. Abbiamo riscontrato, inoltre, un buon incremento dei passeggeri statunitensi soprattutto sul Glacier Express così come – a pari merito – troviamo il Sud America e i mercati asiatici.

D: Volgendo lo sguardo ai prossimi mesi, quali sono le previsioni per l’autunno e l’inverno? Ci sono periodi dell’anno su cui state puntando in modo strategico?

R: Non voglio peccare di ottimismo ma i dati di prenotazione raccontano un proseguimento del trend estivo. Numeri da record, dunque, anche per l’autunno e l’inverno. Gli italiani dominano nei periodi dei classici ponti come il 1° novembre, l’8 dicembre e poi le festività natalizie. Tuttavia, stiamo lavorando per disincentivare il concentramento dei flussi in queste giornate e piano piano si nota come il quantitativo di turisti si stia spalmando oltre queste ricorrenze. Un traguardo che solo 10 anni fa sarebbe stato impensabile!

D: Avete introdotto recentemente delle novità di prodotto o pensate di lanciare nuove esperienze a bordo o lungo il percorso dei vostri treni panoramici?

R: Sulla Ferrovia Retica abbiamo due tratte patrimonio Unesco: quella famosissima del Bernina Express e quella dell’Albula. Quest’ultima è la prosecuzione naturale del Bernina poiché va da St. Moritz a Coira, e la stiamo proponendo da due anni con buoni risultati. Dal 2026 sarà inoltre disponibile il pacchetto di viaggio Landwasserwelt, dove l’esperienza in treno traina l’offerta. La volontà è quella di creare un pacchetto che includa un hotel convenzionato per il pernottamento, ristoranti con cibo locale, visita in fattoria per vedere come si svolge la produzione e acquistare i prodotti, camminate nei sentieri con impianti di risalita aperti anche d’estate, un trenino turistico su gomma e un treno storico che porta fino a Davos in giornata. Parliamo di proposte che possono essere acquistate singolarmente o in pacchetto e sarà un incentivo proprio per far conoscere la tratta dell’Albula.

D: La Ferrovia Retica è spesso citata come un esempio di turismo esperienziale di qualità: qual è la sua opinione sull’evoluzione di questo segmento nel mercato attuale e futuro?

R: Il turismo esperienziale oggi si abbina sempre più al concetto di qualità, che negli ultimi anni è diventata fondamentale anche per il cliente italiano. In passato si valutava prima il costo e poi la qualità, ora al contrario si cerca il viaggiare bene e comodi, e possiamo dire che la qualità è entrata ufficialmente nel Dna del turista della Penisola. Noi, oltre che esponenti del turismo esperienziale, siamo in primis un esempio di turismo sostenibile. Sostenibili lo siamo sempre stati, totalmente a impatto zero. La sostenibilità non può essere soltanto una moda passeggera, al contrario – nel presente e nel futuro – deve essere la modalità con cui tutti fanno e faranno turismo.

D: Che ruolo giocano le agenzie di viaggio nella vostra strategia commerciale? 

R: Le agenzie di viaggio per noi rimangono di fondamentale importanza. Sono una categoria di partner cruciale inserita in una sorta di struttura piramidale che include anche i due nostri tour operator ufficiali in Italia: Il Girasole di Milano e Adrastea Viaggi di Tirano. Le agenzie lo sanno, e sebbene ci sia chi prenota autonomamente, la maggior parte si appoggia a loro. I due t.o. mettono a disposizione delle agenzie sia pacchetti già costruiti sia disegnati su misura. In cifre, stimo che il 50% delle vendite annuali dei nostri prodotti giunga proprio dal trade.

D: Qual è, personalmente, il tratto o il momento del viaggio che le regala ancora oggi emozioni, anche dopo tanti anni di lavoro nel settore?


R: Ho percorso tutte le ferrovie svizzere esistenti, le ho toccate tutte con mano. Eppure, e non è retorica, ritengo che quella per cui lavoro adesso sia quella che, grazie alla tratta del Bernina Express, mi regala ancora oggi delle emozioni. Penso alla meraviglia di percorrerla, salendo, in autunno di primo mattino e poi – scendendo – all’imbrunire. Dona suggestioni, colori, pace interiore. Il paesaggio nella sua completezza, secondo me, ha un fascino impareggiabile.
Le sfumature dell’autunno sono un omaggio della natura, è il momento dell’anno che preferisco: vedi il bianco della neve, il blu del cielo è un augurio della giornata, il verde, rosso e giallo dipingono la vegetazione. In più, considerando il dislivello di 1.800 metri di tutta la tratta, a ottobre si può partire da Tirano respirando ancora un pizzico d’estate, si attraversa l’autunno e si arriva in cima che è già inverno.

Gaia Guarino

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