Immagine di sfondo della pagina Fiducia, personalizzazione e sostenibilità. Il metodo Travel World Escape secondo Cristina Laganà: "Ogni viaggio è un progetto"
19 maggio 2025

In un settore sempre più affollato e standardizzato, Travel World Escape continua a distinguersi con un approccio sartoriale e relazionale al viaggio. Ne parliamo con Cristina Laganà, CEO & Founder del tour operator, in questa intervista esclusiva per Turismo & Attualità. Dalla crescita del network B2B al rafforzamento della proposta sul Sud America, fino alla centralità della sostenibilità come pratica concreta e quotidiana, emerge una filosofia chiara: ogni viaggio è un progetto unico, costruito con metodo, ascolto e visione condivisa. Tra le destinazioni su cui TWE punta con decisione c’è l’Oman, Paese autentico e ancora poco battuto, che sarà protagonista del webinar in programma il 26 maggio su ADV Training al quale è possibile iscriversi cliccando qui.

D: Quali sono gli obiettivi principali che vi siete posti per il 2025 e quali strategie intendete adottare per raggiungerli?

R: Nel 2025 vogliamo rafforzare il legame con le nostre agenzie partner storiche e, al contempo, ampliare il network creando nuove sinergie con realtà che condividano i nostri valori e la nostra visione. Il nostro approccio B2B si basa sulla collaborazione diretta: mettiamo al centro il dialogo costante e la disponibilità concreta. Ogni agenzia per noi è un partner, non un semplice intermediario. Per questo offriamo incontri individuali, momenti formativi su misura, supporto alla vendita e strumenti pratici. Continueremo a investire in formazione qualificata tramite ADV Training e a sviluppare relazioni attraverso webinar, call dirette e fam trip mirati, strumenti fondamentali per costruire fiducia e visione condivisa.

D: Ci può raccontare le principali novità di prodotto per la nuova stagione? Quali destinazioni o esperienze avete scelto di proporre e perché?

R: Per il 2025 abbiamo deciso di consolidare e ampliare l’offerta verso il Sud America, una macro-area in cui crediamo fortemente. Alla programmazione già online (Perù, Costa Rica, Ecuador con Galápagos) si aggiungeranno nuove proposte in Bolivia, Cile, Brasile e Colombia. Abbiamo selezionato queste destinazioni per la loro ricchezza culturale, ambientale e umana, ma anche per l’affidabilità dei nostri partner locali, con cui abbiamo costruito itinerari coerenti con la nostra identità.
Ogni proposta non è mai definitiva: è un punto di partenza. Il nostro lavoro insieme alle agenzie consiste proprio nel modellare questi itinerari attorno al cliente finale. Abbiamo strutturato l’offerta su due linee di prodotto: la prima è di alta gamma, con viaggi completamente tailor-made, consulenza dedicata e cura artigianale. L’altra prevede soluzioni semi-custom flessibili, con una base ispirazionale e margini di personalizzazione, più accessibili e vendibili con facilità.

D: A chi si rivolgono questi nuovi prodotti in termini di target? Che tipo di viaggiatore avete in mente e quali bisogni cercate di intercettare?

R: Parliamo a una clientela esperta, consapevole, attenta. Coppie in viaggio di nozze che cercano esperienze non convenzionali, famiglie e piccoli gruppi privati alla ricerca di autenticità, viaggiatori individuali con un background di esperienze già vissute che vogliono ‘qualcosa di più’. Sono clienti disposti a investire per un viaggio che li rappresenti davvero. Il nostro compito, insieme alle agenzie di viaggio, è intercettarli, raccontare loro il valore del ‘vero tailor-made’ e proporre soluzioni che li facciano sentire ascoltati, valorizzati e seguiti. Per questo il nostro supporto operativo e formativo alle agenzie è fondamentale.

D: Qual è la visione che guida Travel World Escape nella costruzione dell’offerta turistica? Cosa vi distingue oggi nel panorama dei tour operator?

R: La nostra visione è semplice ma netta: ogni viaggio è un progetto unico, mai replicabile. TWE nasce come laboratorio di viaggi su misura, e lo resta. Ciò che ci distingue non è solo la qualità dell’offerta, ma il metodo con cui costruiamo ogni esperienza: sempre a partire dall’ascolto. Lavoriamo insieme all’agente di viaggio per creare valore per il cliente, e il nostro team dedicato è parte attiva del processo. Non ci limitiamo a fornire quotazioni, ma accompagniamo l’agenzia dalla fase di proposta fino alla gestione post-vendita. La nostra promessa è una: artigianalità, trasparenza, flessibilità.

D: Parliamo di sostenibilità: cosa significa per voi fare turismo ‘davvero sostenibile’? In che modo questa filosofia si traduce concretamente nei vostri viaggi?

R: Fare turismo sostenibile per noi significa lavorare in modo responsabile, ogni giorno. Non parliamo di impatto zero, ma di impatto consapevole. Scegliamo fornitori locali che rispettino l’ambiente e le comunità, preferiamo strutture ricettive con pratiche virtuose, proponiamo attività che valorizzino il territorio anziché sfruttarlo. Ma la sostenibilità va anche raccontata, e qui entra in gioco l’agenzia: noi forniamo strumenti e contenuti per spiegare al cliente perché certi viaggi costano di più, perché scegliamo determinati partner, perché alcune esperienze non le proponiamo. È un lavoro di squadra, e la formazione è parte integrante di questo percorso.

D: Negli ultimi anni la parola ‘sostenibilità’ è spesso abusata: c’è qualcosa che criticate del modo in cui viene comunicata o praticata nel settore travel?

R: Sì. Il concetto di sostenibilità è stato spesso svuotato di significato, ridotto a una formula pubblicitaria. Noi preferiamo parlare di coerenza e consapevolezza. Non basta eliminare la plastica da una struttura per definirla sostenibile. Servono politiche serie, verificabili, contestualizzate. Anche il tema della compensazione delle emissioni va trattato con realismo: noi lavoriamo per ridurre le emissioni prima ancora di doverle compensare. Ciò che offriamo è un racconto onesto, strumenti operativi e una rete di partner che condividono questa visione. E soprattutto, non vendiamo illusioni: vendiamo esperienze che valgono davvero.

D: Secondo voi, come dovrebbe essere raccontato il vostro prodotto dalle agenzie di viaggio?

R: Non serve elencare tutte le tappe di un itinerario. Serve fare immaginare. Le agenzie che vendono meglio TWE sono quelle che partono da un’esperienza simbolica – una notte nel deserto, un rituale andino, un trekking tra le comunità – e costruiscono attorno a quella suggestione il racconto. La chiave è far scattare il desiderio. TWE è un prodotto emozionale prima che tecnico, e deve essere venduto con strumenti narrativi forti, concreti, personalizzati. Noi siamo pronti a fornire contenuti, immagini, aneddoti e supporto formativo per aiutare ogni agenzia a diventare narratrice efficace.

D: Quali strumenti o formazione fornite agli agenti di viaggio per accompagnarli nel proporre questo tipo di turismo?

R: Oltre ai webinar, offriamo consulenze individuali, incontri formativi, materiali pratici di vendita e supporto continuo. Lavoriamo con le agenzie nella costruzione dell’itinerario, nella presentazione al cliente, nella gestione operativa della pratica. Il nostro obiettivo è che ogni agente si senta parte attiva, competente e autonomo nel proporre un viaggio TWE. Per farlo, serve formazione continua e relazione stabile. Siamo presenti prima, durante e dopo la vendita.

D: Quali sfide principali sentite di dover affrontare nei prossimi anni e come pensate di superarle, soprattutto in un mercato in continua trasformazione?

R: La sfida principale è culturale: superare l’idea che il tailor-made sia difficile, lungo, rischioso. Noi vogliamo dimostrare che, con il giusto metodo e il giusto supporto, è una delle leve più potenti per differenziarsi nel mercato. In un contesto di cambiamenti rapidi, vincono i modelli flessibili, umani, co-creativi. Noi continuiamo a innovare, ma senza perdere coerenza. E vogliamo farlo insieme ad agenzie partner che credano nella qualità e nella relazione.

D: L’Oman è una delle vostre proposte di punta: cosa rende questa destinazione speciale per voi e quale tipo di esperienza cercate di far vivere ai vostri viaggiatori? Che ruolo può avere l’Oman nella programmazione delle agenzie che vogliono distinguersi con un prodotto autentico e sostenibile?

R: L’Oman è una destinazione perfetta per chi cerca autenticità senza rinunciare al comfort. Un Paese che ha scelto di non piegarsi al turismo di massa, preservando paesaggi, cultura e identità. È un viaggio di scoperta: villaggi tradizionali, deserti, montagne, esperienze reali. È anche un esempio virtuoso di sostenibilità: sviluppo misurato, attenzione all’ambiente, valorizzazione del patrimonio locale. Per le agenzie che vogliono distinguersi, l’Oman è una proposta forte, coerente, ricca di contenuti. Un prodotto vendibile a un target attento e consapevole, che cerca valore e verità.

Gaia Guarino

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Foto di Chiara Grego

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