Giappone, Italia mercato chiave: +30% di arrivi
Con un incremento del 30% degli arrivi ad agosto e quasi 199.000 italiani nei primi otto mesi del 2025, il JNTO punta a valorizzare mete meno conosciute, esperienze culturali e itinerari immersivi per consolidare il mercato italiano.
L’Italia si conferma un mercato chiave per il turismo giapponese in Europa, non solo per volumi ma anche per potenziale di crescita. Attualmente il Paese occupa il quarto posto tra i principali bacini europei e rappresenta un focus strategico per il Japan National Tourism Organization.
I dati parlano chiaro: nel solo mese di agosto 2025, gli arrivi dall’Italia in Giappone hanno raggiunto 41.100, contro i 34.654 dello stesso mese dell’anno precedente, registrando un incremento di circa il 30%. Nei primi otto mesi dell’anno, i turisti italiani sono passati da 149.140 a 198.900. La permanenza media si attesta intorno alle due settimane, con principali flussi provenienti dal Nord Italia – Milano e Torino – ma in crescita anche dal Centro, con Roma in testa. E per sostenere questa crescita, il JNTO ha pianificato una serie di iniziative promozionali fino alla fine dell’anno fiscale, marzo 2026, con un filo conduttore chiaro: il progetto “Beauty of Japan”. L’obiettivo è promuovere non solo le grandi città, ma anche destinazioni meno note e esperienze autentiche che mettano in luce la cultura e l’estetica giapponese. “Vogliamo far scoprire destinazioni ancora poco conosciute in Italia, come Kanazawa e Takayama – spiega Ken Toyoda, direttore esecutivo del JNTO a Roma – località che combinano tradizione, arte e architettura e che negli altri mercati sono quasi sconosciute. Il nostro intento è far emergere itinerari alternativi che possano affiancare Tokyo, Kyoto e Osaka, offrendo al turista italiano esperienze uniche”.Le proposte spaziano dalle attività più iconiche a quelle più immersive: dai laboratori di ceramica e di foglia d’oro, alla cerimonia del tè, fino al sushi making, sempre più apprezzato dai visitatori italiani. Ma non mancano esperienze legate al turismo d’avventura e all’outdoor, grazie alla varietà paesaggistica del Paese: dai corsi d’acqua del Nord-Est, ideali per sport acquatici, alle montagne ricche di piste per gli sport invernali, fino a itinerari escursionistici nelle regioni meno battute.
Il Giappone punta così a consolidare l’Italia come mercato di riferimento, con un’attenzione particolare ai segmenti family e luxury, senza trascurare l’incremento dei repeaters, già pari a circa il 30% dei visitatori italiani. “Sul fronte dei collegamenti aerei, il Paese è raggiungibile tramite due voli diretti: un giornaliero ITA da Roma e tre voli settimanali ANA da Milano Malpensa. Molti viaggiatori italiani, tuttavia, continuano a utilizzare scali intermedi in Europa, Medio Oriente o Asia, segnale di un interesse crescente e diversificato verso il Paese”, sottolinea Toyoda.
Anche l’offerta ricettiva si sta ampliando in parallelo alla crescita dei flussi turistici. “L’influenza dell’Expo e la maggiore attenzione al segmento high-end hanno stimolato l’apertura di nuove strutture, sia generali sia di fascia alta, rendendo il Giappone più accessibile e attrattivo per una clientela diversificata, dagli amanti del turismo esperienziale alle famiglie e ai viaggiatori luxury”, aggiunge Toyoda.
Uno sviluppo, che, secondo il direttore “consente di proporre al mercato italiano pacchetti sempre più personalizzati e di valorizzare destinazioni meno conosciute, offrendo esperienze autentiche e itinerari alternativi che integrano cultura, arte, artigianato e outdoor”.
Giuseppe Focone