Immagine di sfondo della pagina Hospitality in Italia, investimenti in crescita nel primo semestre 2025: +63% rispetto al 2024
07 agosto 2025


Secondo il report a cura di Research & Data Intelligence di Patrigest, società del Gruppo Gabetti specializzata in advisory e valuation, nel primo semestre 2025 sono stati investiti in Italia circa 1,25 miliardi di euro nel comparto hospitality, un incremento del 63% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il totale degli investimenti corporate in Italia nel primo semestre ha raggiunto i 5,1 miliardi di euro (+44% rispetto al 2024), con l’hospitality che rappresenta il 24% del volume complessivo, segnando così la seconda migliore performance storica per un primo semestre, dietro solo ai 2 miliardi registrati nel 2019.

Focus sugli investimenti e il riposizionamento di mercato

L’analisi evidenzia come l’ospitalità italiana stia evolvendo verso una maggiore qualità e diversificazione dell’offerta, con una netta preferenza per strutture di fascia alta: hotel 4 e 5 stelle rappresentano oltre il 90% del volume transato nel settore, con i 5 stelle che da soli pesano per il 54%. Tra i principali deal del semestre, spiccano la vendita degli hotel Cesar Augustus ad Anacapri (circa 160 milioni di euro) e del JW Marriott di Venezia (circa 140 milioni). “La domanda internazionale in crescita e le condizioni macroeconomiche favorevoli stanno sostenendo il settore alberghiero italiano,” commenta Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato di Patrigest/Gruppo Gabetti. “Oltre il 54% dei turisti sceglie hotel 4 o 5 stelle, mentre l’offerta resta ancora molto concentrata sulla fascia media. Questo gap rappresenta una chiara opportunità di riposizionamento per molte strutture.” Le operazioni value-add, volte al rilancio e alla riqualificazione di strutture non operative o da convertire, rappresentano il 31% del totale, a dimostrazione dell’interesse degli investitori per progetti di miglioramento e riposizionamento in chiave premium.

Geografia degli investimenti: Nord in testa, ma cresce il Sud

Il Nord Italia assorbe la quota maggiore degli investimenti (55%), con importanti volumi nel Centro (23%) e Mezzogiorno (22%). Roma guida le performance con il 17% del volume totale, seguita da Como (20%), Venezia (17%), Napoli (15%) e Milano (12%). Il Lago di Como si conferma una delle location più ambite dagli investitori, insieme a Venezia e Milano.

Turismo e occupazione alberghiera: segnali di crescita e tendenze

Nel 2024 l’Italia si è posizionata tra i primi Paesi europei per investimenti corporate in hospitality, con un volume di circa 2 miliardi di euro e un peso sul totale europeo pari al 20%. La ripresa del turismo internazionale è trainata soprattutto dai turisti UE, americani e asiatici. Roma e Milano hanno registrato un aumento degli arrivi rispettivamente del +13,8% e +10,4%, con una permanenza media in crescita e un tasso di occupazione alberghiera superiore all’80%. Le località emergenti, come il Lago Maggiore, le Dolomiti, la Sardegna e la Riviera delle Palme, stanno attirando sempre più l’attenzione di operatori e investitori, grazie a flussi turistici in aumento e a un’offerta ancora poco satura.

Prospettive per il triennio 2025-2027

Le previsioni elaborate da Patrigest indicano un trend positivo per il settore alberghiero italiano nei prossimi anni, con un incremento degli investimenti attesi pari al +19% nel 2025 e fino al +25% nel 2027 rispetto al 2024. I flussi turistici esteri sono previsti in crescita costante, mentre la domanda interna tende a stabilizzarsi con lievi flessioni.
Il report evidenzia come i principali driver degli investimenti siano legati sia a fattori turistici, come la spesa dei visitatori internazionali, sia a condizioni macroeconomiche favorevoli, quali l’inflazione e il tasso di disoccupazione in miglioramento. Anche il settore extra-alberghiero, in espansione, gioca un ruolo crescente nell’attrattività complessiva del mercato turistico.

Il contesto internazionale e l’offerta extra-alberghiera

Nel 2024 il turismo globale ha superato i livelli pre-pandemia, con 1,47 miliardi di arrivi internazionali (+12% rispetto al 2023), mentre l’Italia si conferma la quinta destinazione mondiale per arrivi e la quarta per ricavi dal turismo. Tuttavia, permangono squilibri infrastrutturali tra Nord e Sud, con il Mezzogiorno ancora penalizzato da collegamenti e servizi meno sviluppati. Parallelamente, cresce il segmento extra-alberghiero, con un aumento del 120% degli alloggi gestiti in forma imprenditoriale negli ultimi dieci anni, che oggi rappresentano il 68% dell’offerta. La domanda è trainata soprattutto dalle famiglie, attratte da soluzioni flessibili come case vacanza e agriturismi.

Cerca