Immagine di sfondo della pagina I parchi piemontesi si preparano a celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia
22 giugno 2010

Fra le 96 aree protette piemontesi, nove parchi hanno una storia legata in qualche modo alla nascita dell'Italia o alla Casa Reale dei Savoia, spesso all'origine stessa della loro istituzione, come riserve di caccia o "polmoni" verdi per le residenze di villeggiatura. Si può dire che buona parte del patrimonio naturalistico del Piemonte sia oggi tutelato proprio grazie a chi allora ne valutò le potenzialità geologiche, faunistiche, floreali, strategiche per trasmetterle intatte alla collettività. Il progetto "Parchi 2011" nasce dunque sotto l'insegna "da riserve del Re a parchi di tutti!". Basti pensare al primo parco istituito in Italia nel 1922: il Parco Nazionale del Gran Paradiso fra Piemonte e Valle d'Aosta, dichiarato Riserva Reale di Caccia da Vittorio Emanuele II nel 1856 per proteggere la popolazione di stambecchi. Oppure al Parco della Mandria che prende il nome dal grande allevamento di cavalli istituito da Vittorio Amedeo II per le Scuderie Reali a pochi Km da Torino, tuttora uno dei patrimoni boschivi di pianura più significativi dell'intero Nord-Ovest italiano. Dalla parte opposta della città, sulla collina di Superga, il complesso sistema boschivo veniva poco a poco a formare il Parco Naturale della Collina di Torino punteggiato anche qui da richiami alla Casa Savoia. E ancora il Parco delle Alpi Marittime sul confine tra Liguria e Francia, nato come Riserva Reale di caccia nel 1865 per volontà di Vittorio Emanuele II. Ancora, il Parco Val Grande, sul confine italo-svizzero - a pochi km dall’uscita di Gravellona Toce – è il secondo parco nazionale piemontese. La storia del Parco della Val Troncea è invece strettamente legata alle vicende della popolazione valdese che iniziò a poter professare il proprio culto liberamente e senza persecuzioni solo a partire dal 17 febbraio 1848, quando Carlo Alberto promulgò un editto che parificava i valdesi al resto della popolazione piemontese. Per festeggiare lo Statuto Albertino, nel 1848 Giovanni Piacenza - il fondatore del Parco della Burcina, sopra Biella - piantò addirittura cinque sequoie californiane, tuttora fra i "gioielli" dell'area protetta. Il grandioso Santuario di Oropa, nel cuore della Riserva del Sacro Monte di Oropa, sopra Biella, custodisce un archivio storico con ritratti e documenti legati al periodo storico fra il Regno dei Savoia e la nascita dell'Unità d'Italia. Infine il Parco Fluviale del Po, nato per tutelare un territorio particolarmente prezioso per l'ecosistema, ricorda l'imponente opera di bonifiche iniziata già da Amedeo VIII verso la metà del XIV secolo e proseguita poi da Camillo Cavour durante il Risorgimento. Nove parchi che aiutano quindi a ricostruire il ruolo svolto dal Piemonte nella nascita dell'Italia, che nel 2011 festeggerà il 150° compleanno. "Parchi 2011" vuole dunque evidenziare uno dei grandi regali dell'unificazione a tutti gli italiani: decine di appezzamenti e grandi riserve naturali oggi più che mai da difendere e valorizzare.

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