
Il 2009 chiude in ripresa per il congressuale italiano
Un mercato ad elevata elasticità che ricomincia a crescere prima dei comparti tradizionali. Un settore caratterizzato da tendenze strutturali di crescita che prevalgono sulla congiuntura sfavorevole. Questi i tratti distintivi della meeting industry italiana secondo l’analisi del prof. Attilio Gardini, ordinario di Econometria all’Università di Bologna - Rimini Campus e responsabile dell’Osservatorio Congressuale Italiano, promosso dalla rivista Meeting e Congressi e da Convention Bureau della Riviera di Rimini. Nel suo Rapporto annuale, l’OCI dimostra come, sebbene la ripresa non sia uniforme né per tipologie di location, né per destinazioni, il mercato congressuale italiano esca dal suo periodo più nero, registrato alla fine del 2008, compensando con le buone performance del secondo semestre 2009 le cadute dei primi sei mesi dell’anno. Il 2009 si chiude così con un dato ancora negativo per quanto riguarda gli incontri organizzati, fermi a quota 102.515 (-7,76% rispetto al 2008), ma con due importanti indicatori - partecipanti e presenze - in terreno positivo. Se il numero dei congressisti ospitati sfiora i 21 milioni e mezzo, le giornate di presenza congressuale crescono del 2,92% andando a superare la soglia dei 35 milioni e mezzo. Positivo anche il principale parametro per misurare la redditività delle imprese congressuali, ovvero la durata media degli eventi che passa da 1,62 a 2,6 giorni, grazie all’incremento a due cifre (+11,74%) registrato nel secondo semestre 2009. Nel secondo semestre 2009 gli effetti della ripresa si manifestano soprattutto sulla dimensione degli eventi. Gli incrementi maggiori si registrano infatti per gli incontri con 300-500 partecipanti, ma crescono, seppur con percentuali più contenute, anche le altre fasce: +3,41% la fascia 50-100 partecipanti; +2,30% la fascia 100-300; +2,26% la fascia 500-1.000 e +1,90% gli eventi con oltre 1.000 ospiti. In merito alla clientela congressuale, gli incontri promossi dalle aziende confermano ancora una volta il loro “stato di salute” e la crescita costante che li contraddistingue (+5,73% nel secondo semestre 2009 rispetto al primo), seguiti da associazioni scientifiche (+2,58%) ed enti/partiti politici/sindacati (+1,89%), mentre permane il segno negativo sui congressi organizzati da associazioni di tipo culturale, sportivo o religioso (-2,31%). Sempre nella seconda parte dell’anno, sotto il profilo geografico, gli incontri regionali registrano una contrazione del 2,66%, mentre i nazionali e soprattutto gli internazionali presentano incoraggianti segni di recupero: +7,24% per i primi e +9,08% per i secondi. Forte eterogeneità nei risultati delle destinazioni con le metropoli e le città d’arte che mostrano un’apertura d’anno critica per poi rivelarsi protagoniste nella ripresa del secondo semestre con aumenti significativi di tutti gli indicatori principali (+13,29% per le giornate di presenza congressuale, +12,06% nel numero di incontri e addirittura +30,73% dei partecipanti).