Immagine di sfondo della pagina Il boom del turismo sportivo secondo Expedia Group: entro il 2032 varrà 1,3 trilioni di dollari

Lo sport non è soltanto una passione: per molti, il tifo per una squadra sfiora il credo religioso. Seguire i propri idoli in trasferta, andare a caccia di gare spettacoli ed essere protagonisti di eventi irripetibili sono ciò che alimenta la fiamma del turismo sportivo. Secondo una recente ricerca di Expedia Group, è proprio lo sport tourism a farsi portabandiera di una rivoluzione del modo di viaggiare, creando enormi chance per l’intero settore travel. Le cifre, del resto, parlano chiaro: il turismo sportivo rappresenta oggi il 10% della spesa turistica globale e si prevede che raggiungerà 1.3 trilioni di dollari entro il 2032. I dati diffusi da Expedia Group evidenziano come i viaggi sportivi vadano ben oltre l’evento in sé: da una parte è indubbio che vi sia la voglia di partecipare a momenti unici, di vedere con i propri occhi qualcosa di memorabile. Dall’altra parte però, si tratta di occasioni di condivisione che impattano positivamente anche sulla salute mentale. Non sorprende quindi che la maggior parte degli intervistati abbia organizzato un viaggio sportivo con gli amici (35%), il partner (34%) o i propri familiari (33%). Il bello dello sport non è forse trascorrere del tempo facendo ciò che ami…insieme a chi ami?

Fan senza confini

I risultati dell’indagine di Expedia Group fungono da guida per gli operatori turistici desiderosi di intercettare questo segmento di mercato altospendente. La ricerca, condotta da Censuswide, ha coinvolto un campione di 2.000 persone che hanno viaggiato per assistere a un evento sportivo negli ultimi 12 mesi in Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Messico, Stati Uniti e Regno Unito. Ciò che ne emerge è come i fan non conoscano il senso della parola ‘confini’. Per raggiungere i propri idoli, infatti, i tifosi sono disposti ad attraversare oceani e continenti, e non è un caso che il 44% degli intervistati abbia deciso di viaggiare all’estero per assistere, più di recente, a un evento sportivo. Questa percentuale sale al 56% tra i viaggiatori di età compresa tra i 16 e i 34 anni, segno che sono i più giovani il target da attenzionare.
In ultimo, vale la pensa sottolineare come questo tipo di viaggiatore non si limiti a rimanere nel luogo dell’evento ma abbia interesse a spostarsi oltre la città di destinazione. 3 tifosi su 5, guardando tra coloro che hanno prenotato un soggiorno lungo più di un singolo giorno, hanno trascorso parte del viaggio in una località diversa da quella d’arrivo. Tra questi, quasi un terzo ha scelto una città più famosa restando comunque nei dintorni, il 20% si è spinto a oltre un’ora di distanza e un altro 20% ha optato per posti meno conosciuti ma vicini.

Spese da campioni

Il business del turismo sportivo fa girare l’economia. Questa fascia di pubblico, infatti, non solo riempie gli stadi ma spende sul territorio rimpinguando le casse dei commercianti. Nel corso del loro ultimo viaggio sportivo, gli intervistati hanno dichiarato una spesa media superiore ai 1.500 dollari, di cui oltre 300 dollari per i biglietti dell’evento e oltre 420 dollari per il volo. L’alloggio ha rappresentato una voce di spesa significativa, con una media di 480 dollari per il pernottamento. E poi, c’è lo shopping insieme a tutte le altre attività extra per godere appieno dell’esperienza. Quanto costa? Più di 370 dollari. Un toccasana per le economie locali.
Nel prossimo futuro, con la Coppa del Mondo FIFA 2026 e le prossime Olimpiadi in programma in Italia e a Los Angeles, gli appuntamenti in calendario per l’ascesa definitiva del turismo sportivo aumentano e i viaggiatori lo sanno bene. Chi ha già in programma di partecipare a eventi sportivi nei prossimi 12 mesi prevede una spesa media di oltre 1.200 dollari e, per non farsi cogliere impreparati, molti hanno già iniziato a mettere da parte un budget dedicato. Anche il salvadanaio si tiene in forma! 

Lo sport è rosa

Il turismo sportivo si tinge di rosa. Una curiosità, che nel contesto attuale forse non sorprende più di tanto, è l'hype per lo sport femminile. Il calcio maschile, inutile dirlo, domina le preferenze dei viaggiatori dei Paesi analizzati da Expedia Group (71%) ma le nuove generazioni rompono gli schemi. Il 24% dei giovani tra i 16 e i 34 anni ha partecipato con entusiasmo a eventi sportivi misti (contro una media complessiva del 20%), mentre il 12% ha assistito a eventi sportivi esclusivamente femminili (rispetto al 9% del totale). Insomma, anche nello sport tourism è tempo di girl power.

Gaia Guarino

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