
Il festival del Merengue raddoppia in Repubblica Dominicana
Gli amanti del ballo dominicano per eccellenza si daranno appuntamento il secondo fine settimana di luglio – dal 13 al 16 - nella capitale Santo Domingo che per quattro giorni e…quattro notti si trasformerà in una frenetica pista da ballo a cielo aperto! Puerto Plata, invece, si animerà in agosto. Questa maratona “del ritmo” è un appuntamento molto atteso che da numerosi anni raduna nella capitale dominicana migliaia di appassionati che si sfidano a colpi di passi di danza nelle numerose gare di ballo del festival. La kermesse è un’occasione imperdibile per ascoltare i migliori interpreti di questa musica esplosiva che durante il festival danno vita a esibizioni travolgenti alle quali è impossibile resistere. Oltre che con el baile, la città si anima con esibizioni folkloristiche in costume, competizioni ufficiali tra barman, mercatini di artigianato, feste ed eventi dedicati alla succulenta gastronomia locale, come il Festival del dolce creolo. Speciale è anche il “palco” di questa settimana dedicata al merengue; gli eventi principali si svolgono, infatti, davanti al Malecón, lo splendido lungomare della capitale, chiuso al traffico per l’occasione. Durante il festival di Puerto Plata ci saranno aritisti del calibro di Gilberto Santa Rosa, Marc Anthony, Milly Quezada, Frank Reyes, Anthony Santos. Il merengue è considerato il “ritmo nazionale” della Repubblica Dominicana e si può dire che scorra nelle vene della sua solare popolazione. La sua storia è molto affascinante ed è strettamente legata a quella del Paese. Anche se è difficile stabilire con certezza le sue origini, sembra che questo ballo sia la derivazione di una danza chiamata Upa Habanera giunta nell’area caraibica tra il 1838 e il 1843, diffondendosi in un primo momento a Porto Rico. Si pensa che un suo particolare “movimento” venisse chiamato merengue, movimento che iniziò ad essere “ballato” in Repubblica Dominicana a partire da metà ’800. Nell’arco di pochissimi anni e dopo qualche controversia, il merengue divenne molto amato a Santo Domingo, soppiantando la tumba, la danza più in voga dell’epoca. Con la diffusione del nuovo ballo, si iniziarono a scrivere anche nuove composizioni musicale. Pezzi come ¡Ay, Coco!, El sancocho, El que no tiene dos pesos no baila e Huye Marcos Rojas que te coje la pelota che hanno fatto la storia di questo irresistibile ritmo.Fin dalle sue origini venne interpretato con gli strumenti della tradizione popolare: le bandurrias dominicane, “el Tres” e “el Cuatro”. Verso la fine del XIX secolo, la fisarmonica diatonica di origine tedesca, grazie alla sua maggiore maneggevolezza, sostituì la bandurria. La maggiore povertà melodica di questo strumento rese il merengue meno raffinato da un punto di vista sonoro e, di conseguenza, più facile da ballare rispetto a danze che avevano numerose figure e un approccio meno immediato. La sua nuova dimensione più semplice fu anche però l’origine della sua grande diffusione e del favore popolare. Come è facile capire, visitare Santo Domingo in questa “movimentata” settimana equivale a fare un tuffo nella cultura di un incantevole Paese e nel cuore del fascino più autentico del Caribe.