Il ritorno a Genova di Costa Fortuna
Costa Crociere il 26 marzo scorso è ritornata a Genova, il porto da cui la compagnia è partita 71 anni fa. “Non è un ritorno casuale – ha commentato Edoardo Rixi, vice ministro dei trasporti durante il saluto delle autorità – in quanto occorre pensare non solo al proprio business, ma anche agli equipaggi e ai mille dipendenti che a Genova hanno sede di lavoro e plaudono a questo evento, a dare loro stabilità, quindi anche pensare al business nel futuro tra 30-40 anni ed oltre. Costa, che si è saputa risollevare da un momento di difficoltà, è un esempio per le altre imprese. Le sue navi battono bandiera italiana e in tal senso stiamo lavorando ad una serie di facilitazioni per gli armatori che investono e pagano le tasse nel nostro paese”.
“Finalmente una nave Costa torna a Genova– ha affermato Neil Palomba, direttore generale di Costa Crociere– e torna per restarci, questo è il nostro impegno”. E Costa Fortuna non è una nave qualunque, è “la nave delle navi”. Infatti è dedicata alla storia dei più importanti transatlantici italiani che col porto di Genova hanno avuto parecchio a che fare, per esempio il Rex, i quattro conti (Conte Rosso, Verde, Biancamano e di Savoia) degli anni Venti, la sfortunata Andrea Doria del 1951, fino alla Leonardo da Vinci del 1958 e alla Michelangelo del 1965. Dopo di lei, Costa Fortuna, battezzata proprio a Genova il 22 novembre 2003 con madrina Maria Grazia Cucinotta, è stata la successiva grande nave passeggeri costruita dopo lungo tempo dai cantieri di Genova Sestri Ponente. Ed i suoi arredi e suppellettili riproducono ambienti realmente esistiti su questi grandi liners del passato creando atmosfere uniche.
Ritorna dal lontano Oriente, là sostituita dalla nuovissima Costa Venezia appositamente progettata per quel mercato, dopo un restyling a Singapore costato 8 milioni di euro. Oltre ad una manutenzione straordinaria generale e all’efficientamento energetico con l’adozione di illuminazione a led, sono stati introdotti elementi decorativi come le tre grandi vele sovrastanti l’atrio illuminate a diversi colori ed ispirate alla nuova visual identity di Costa, con onde stilizzate che prendono spunto dall’iconico fumaiolo giallo.
Il lounge bar Conte Verde è stato trasformato in uno spazio polifunzionale e nuovo look anche per l’adiacente Sala Leonardo con pista da ballo ampliata. Interventi di restyling sono stati apportati alle piscine, jacuzzi esterne e ai due ristoranti principali, dovevengono proposti i menù regionali italiani, pure uno dedicato alla Liguria durante lo scalo a Genova.
Nelle suite, nuovissime docce emozionalial posto delle jacuzzi, mentre al ponte 4 è stato realizzato un nuovo shop per le foto caratterizzato dall’innovativo concept “My Moments”. Sono stati inseriti i brand di odierni partner Costa, come la pizzeria Pummid’Oro, che utilizza solo pomodori San Marzano DOP e mozzarella freschissima prodotta direttamente a bordo, e il bar-gelateria Amarillo presso la piscina centrale, dove gli architetti di Artefice Group si sono ispirati ai tipici stabilimenti balneari italiani.
Con 103 mila tonnellate di stazza lorda, Costa Fortuna ha 1.352 cabine passeggeri, di cui 464 con balcone e 58 suite. “Questo suo primo scalo è un punto di partenza– ha aggiunto Palomba – ne seguiranno altri 40 per 170 mila passeggeri movimentati. Effettuerà crociere settimanali nel Mediterraneo con due diversi itinerari e l’anno prossimo lascerà il posto a Pacifica, anch’essa costruita e inaugurata a Genova, e i passeggeri diventeranno 200 mila. Portano ricchezza e lavoro. Secondo le stime CLIA ognuno di loro produce una ricaduta media sul territorio di 82€ in caso di imbarco/sbarco e di 62 € se in transito, fate quindi voi i conti”.
Su Genova avrà 9 inedite escursioni, Portofino e Camogli, ma anche nel centro storico, in segway o a piedi e anche sulle fortificazioni settecentesche che sovrastano la città. Palomba ha accennato ad un altro regalo per la Superba, una nuova “casa” Costa nel porto di Genova anche per le navi di Carnival Corporation, una scommessa non facile per la cronica carenza di spazi a cui si sta lavorando insieme alle autorità locali. Le crociere stanno crescendo, Costa sta crescendo e quindi l’home port a Genova non andrà a detrimento degli altri scali liguri, anzi Savona vede un investimento di 20 milioni di euro per migliorare il terminal ed accogliere dal prossimo 2 novembre la gigantesca Costa Smeralda.
Ilsindaco di Genova Marco Bucciha detto che bisogna dare a tutti il diritto alla felicità e chi fa intrattenimento ha un compito che e va al di là del business. “La casa di Costa è Genova, il business delle crociere è in crescita e deve quindi avere un proprio terminal. Deve avviarsi un meccanismo virtuoso per cui 1+1=3”.Ha concluso gli interventi Ilaria Cavo, assessore regionale alle Politiche giovanili, Formazione, Sport, Cultura e Spettacolo (il governatore Giovanni Toti era impegnato nell’emergenza dell’incendio di Cogoleto), la quale ha auspicato che, dopo questo ritorno e viste le intenzioni, possa esserci prossimamente una nave che anche nel nome possa rappresentare nel mondo Genova e la Liguria. Il nostro pensiero è subito corso alla gemella di Costa Venezia, che sarà ultimata da Fincantieri nel 2020, ma Costa Crociere, al momento, smentisce.
Paolo Gassani