In Svizzera a bordo del Trenino del Bernina
Un prodotto ‘senza controindindicazoni’. Enrico Bernasconi, rappresentante per l’Italia di Ferrovia Retica definisce così la tratta del Bernina, e l’omonimo trenino alpino svizzero che offre panorami mozzafiato garantendo un’esperienza di viaggio unica nel territorio elvetico. “I segnali sono positivi – sottolinea Bernasconi – le ultime settimane sono state un crescendo di richieste di informazioni e di prenotazioni, per il 2022 abbiamo una lunga lista d’attesa di clienti che avevano prenotato il loro viaggio nel 2020 e nel 2021 e che ora sono pronti finalmente a ripartire”.
Con l’eliminazione dell’obbligo di tampone tra Italia e Svizzera ed in vista della stagione primavera/estate l’ottimismo cresce: “Gli indicatori sono ottimi, l’obiettivo è tornare ai livelli del 2019 che per noi è stato un anno record e per farlo abbiamo bisogno anche del supporto del canale agenziale con il quale lavoriamo in maniera costante”. L’intermediazione, infatti, rappresenta in Italia il 60% delle vendite per la tratta del Bernina: “Sono per noi un interlocutore fondamentale, abbiamo avuto un rapporto diretto anche nei lunghi e difficili mesi di lockdown sia nella gestione delle pratiche di prenotazioni rimaste in sospeso sia con le liste d’attesa e gli overbooking”.
Per questo Ferrovia Retica ha pronto per l’Italia un ampio piano di investimenti per le adv: “Vogliamo garantire loro sostegno e visibilità ed avere un contatto diretto sia online, con eventuali programmi webinar da definire, sia offline con presenza nelle principali fiere di settore e in alcuni workshop in collaborazione con i nostri partner”. D’altronde sia per la vicinanza sia per tradizione il mercato italiano si conferma fondamentale per la rete svizzera: “E’ il bacino principale – continua Bernasconi – ed anche nel 2021, dove di fatto per via delle restrizioni abbiamo lavorato concretamente solo 6 mesi, i numeri sono stati assolutamente positivi, oltre ogni più rosea aspettativa. Parliamo non solo di arrivi dal nord Italia, che possono pianificare la partenza in giornata, ma anche dal centro e dal meridione, Toscana, Puglia e Sardegna (Cagliari) in particolare, che abbinano l’esperienza in treno ad un soggiorno più ampio in Svizzera”.
Tra i punti di forza, infatti, del Trenino del Bernina, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2008, c’è proprio la stazione di partenza in Italia, che incentiva e facilita notevolmente le vendite: “Si parte da Tirano per raggiungere St. Moritz attraverso un percorso incredibile di 60 km con il quale il treno scala le Alpi senza l’uso della cremagliera. Parliamo di un dislivello di 1800 metri per toccare quota 2091 della stazione di Alp Gruem, al cospetto del ghiacciaio Palù e raggiungere i 2.253 metri di altitudine dell’Ospizio Bernina che si affaccia sulle acque del Lago Bianco”. Sul fronte tariffario, intanto, griglie invariate con un leggero supplemento: “Rispetto al collegamento regionale (il classico Trenino Rosso), i cui prezzi sono rimasti invariati, per il Bernina Express, che offre un servizio a bordo diverso e più confortevole, è previsto un costo extra e ad ogni passeggero verrà consegnato un box a forma di carrozza ferroviaria con cioccolatini ed una selezione di tisane”.
Chiusura, infine, per il Glacier Express, la cui ripartenza appare più lenta: “E’ un prodotto più di nicchia – conclude Bernasconi – che prevede un viaggio di 7 ore e mezza e due pernottamenti. In questo caso soffriamo l’assenza dei mercati asiatici e degli Stati Uniti, che da sempre rappresentano la fetta più consistente del nostro traffico”.