Immagine di sfondo della pagina L'affondo di Airbnb: “L'overtourism nelle città UE è spinto dagli hotel, serve un nuovo approccio”
13 giugno 2025


Secondo l’indagine, gli hotel continuano a rappresentare quasi l’80% dei pernottamenti nell’UE e sono stati responsabili del 75% dell’aumento complessivo dei pernottamenti registrato tra il 2021 e il 2023 nelle dieci città europee più visitate. Un dato che, secondo Airbnb, mette in evidenza il ruolo centrale degli hotel nel contribuire al sovraffollamento turistico.

“Se le città vogliono ridurre seriamente il problema dell’overtourism, devono affrontare l’impatto schiacciante degli hotel”, ha dichiarato Theo Yedinsky, Vicepresidente delle Politiche Pubbliche di Airbnb. “L’Europa ha bisogno di più abitazioni, non di più hotel – eppure si continua a costruire hotel mentre la costruzione di case è ai minimi da dieci anni”.
Il rapporto segnala come in alcune aree urbane, come Praha 1 a Praga o Santo Antonio a Lisbona, ci siano fino a tre camere d’hotel ogni cinque residenti, e come in molte città le nuove strutture ricettive si concentrino quasi esclusivamente nei centri storici. Solo nel 2024 sono state aperte in Europa quasi 40.000 nuove camere d’hotel, e ne sono in fase di pianificazione o costruzione altre 250.000.

Airbnb propone un’alternativa alla concentrazione dei flussi turistici. Nel 2024, quasi il 60% dei pernottamenti su Airbnb nell’UE è avvenuto fuori dai centri urbani, e in molti casi in quartieri non serviti da hotel. Tra il 2022 e il 2024 i soggiorni in queste zone sono cresciuti del 60%, a testimonianza di una domanda sempre più orientata verso esperienze lontane dalle aree sovraffollate.Secondo l’azienda, questo modello non solo aiuta a distribuire meglio i visitatori, ma genera maggiori benefici per le comunità locali: per ogni euro speso su Airbnb, i viaggiatori ne spendono in media altri 2,50 nella zona in cui soggiornano.“Quando gli ospiti scelgono Airbnb scoprono nuove comunità, aiutano le famiglie a sostenere i costi della casa e supportano le imprese locali”, ha aggiunto Yedinsky. “Dove Airbnb è limitato, il numero di visitatori continua comunque a crescere, ma l’aumento si riversa sugli hotel dei centri città, facendo salire prezzi e congestione”.

Il rapporto evidenzia anche che l’overtourism non è causato solo dagli alloggi. La pressione turistica deriva da un insieme di fattori, tra cui la crescita dei passeggeri delle crociere (+50% tra 2022 e 2023 in città come Barcellona, Amsterdam e Lisbona), il boom degli escursionisti giornalieri (8,5 milioni nella sola Catalogna) e l’aumento dei collegamenti aerei verso l’Europa: nei primi mesi del 2025, United Airlines e Delta hanno incrementato rispettivamente del 23% e del 13% i voli dagli Stati Uniti rispetto al 2019. Infine, Airbnb sottolinea l’impatto positivo dell’ospitalità diffusa sull’economia locale. Nel solo 2024, in Francia, Germania, Italia e Spagna, il turismo generato dalla piattaforma ha contribuito con 44,6 miliardi di dollari al PIL e sostenuto 627.000 posti di lavoro. Quasi la metà degli host dichiara che i guadagni ottenuti grazie agli affitti brevi rappresentano un aiuto fondamentale per far fronte alle spese della propria abitazione.

Con questo nuovo rapporto, Airbnb si rivolge alle istituzioni europee chiedendo una gestione più articolata del turismo, che tenga conto dell’intero ecosistema e valorizzi modelli capaci di ridurre la pressione sui centri storici e redistribuire i benefici a livello territoriale.

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