L’impatto economico di Costa Crociere
E’ stato presentato al 59° Salone Nautico di Genova lo studio “Creare valore condiviso” realizzato da Deloitte & Touche, Università di Genova e Università di Amburgo, che misura l’impatto economico in Europa nell’anno 2018 del Gruppo Costa, con i suoi brand Costa Crociere e Aida Cruises. iI Gruppo con 12,3 milioni di passeggeri ha generato un impatto economico totale nel vecchio continente di 12,6 miliardi di euro con oltre 63.000 posti di lavoro intesi come Full Time Equivalent, ovvero un lavoratore assunto a tempo pieno per un anno. Naturalmente la cantieristica è l’attività economicamente più rilevante (36%) a livello europeo, con circa 4,5 miliardi di euro e oltre 20.000 posti di lavoro, grazie al piano di espansione della flotta che prevede l’arrivo di 7 nuove navi entro il 2023, di cui due, Aida Nova e Costa Venezia, già entrate in servizio e la terza, Costa Smeralda, attesa per la fine di novembre.
Poi c’è il movimento delle persone a portare valore e ricchezza nelle città in cui le navi operano, che è pari al 23% del valore totale. “Ogni euro speso dal nostro Gruppo, dai nostri ospiti e dal nostro equipaggio – ha commentato Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere–genera un effetto moltiplicatore, creando un circolo virtuoso in grado di accrescere l’economia del territorio.L’obiettivo del nostro studio è stato proprio quello di quantificare questo valore, focalizzandoci sull’Europa e sull’Italia, dove siamo leader di mercato e dove abbiamo una presenza storica consolidata, affinché insieme alle comunità dei porti in cui facciamo scalo si possano costruire con maggiore consapevolezza programmi di sviluppo”.
Lo studio ha preso in considerazione le tre principali tipologie di impatto economico: quello diretto (38% dell’impatto totale), ovvero le spese sostenute direttamente dalla compagnia, dai suoi ospiti e dal suo equipaggio; l’impatto indiretto (36% del totale), che corrisponde alle spese sostenute dagli oltre diecimila fornitori e partner del Gruppo Costa Crociere per soddisfare la domanda diretta; l’impatto indotto, cioè i benefici economici derivanti dal fatto che i dipendenti del Gruppo Costa e dei suoi fornitori e partner spendono a loro volta gli stipendi percepiti per l’acquisto di altri beni e servizi, sostenendo i consumi del posto in cui vivono.
“L’effetto moltiplicatore medio– ha precisato Franco Amelio di Deloitte & Touche - è tale che per ogni euro speso in crociera se si moltiplica per 1,95 si ottiene la spesa nell’indotto (1° livello), mentre se si moltiplica per 2,63 si ha l’impatto economico sul territorio (2° livello)”.E il dato diventa più interessante considerando che nel 2018 la spesa diretta degli ospiti nelle varie tappe della crociera è risultata mediamente di 74,60 €a passeggero in ogni porto europeo toccato dalle navi del gruppo crocieristico. Il dato è stato ricavato dalle risposte a 33 mila questionari, in cui il 60% degli ospiti afferma di voler ritornare nelle destinazioni visitate con la crociera, a conferma dell’importanza del settore nella promozione turistica del territorio.
Italia e Germania sono i Paesi che più beneficiano delle attività del Gruppo Costa, sia in termici prettamente economici, che occupazionali, dove gioca un ruolo importante la presenza dei cantieri navali (27 e 26% rispettivamente), che diventa invece determinante per la Finandia (33%). In particolare l’Italia, dove il gruppo detiene il 53% della quota di mercato, può contare su un impatto economico di 3,5 miliardi di euro e 17.000 posti di lavoro creati. I benefici principali per l’economia locale derivano innanzitutto dalla presenza della sede centrale di Costa Crociere a Genova e dall’impiego di 3.250 dipendenti italiani, incluso anche il personale di bordo imbarcato sulle navi battenti bandiera italiana della sua flotta. L’Italia è anche tra le prime destinazioni delle navi del Gruppo, con 3,2 milioni di passeggeri movimentati e 852 scali in 20 porti.
La Liguria è la regione italiana maggiormente beneficiata dalla presenza del Gruppo Costa, con 511 milioni di euro di impatto economico e gli oltre 3.250 posti di lavoro, di cui 1.100 diretti. Può contare infatti su tre home port (Savona, Genova e La Spezia), che nel 2019 porteranno un traffico totale di circa 1,2 milioni di passeggeri movimentati. A Genova nel 2018 Costa ha generato un impatto di oltre 280 milioni di euro con più di 1.800 posti di lavoro. Un ulteriore incremento è previsto nel 2019 grazie a Costa Fortuna, che da fine marzo è tornata a fare home port a Genova tutti i venerdì, portando un traffico di 170.000 passeggeri, che saliranno a 185.000 nel 2020 grazie all’impiego, in sua vece, di Costa Pacifica.
Paolo Gassani