Calabria, la blue economy guida lo sviluppo locale
L’Ente Parchi Marini Regionali protagonista a Cariati. Greco: «Sostenibilità non fine a sé stessa, ma leva economica». Presentato anche il progetto scientifico Tecna Acoustic Capo Vaticano.
Una Calabria più consapevole e strategica, che riconosce nell’ambiente – e in particolare nel mare – non solo un patrimonio da proteggere, ma una risorsa economica su cui costruire sviluppo locale e competitività. È questa la visione che ha animato l’incontro “Blue Economy, parchi marini ed aree protette per lo sviluppo locale”, promosso da Assonautica Cosenza e ospitato presso il Porto Turistico di Cariati, con la partecipazione di istituzioni, esperti e stakeholder del territorio.
«La regione sta vivendo una fase di inversione di rotta, in cui la tutela ambientale non è più percepita come vincolo, ma come opportunità concreta di crescita». Così Raffaele Greco, direttore generale dell’Ente Parchi Marini Regionali Calabria, ha sintetizzato il cambio di paradigma che sta accompagnando l’azione della giunta Occhiuto.
Un messaggio chiaro: la blue economy, intesa come gestione sostenibile delle risorse marine, è oggi un asse centrale della strategia regionale, coerente con la crescente domanda di esperienze turistiche autentiche, green e legate all’identità dei territori.
Turismo esperienziale e pesca artigianale come leve di crescita
Nel suo intervento, Greco ha sottolineato l’importanza di integrare le politiche ambientali con quelle turistiche e produttive: «Conservazione e fruizione non sono in contraddizione: i parchi e le aree protette devono essere vissuti, non musealizzati. Per questo stiamo investendo su infrastrutture leggere e regolamentate, come i campi ormeggio, per favorire una fruizione sostenibile del mare».
Il direttore ha ribadito l’adesione dei parchi marini calabresi alla Carta Europea del Turismo Sostenibile e l’impegno a valorizzare anche la piccola pesca costiera, promuovendo la filiera ittica ed enogastronomica regionale, in un’ottica di educazione alimentare e consapevolezza dei consumatori. «Sensibilizzare a scegliere il pescato locale piuttosto che i cosiddetti “pesci-bistecca” è parte integrante della nostra missione», ha aggiunto.
Un approccio integrato, con la rete locale come valore aggiunto
Oltre a Greco, sono intervenuti il presidente di Assonautica Cosenza Domenico Nigro Imperiale, il sindaco di Cariati Cataldo Minò, Giovanni De Rose (Provincia di Cosenza), Paolo Palladino (Gruppo Nazionale Sommozzatori AISA) e Antonello Ciminelli (coordinatore del Parco della Secca di Amendolara). Tutti hanno evidenziato la necessità di un confronto costante tra istituzioni, operatori e comunità locali per costruire modelli virtuosi e condivisi.
«Non si può parlare di economia del mare senza sostenibilità», ha dichiarato Imperiale, rilanciando l’urgenza di “sinergie operative” tra enti pubblici, pescatori e operatori turistici. «Solo così – ha concluso – la Calabria potrà occupare la posizione che le spetta nello scenario marittimo nazionale».
Progetto Tecna Acoustic: la ricerca al servizio della conservazione
Nel corso dell’incontro è stata annunciata anche la prossima tappa del ciclo di incontri promosso dall’Ente Parchi Marini: venerdì 13 giugno, a Bivona (Vibo Valentia), sarà presentato il progetto scientifico Tecna Acoustic Capo Vaticano, finanziato con fondi PNRR dal National Biodiversity Future Center.
L’iniziativa riguarda la Zona Speciale di Conservazione dei Fondali di Capo Vaticano e punta a monitorare, tramite tecnologie acustiche avanzate (come i sonar Side Scan e i transetti Rov), lo stato di salute di habitat prioritari come il Coralligeno e la Posidonia oceanica. Obiettivo: raccogliere dati georeferenziati per definire misure di conservazione specifiche e rispondere alle direttive europee Marine Strategy e Habitat.
Verso una governance del mare sostenibile e territoriale
L’approccio dell’Ente Parchi Marini Regionali punta a coniugare ricerca scientifica, partecipazione territoriale e visione strategica. «L’efficacia della gestione sostenibile dipenderà dalla qualità dei dati e dalla condivisione degli obiettivi», ha concluso Greco. Il futuro della Calabria come destinazione di turismo ambientale e di blue economy passa anche da qui: da una governance del mare capace di trasformare vincoli in valore.