
La natura morta italiana da Caravaggio al Settecento
Sono 227 capolavori di Bimbi, Salini, Maestro della natura morta Acquavella, Crespi, Vincenzo Campi, Mario dei Fiori, Dolci, Munari, Ligozzi, Porpora, Recco, Baschenis, il Maestro di Hartford e, ovviamente, Caravaggio, che celebrano la bellezza e la vitalità della cultura mediterranea con un trionfo di fragole e ciliege, di uve e di meloni, di fiori di ogni forma e di ghirlande. Curata da Mina Gregori, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e dal Comune di Firenze (Assessorato alla Cultura), la mostra è prodotta e realizzata da Firenze Mostre e ripropone, con significative sostituzioni e integrazioni, il progetto presentato con enorme successo alla Kunsthalle di Monaco di Baviera (dicembre 2002 – febbraio 2003). Dalle circa 230 opere, molte delle quali inedite, provenienti da musei italiani e stranieri e da numerose collezioni private, emerge un panorama vasto e spettacolare delle scuole italiane e dei principali protagonisti. E’ un percorso che procede dagli Xenia (le offerte agli ospiti di frutti e cibi) meravigliosamente sopravvissuti nelle ville romane di Pompei e Ercolano, tocca la riproduzione scientifica e pittorica cinquecentesca, e si snoda da nord a sud attraverso Milano e Roma, Napoli e Firenze, Genova e Venezia, l’Emilia e la Romagna, Lucca e Bergamo, le capitali della natura morta. Rispetto alla mostra di Monaco, l’arricchimento più importante riguarda Caravaggio, presente a Palazzo Strozzi con tre opere di straordinaria intensità: il “Ragazzo morso da ramarro” della Fondazione Longhi, il “Bacco” degli Uffizi e il “Suonatore di liuto” di un collezionista privato.Orario: lunedì-domenica 10-21 Ingresso: € 8, ridotti € 6,50 Infoline: 055.2645155. Web: www.lanaturamorta.it Catalogo: a cura di Mina Gregori, edizioni Electa, pag. 500, € 39.