Le Isole Cook si promuovono a Milano
Le Isole Cook sono nella Top 30 dei luoghi da visitare nel 2020, la numero uno in Oceania e Sud Pacifico. L’arcipelago della Polinesia Neozelandese è tra le mete di viaggio emergenti segnalate da www.TravelLemming.com, un piccolo paradiso di 15 isole disegnate da spiagge incontaminate, vette vulcaniche e foreste lussureggianti a metà strada tra Nuova Zelanda e Hawaii. A raccontarne la bellezza e varietà è stato Nicholas Costantini, general manager Southern Europe di Cook Islands Tourism Corporation nella tappa milanese del roadshow “Scopri la Polinesia Neozelandese”, che ha premiato Turismo&Attualità per il miglior articolo trade scritto sulla destinazione.
La promozione ora punta agli atolli del Nord, i più ‘lontani’ e ancor meno conosciuti, e a valorizzarne l’impegno nella sostenibilità, già premiato per il programma di eco-certificazione Mana Tiaki in collaborazione con Te Ipukarea Society, National Environment Service, Ridge 2 Reef e Cook Islands Tourism Corporation: “La conservazione dell’ambiente è una priorità per noi”, ha dichiarato Costantini, “che si distingue non solo per la straordinaria bellezza delle sue acque cristalline e della natura intatta, ma anche per il calore dell’accoglienza dei suoi abitanti”.
Senza dimenticare che si tratta di una meta sicura, non esistono homeless grazie all’illuminata politica governativa e i turisti hanno la possibilità di entrare a stretto contatto con le tradizioni locali. “È la ‘Polinesia autentica, unica, per le esperienze che vi si possono vivere, accessibile anche per le vantaggiose tariffe di volo di Singapore Airlines”, ha detto il manager. Ad illustrarle è stata Roberta Sarain di Singapore Airlines: “Dall’Italia operiamo con un collegamento al giorno da Milano-Malpensa verso Singapore, tre voli in inverno e quattro in estate da Roma-Fiumicino. Rappresentiamo il vettore preferenziale per arrivare in Nuova Zelanda e alle Isole Cook, grazie anche all’alleanza stipulata nel 2015 con Air New Zealand, rinnovata per altri 5 anni dal 2020, che ci permette di offrire tariffe agevolate”.
Una volta atterrati, non resta che andare alla scoperta dei luoghi incontaminati della destinazione, il paradiso marino protetto più grande al mondo, incorniciato da barriere coralline millenarie che circondano gli atolli formando ampie piscine naturali, colme di pesci tropicali, tartarughe marine e centinaia di specie marine. Un eden per gli appassionati di immersioni e snorkeling, preservato dal progetto Marae Moana, che nel 2017 ha dato vita alla più estesa riserva marina esistente: 1,9 milioni di chilometri quadrati dove la pesca commerciale e l’estrazione mineraria sono proibite. Una meta ideale per homeymooners o per chi vuole sposarsi, perfetta anche per le famiglie, in primis per la sicurezza, che hanno a disposizione una lista infinita di attività e attrazioni, oltre a strutture ricettive attrezzate, con servizi dedicati. A Rarotonga, ad esempio, tre grandi complessi includono clubs per bambini: l’ Edgewater Resort and Spa (con un club per bambini tra i 4 ei 12 anni), il Rarotongan Resort & Spa (con club per bambini dai 4 ai 11 anni) e il Pacific Resort Rarotonga (con servizi per i bambini dai 6 ai 12 anni). In alternativa, genitori e figli possono soggiornare sulle spiagge di sabbia bianca di Cooks Bay nelle Cooks Bay Villas, ma anche ad Aitutaki le famiglie hanno l’imbarazzo della scelta, dai bungalow con giardino dell’Aitutaki Village, vicino all’aeroporto di Aitutaki e pochi metri dalla spiaggia, alle lussuose ville del Pacific Resort Aitutaki, pluripremiato cinque stelle affacciato sulla laguna di Aitutaki.
Non delude l’offerta culinaria e le tante esperienze connesse. Come assaggiare un succulento pasto cotto sotto terra, degustare caffè in una piantagione, visitare una birreria artigianale o cenare a casa di una famiglia locale. È il pesce l’elemento base della cucina delle Cook, in particolare modo il tonno (ahi), la Corifena Cavallina o Lampuga (mahi mahi), il pesce pappagallo (pakati), il barracuda (ono), i granchi del cocco e i gamberi. Non manca la carne, proveniente dalla Nuova Zelanda, è tenera e di ottima qualità. Si cucinano con l’umukai, forno tradizionale a pietre calde, scavato nella terra, dove gli alimenti vengono arrostiti avvolti in foglie di banano.
Elisabetta Canoro