Limehome accelera sulle conversioni: 200 nuove unità tra Italia, Spagna e Germania
Limehome amplia il portafoglio con 200 nuove unità in Europa, puntando su hotel da riconvertire in strutture di design efficienti e tecnologiche.
Limehome intensifica la propria strategia di conversione di hotel vuoti o in difficoltà. L’azienda ha firmato quattro progetti in Italia, Spagna e Germania, che porteranno sul mercato circa 200 nuove unità nel corso del prossimo anno. Queste si aggiungono al portafoglio in espansione di proprietà alberghiere completate o in fase avanzata di completamento in città di fascia A.
Cresce il peso delle conversioni alberghiere nel portafoglio Limehome
In Italia, Limehome - insieme ai propri partner - aprirà due hotel a Bari, situati nel pieno centro storico. I due immobili saranno pronti ad accogliere gli ospiti rispettivamente nel 2026 e nel 2028. Sulla Costa Blanca spagnola, Limehome riaprirà l’ex Hotel Centro Mar, affacciato sulla spiaggia di Benidorm in Calle Major, entro ottobre 2025.
In Germania, invece, a partire dall’autunno saranno disponibili 42 nuove unità all’interno del Gold Hotel a Berlino-Friedrichshain, rilevato da Limehome in affitto nel 2024. Inoltre, nel centro di Jena (Turingia) è in corso la conversione di un ex hotel Ibis, che diventerà una struttura di design funzionale pronta ad accogliere ospiti nell’estate 2025. Questi progetti si aggiungono a un elenco di conversioni alberghiere in continua crescita in grandi città europee come Barcellona, Basilea, Berlino e Praga.
Rinnovi dei contratti di locazione e aumento dei costi spingono i proprietari verso nuove soluzioni
L’accresciuta attenzione di Limehome alle acquisizioni alberghiere risponde al crescente aumento dei costi che gli operatori tradizionali devono sostenere, in particolare in termini di affitti e manodopera. “Una parte significativa dei circa 7-8 milioni di camere d’albergo in Europa è obsoleta", spiega Josef Vollmayr, co-fondatore e co-Ceo di Limehome. "Allo stesso tempo, i costi operativi sono aumentati di circa il 40%. Con l’avvicinarsi della scadenza di molti contratti di locazione, la pressione sui gestori è enorme. In questo contesto, migliorare l’efficienza e modernizzare le strutture esistenti è fondamentale per garantirne la redditività economica”.
Convertire edifici esistenti, piuttosto che costruirne di nuovi, rappresenta la soluzione più rapida e sostenibile, a patto che il futuro gestore sia in grado di ottimizzare lo spazio e ridurre i costi operativi. “In Italia, nei dossier analizzati, abbiamo visto che la nostra gestione può portare un efficientamento lato costi sino al 40%, oltre al fatto che tendiamo a sviluppare ricavi maggiori e meno dipendenti dai canali OTAs rispetto all’hotel famigliare medio”, aggiunge Alessandro Giuffrè, Country Manager Italia & Director Expansion di Limehome. “Il nostro concept basato sulla tecnologia, unito a una profonda esperienza nelle conversioni, rappresenta una soluzione concreta per valorizzare asset alberghieri sotto-performanti".
Le conversioni alberghiere rappresentano già fino al 15% del portafoglio dell'azienda, e il trend è in crescita. Visti gli aumenti generalizzati dei costi e la difficoltà di diversi hotel di compensare con un aumento dei ricavi, soprattutto nel segmento medio, ci si aspetta un significativo incremento dei progetti di conversione e delle acquisizioni di hotel nei prossimi anni, soprattutto in un Paese come l’Italia dove circa il 90% delle camere non è gestito da catene, la dimensione media rimane piccola (circa 33 camere) e solo il 22% ha 4 o 5 stelle.
Progetti diversificati per una copertura ottimale
Oltre ai progetti di conversione, Limehome è attiva anche nello sviluppo di nuove costruzioni alberghiere.
Infatti, sono in fase di realizzazione quasi 400 nuove unità nei centri turistici spagnoli di Madrid e Barcellona, oltre che a Burgos, città lungo il Cammino di Santiago e meta ideale per soggiorni brevi.