Milano e overtourism: più turisti non significa meno qualità della vita
White paper di The Data Appeal Company e Doxa evidenzia quartieri virtuosi e offre strumenti per una gestione consapevole dei flussi turistici
L’idea che un aumento dei flussi turistici possa inevitabilmente ridurre la qualità della vita dei residenti non trova conferma nei dati milanesi.
Secondo il primo white paper integrato sull’overtourism e la percezione urbana realizzato da The Data Appeal Company – Gruppo Almawave in collaborazione con Doxa, la relazione tra turismo e benessere urbano è complessa e varia notevolmente da quartiere a quartiere.
Lo studio combina oltre 130 fonti digitali – dai social alle piattaforme di recensioni – con un sondaggio rappresentativo su più di 500 residenti, offrendo una fotografia sfaccettata della città. I risultati evidenziano che in alcune aree la presenza turistica si accompagna a livelli elevati di soddisfazione dei cittadini, mentre in altre, seppur meno frequentate, il benessere percepito è inferiore.
Il caso emblematico è il Municipio 6 (Barona, Lorenteggio, Navigli), dove un indice di pressione turistica medio-alto convive con uno dei livelli più elevati di qualità della vita in città. Elementi come spazi verdi, pedonalità diffusa, offerta culturale e interventi di riqualificazione urbana creano un equilibrio virtuoso tra attrattività e benessere quotidiano. Allo stesso tempo, il Centro Storico (Municipio 1), nonostante la pressione turistica più alta, mantiene una percezione di vita elevata grazie a servizi di qualità e reddito medio annuo superiore agli 80 mila euro.
Altri municipi mostrano dinamiche differenti. Il Municipio 3 (Città Studi, Lambrate, Porta Venezia) soffre la congestione e la carenza di spazi verdi, con conseguente percezione di qualità della vita più bassa, mentre il Municipio 8 (Gallaratese, Quarto Oggiaro), pur con bassa pressione turistica, registra giudizi positivi grazie a una dotazione significativa di aree verdi. Il Municipio 2 (Stazione Centrale, Gorla, Turro, Crescenzago) mostra livelli intermedi di qualità della vita, mentre il Municipio 4 (Vittoria, Forlanini) evidenzia bassa pressione turistica ma qualità percepita medio-bassa.
Dal sondaggio emerge inoltre che il 75% dei milanesi valuta positivamente i servizi essenziali, il 74% l’offerta culturale e il 63% ritiene che il turismo renda la città più viva. Tuttavia, il 77% considera il turismo una delle cause dell’aumento dei prezzi e il 59% segnala un peggioramento della qualità della vita negli ultimi tre anni, principalmente a causa del caro vita e della percezione di insicurezza. Solo il 32% ritiene che il turismo stia minando l’identità culturale della città.
Mirko Lalli, CEO di The Data Appeal Company – Gruppo Almawave, commenta: “La gestione dei flussi turistici richiede un approccio scientifico e contestualizzato. La correlazione tra turismo e qualità della vita non è lineare e può variare significativamente tra quartieri. Il nostro modello integra dati oggettivi e percezioni dei residenti, fornendo uno strumento operativo per amministrazioni e stakeholder, utile anche in altre città italiane ed europee”.
Susanna De Luca, Senior Research Manager di Doxa, aggiunge: “Il progetto ha permesso di osservare il fenomeno da diverse prospettive, integrando analisi quantitative, web listening e interviste qualitative. Milano dimostra che il turismo può essere un elemento che convive, talvolta in modo virtuoso, con la qualità della vita urbana”.
Il white paper propone indicatori sintetici di pressione turistica basati su popolarità delle aree, stagionalità dei flussi, densità di affitti brevi e recensioni online, offrendo strumenti concreti per una gestione più sostenibile e consapevole del turismo urbano.