Immagine di sfondo della pagina Monterosa Ski: sulle tracce dei malgari
15 luglio 2025


Si potrebbe camminare bendati, tra le valli del Monte Rosa, lasciandosi guidare solo dal profumo dei formaggi. Vere e proprie opere d’arte casearia, quelle di questo territorio: sarà l’altitudine, l’aria ossigenata in cui vivono gli animali o le proprietà di un suolo da cui crescono, filo dopo filo, prati generosi che non li lasciano mai a bocca asciutta. O anche la maestria dei malgari che, insieme a cani ben addestrati, guide fidate delle loro greggi, riconoscono sempre il pascolo migliore.

Può sembrare una vita solitaria, quella del malgaro, ma come a tutte le cose ci si abitua. Tutte le vette, dalle parti del Monte Rosa, hanno un nome, ispirato al nome dell’alpinista che le ha “conquistate” o alle loro forme, come le Dame di Challant, compagne silenziose all’orizzonte a cui talvolta è il vento della valle a dare voce.

Proseguendo il cammino tra i sentieri profumati del Monte Rosa, ci si può dirigere su itinerari che conducono a piccoli paradisi del gusto e della tradizione. Non servono grandi indicazioni: basta seguire l’aroma burroso che si fa più intenso con ogni passo, mischiandosi all’odore umido dei boschi e all’erba appena tagliata.

La Tchavana della famiglia Bagnod – oltre alla lana c’è di più!
Oltre alla pecora Rossett, antica razza valdostana da cui è possibile trarre un’ottima lana, ultimamente in Val d’Ayas gli alpeggi si puntellano, d’estate, di nuvole bianche: sono le pecore da latte, quelle della famiglia Bagnod, esempio eccellente di imprenditorialità di montagna e anche di ricerca, per quanto riguarda l’allevamento d’altura. La loro azienda agricola e agriturismo La Tchavana (parola che in francoprovenzale valdostano indica un fabbricato rurale d’alpeggio) resta aperta fino al 1° novembre. Qui, ai 2.000 mt di quota dell’Alpe Metsan, sopra Antagnod, è possibile acquistare i prodotti di queste lavorazioni del latte ovino, su tutti il Gran Gessato e il Neige de Brebis, per l’appunto, la neve di pecora, oltre ai grandi classici valdostani come la Fontina D.O.P.
I formaggi vengono conservati in una delle cantine più alte d’Europa: la Crotta de Metsan. No, qui non si fa il vino: qui a scorrere è soltanto l’acqua della sorgente, che aiuta a mantenere costanti la temperatura e l’umidità di questa grotta naturale, dove le opere d’arte casearia trovano modo di riposare.

All’Alpage Mascognaz di Aurelio Vercellin
Appena sopra il villaggio fiabesco di Mascognaz, raggiungibile a piedi da Champoluc o con un sentiero più ripido che si arrampica nel silenzio dei larici, si incontra l’alpeggio di Aurelio Vercellin. Un uomo che parla più volentieri con le sue vacche che con gli uomini, ma quando racconta dei suoi formaggi, lo fa con una dolcezza che rimane dentro. Si sente, nel latte, un buon profumo d’erba alpina e silenzi, di montagna e di passione: quella che da più di mezzo secolo muove quest’azienda.

Champoluc Chèvre – Sapori caprini a Champoluc
Una vita dedicata all’allevamento del bestiame, quella di Silvia Vuillermin che insieme al marito Lorenzo ha fondato in un angolo incantato della Val d'Ayas l'azienda Champoluc Chèvre.
A Pallenc, qualche minuto dopo Champoluc sulla strada che porta ad Antagnod, si trova la loro stalla. Le capre, di razza camosciata alpina, sono davvero felici: e si sa, la felicità si vede dai formaggi che producono. Non solo sanno davvero di capra, ma vengono affinati in un'antica cantina naturale visitabile.
L’obiettivo di Silvia e Lorenzo non era solo una scelta alternativa e un’azienda agricola, ma era soprattutto la produzione di alta qualità: volevano che il loro formaggio di capra fosse il più buono di tutta la valle.
Ci sono riusciti? C’è solo un modo per scoprirlo…

Agriturismo Blékéné – Gressoney-La-Trinité
Qui non si viene solo a comprare: si viene a conoscere. All’agriturismo Blékéné, la famiglia Laurent accoglie i visitatori con generosità e voglia di raccontare. Simone, il volto e l’anima del posto, è un vero personaggio: conosce ogni cima e ogni formaggio come le sue tasche. Si produce e si vende direttamente: tome, burro e yogurt, ma anche piatti caldi che valorizzano tutto il lavoro fatto a monte. È una delle esperienze più genuine da vivere in tutta la valle di Gressoney. E poi, se la Toma di Gressoney è un prodotto D.O.P., ci sarà un motivo!

Passeggiata verso l’Alpe Larecchio e il Rifugio Ospizio Sottile (Valle di Gressoney - Valsesia)
Le origini del Rifugio Ospizio Sottile, situato lungo l’antica strada che dal Ducato di Milano portava mercanti ed emigranti stagionali verso la Valle d’Aosta e la Francia, risalgono al XVIII secolo. Si tratta dell’Ospizio Alpino più in quota delle Alpi, raggiungibile sia partendo da Gressoney-Saint-Jean che da Alagna Valsesia, passando dall’Alpe Larecchio con un’escursione adatta anche ai camminatori meno esperti che tocca anche il rinomato Agriturismo Larecchio. Lungo il sentiero, tra larici e ruscelli, si incontrano baite in legno annerito dal tempo e, giunti in alpeggio, si viene accolti da profumi intensi: è il regno della toma, formaggio a latte crudo prodotto direttamente sul posto, secondo le stagioni e il pascolo.

Alpe Meggiana e Caseificio di Piode (Valsesia)
Dal borgo di Piode, si imbocca un sentiero che sale dolcemente verso l’Alpe Meggiana. Lì, in estate, il bestiame pascola libero e si producono formaggi d’alpeggio a latte crudo, tra cui tome fresche e stagionate, burro artigianale e ricotte affumicate. Il tutto può essere acquistato a valle, al Caseificio di Piode, che da 70 anni propone i migliori prodotti caseari della Valsesia e offre la possibilità di portare a casa un po’ di quella magia e di quel profumo che riempie l’aria buona di queste montagne. Da non perdere il Macagn, formaggio padrone di casa e presidio slow food.

In seggiovia verso i miracoli del latte: La Casera Bianca all’Alpe di Mera (Valsesia)
Più che km zero: La Casera Bianca è un caseificio a kilometro Mera! Antonietta e la sua famiglia, che si stabiliscono da giugno a ottobre quassù, preparano piatti genuini utilizzando i prodotti dei loro animali. Mucche, capre e maiali vengono allevati da loro proprio a Mera o nelle vicinanze. I pascoli in quota vengono sfruttati in estate, mentre in inverno l’attività principale viene svolta in stalla. Per raggiungere la Casera Bianca, in estate, bisogna percorrere per appena 30 minuti la strada che dall’arrivo della seggiovia Scopello-Mera di Monterosa Ski attraversa il centro del paese. Salumi, formaggi e carni si possono anche acquistare, per assaggiare proprio tutto e portare a casa i sapori più autentici della Valsesia.

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