
Mostra antologica di Andrea Pazienza
"Il fumetto, come un'arte marziale, significa un insieme di regole che a prima vista sembrano facilissime, e forse lo sono, ma che tutte insieme sono molto difficili da imparare, difficilissime da digerire e soprattutto molto difficili da imparare e digerire in modo naturale. Questa naturalezza, che è la cosa a cui io tendo oggi, è un po' diventato lo scopo del mio disegnare" (A. Pazienza). L'ampia rassegna antologica "Andrea Pazienza", circa duecentocinquanta opere, allestita nel salone centrale del Vittoriano fino al 9 ottobre, curata da Vincenzo Mollica e Mariella Pazienza in collaborazione con Michele Pazienza, è promossa dal Comune di Roma ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. "Andrea era vicino a tutte le età" scrive Roberto Benigni "era eclettico, aveva la gioia di vivere negli occhi, era l'intelligenza pura in tutti i sensi. E' stato il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile". La mostra "Andrea Pazienza" ripercorre le tappe fondamentali della sua breve ma intensa esistenza attraverso le opere dell'esordio pescarese, i primi lavori giovanili assolutamente inediti, i disegni realizzati per Lega Ambiente, le riproduzioni di alcune illustrazioni, purtroppo oggi perdute, per terminare con fotografie, scritti - interviste, lettere, poesie - e materiale video. Una sezione composta da circa dieci opere sarà dedicata al padre di Andrea, Enrico Pazienza, anch'egli pittore, insegnante di disegno e acquerellista di grande qualità, da sempre stimolo ed esempio per il talento naturale che Andrea dimostra fin dai primi anni di vita. La mostra che il Complesso del Vittoriano dedica al noto fumettista italiano, vuole presentare in maniera organica l'intera produzione artistica di Andrea Pazienza nella sua brevissima vita: l'aspetto pittorico, fumettistico e narrativo, per poi arrivare ad unire questi tre elementi e scoprire il segreto di quel minimo comune denominatore che affascina i lettori. Stile eclettico, segno mutevole infinitamente povero ed essenziale quanto elaborato e ricercato, il tutto espresso con mille varianti. Questa è principalmente l'espressione di Andrea Pazienza: la somma di tanti stili, tutti riconoscibili e riconducibili alla sua firma. "Il segno è una metafora meravigliosa - scrive - noi siamo circondati da oggetti tangibili depositari di un segno o di una serie di segni. Dallo studio di questa serie di segni nasce la matematica del segno e cioè il disegno. Questo modo di vedere le cose non determina il saper disegnare, determina il corpo, il corpo delle cose e soprattutto il tuo corpo d'artista". INGRESSO LIBERO Orario: tutti i giorni ore 10.00 - 19.00 Roma - Complesso del Vittoriano Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali) Fino a domenica 9 ottobre 2005