Immagine di sfondo della pagina Numeri in crescita per l'aeroporto di Palermo
03 agosto 2022

L'aeroporto di Palermo già dall'anno scorso aveva superato in termini di movimenti quelli del 2019. Il risultato in primis era stato favorito dalla scelta di fare vacanza in Italia da parte dei connazionali a causa del Covid-19 e dalle limitazioni generali nel viaggiare all'estero. Nel 2022 invece si assiste a una importante calata di vacanzieri stranieri dall'Europa e anche da oltreoceano. Questi volumi hanno permesso di stabilire il record di passeggeri transitati a Punta Raisi in tutto il periodo da gennaio a giugno, rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2019. 

Su diversi temi riguardanti Palermo, ma pure su argomenti generali,quelli che oggi tengono più banco, ne abbiamo parlato con Giovanni Scalia - AD di GESAP la società di gestione dello scalo di Palermo "Falcone e Borsellino".

 

Dott. Scalia, un altro record nel mese di giugno. Come pure avete registrato ottimi risultati nel primo semestre. Palermo si riconferma un aeroporto in crescita e ora non si può dire nel 2022 che sia dovuto al Covid. E' vero?

I numeri sul traffico passeggeri sono molto positivi. Nel mese di giugno abbiamo superato - nel consuntivo da inizio anno - i valori del 2019 e siamo stati per qualche mese l’aeroporto con i valori di crescita tra i migliori scali in europea del gruppo 5/10 milioni di passeggeri. Abbiamo lavorato intensamente per costruire partnership molto fruttuose che stanno dando ottimi risultati. 

Come crede che andranno i prossimi mesi, tra l'inflazione che galoppa, la ripresa dei contagi, i problemi in centro e nord Europa per la mancanza di staff, il carburante che non accenna a dimunuire. Tutte sfide non piccole da risolvere. Qual'è il suo punto di vista?

Sono anni in cui si presenta una crisi dopo l’altra, perché il settore aeroportuale è estremamente interconnesso. I problemi della mancanza di staff, che si stanno verificando negli aeroporti del centro/nord Europa, con limitazione dei voli e attese molto lunghe, purtroppo hanno avuto conseguenze in Italia, anche se in maniera lieve. Nello scalo palermitano non ci sono criticità particolari. Sia noi, sia gli handler siamo riusciti a mantenere in forza il personale, grazie alla cassa integrazione, e c’è stato tempo per programmare un’adeguata copertura di risorse umane rispetto al trend che si attende per questo anno. Se da un lato c’è voglia di viaggiare, dall’altro l’inflazione e il caro carburante possono dare una frenata generale all’economia. Sarà importante che l’Europa azioni leve per attenuare questi fenomeni. Siamo molto fiduciosi.

Il mercato francese è sicuramente lo zoccolo duro di questa parte della Sicilia. Come sta andando?

Il mercato francese sta andando bene. la Francia è tornato ad essere il primo paese estero sullo scalo aereo palermitano, mentre lo scorso anno era stato superato da quello tedesco. In questi giorni easyJet ha annunciato l’avvio del diretto invernale per Parigi Charles de Gaulle. Va bene, ma in generale da tutti i mercati internazionali stiamo avendo ottimi risultati per il nostro scalo. e questo è positivo dal punto di vista dell’incoming, visto che la Sicilia è interessata da flussi turistici abbastanza importanti.

A quali altri mercati leisure state guardando?

In questo momento, il mercato che si è consolidato è quello europeo Germania, Francia, Svizzera, grazie anche alle connessioni di carattere intercontinentali. Stanno andando bene anche le rotte verso i paesi scandinavi, un mercato ad alto potenziale in cui ci può essere una crescita molto importante.

Volotea, easyJet e Wizz Air un po' sottotono? La colpa è di Ryanair?

Non direi sotto tono, perché sono compagnie che ciascuna rappresenta circa il 10% del traffico sul nostro scalo. Poi, ognuno ha una storia un po’ diversa. Con WizzAir abbiamo cominciato a collaborare dal 2020, durante il periodo della pandemia. E’ chiaro che la compagnia ha un potenziale di crescita maggiore nell’est Europa e medio Oriente, dove noi tendiamo a svilupparci maggiormente, ma è necessario tempo. EasyJet è un partner affidabile da molti anni, anche loro stanno crescendo a Palermo; Volotea è un partner storico dell’aeroporto di Palermo, ha un po’ ricollocato i suoi voli durante il periodo della pandemia, ma pensiamo che sia sempre un partner importante per il futuro, quando il mercato si normalizzerà e ci sarà la ripartenza del traffico aereo.

La nuova ITA Airways ha preso il posto di Alitalia. Più o meno a Palermo?

In questo momento ITA ha solo voli per Roma e Milano Linate, con delle frequenze minori rispetto a quelle di Alitalia. Attendiamo, con la crescita della flotta aerea, che cresca anche il loro impegno su Palermo.

In extremis è stata posta risoluzione ai voli in continuità territoriale su Pantelleria e Lampedusa. Anche se ha lasciato grossi problemi, il mercato dei tour operators non utilizzerà quei voli perchè è venuto a mancare il tempo utile per proporli al mercato, creando problemi a una fascia di turismo leisure proprio tra luglio e ottobre, ma anche maggio e giugno. Non crede che si debba pianificare più a lungo termine, anche per il bene dell'economia circolare che i collegamenti producono?

Purtroppo sono stati degli anni molto complessi in cui la pianificazione ha stretto enormemente i suoi tempi. Per fare un esempio, le compagnie low-cost prima pianificavano a sei mesi, ora annunciano nuove rotte con un mese di anticipo, poiché, purtroppo, i picchi legati alla pandemia degli ultimi anni hanno obbligato le compagnie ad essere più smart e reattive, che poi parzialmente, è quello che ha favorito anche una destinazione come Palermo. E’ chiaro che in Sicilia c’è uno spazio enorme di crescita turistica. Io credo che quello che sta accadendo nel territorio palermitano, di questa crescita due e tre volte più importante del mercato, sia qualcosa che possa continuare ad avvenire per tanti anni, rendendo Palermo una delle realtà turistiche più rilevanti.

L'annuncio dei contatti con United per il nuovo volo per New York dal 2023 è stato un gran colpo. A quando l'annuncio?

I contatti con United non si sono mai interrotti. Dovevamo inaugurare a maggio 2020 il diretto, giornaliero, con New York. Purtroppo, è arrivata la pandemia che ha bloccato questa bellissima opportunità. Continuiamo a sentirci con loro, il progetto è slittato al 2023. E si prevede un impatto turistico USA molto importante sulla Sicilia Occidentale.   

Ci sono altre news di nuovi collegamenti per il futuro?

Stiamo lavorando su tanti fronti, soprattutto sul centro/est Europa e sul Medio Oriente e, se la situazione sanitaria si stabilizza, su altri collegamenti internazionali. Penso che da Palermo, molto presto, saranno annunciati altri collegamenti.

 Come sarà il domani infrastrutturale dell'aeroporto di Palermo?

Stiamo lavorando intensamente sull’infrastruttura dell’aeroporto sotto tanti punti di vista. Il primo è quello di rendere l’esperienza di viaggio sempre più confortevole, maggiori servizi e digitalizzazione. Con il rinnovo del terminal - che ovviamente sta creando qualche disagio perché i lavori si svolgono a terminal aperto - ci sarà il 40% di spazio in più, negozi, ristoranti fronte mare (la gara è in corso), nuovi varchi controlli, nuovi gates di imbarco. Stiamo spingendo tantissimo sugli investimenti che riguardano il settore green, perché l’aeroporto deve essere leader di quelle che sono le esigenze globali, e stiamo cercando di diminuire sempre più l’impatto sull’ambiente: siamo al secondo livello di certificazione ACA ACI, il terzo arriverà il prossimo anno. Ma abbiamo anche sviluppato le fonti di energia rinnovabili, come il fotovoltaico, il riuso delle acque. Nascerà inoltre un parco a mare di fronte il terminal.  

 

Il quadro che ne esce è più che positivo, il ritorno in massa degli stranieri è un segnale importante. Su questo Palermo vuole allargare i suoi orizzonti, in primis se andrà in porto nel 2023 l'apertura del collegamento diretto con New York Newark della United Airlines. Era già previsto tutti i giorni da maggio a ottobre nel 2020. Poi con altri collegamenti aerei non stop. 

Quindi, cercando di incrementare il numero delle città servite stagionalmente o annualmente. Perchè la Sicilia non è solo turismo estivo, ma può esserlo 365 giorni l'anno. Nonchè il traffico business che può con i voli diretti evitare di essere dipendente dagli hub europei. Lo sviluppo infrastrutturale è quella linfa vitale che potrà permettergli di crescere non solo in termini di numeri, ma anche di elevare la già importante customer satisfaction raggiunta. La sfida dell'impatto ambientale è un altro importante "goal" sul quale la società di gestione ha deciso di puntare per portare lo scalo a produrre ritorni all'ecosistema e anche al suo bilancio con i risparmi che produrrà.

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