Immagine di sfondo della pagina Obon, kimono e fuochi d’artificio: l’estate a Tokyo è uno spettacolo d’emozioni
10 giugno 2025


L’estate, in Giappone, è molto più di una stagione. È una soglia tra mondi, un momento in cui la memoria si fa presenza, la spiritualità incontra la festa, e la città si trasforma in teatro a cielo aperto. A Tokyo, il cuore pulsante del Paese, questo tempo sospeso prende forma nei Matsuri, i festival tradizionali che animano quartieri, parchi e fiumi con danze rituali, musiche antiche e spettacolari fuochi d’artificio.

Le radici di queste celebrazioni affondano nella spiritualità shintoista e buddhista: si ringraziano le divinità della natura, si onorano gli antenati, si invoca protezione contro le calamità. Tra i festival estivi più emblematici spicca l’Obon, che si tiene ad agosto e rappresenta un momento di raccoglimento collettivo. È il tempo in cui gli spiriti degli antenati ritornano temporaneamente nel mondo dei vivi: si accendono lanterne, si danza in cerchio, si ascoltano musiche cariche di simbolismo. È una tradizione millenaria, viva ancora oggi in ogni gesto e suono.

L’anima danzante dell’estate: l’Awa Odori di Koenji
Nel fitto calendario degli eventi estivi di Tokyo, uno degli appuntamenti più attesi è l’Awa Odori di Koenji, in programma il 23 e 24 agosto 2025. Nato nel 1957 per rilanciare il quartiere nel dopoguerra, il festival si ispira all’omonima manifestazione di Tokushima e richiama ogni anno oltre un milione di spettatori e 10.000 danzatori.

Le strade attorno alla stazione JR di Koenji diventano un fiume in piena di ritmi, colori e movimenti ipnotici. I gruppi – i cosiddetti ren – sfilano danzando con coreografie che si tramandano di generazione in generazione. I passi sono semplici ma scanditi da una sincronia perfetta. Due gli stili principali: uno più vigoroso, di origine maschile, l’altro più elegante e fluido, interpretato da donne in yukata dai toni pastello e geta ai piedi. Il suono degli strumenti – shamisen, tamburi taiko, flauti e campanelli – accompagna i movimenti, creando una dimensione sospesa, che sembra oltre il tempo.

I fuochi d’artificio: la bellezza effimera dell’estate giapponese
Accanto alla danza, l’altro elemento simbolico dell’estate nipponica è lo spettacolo pirotecnico. In Giappone, i fuochi d’artificio – hanabi – non sono solo intrattenimento, ma vere e proprie espressioni artistiche e spirituali, nate come rito votivo per proteggere le comunità dalle epidemie o onorare i defunti.

Il più celebre è il Sumida River Fireworks Festival, che si terrà il 26 luglio 2025. Le sue origini risalgono all’epoca Edo (XVIII secolo), quando lo shogunato promosse i fuochi per consolare le anime delle vittime della carestia. Oggi, centinaia di migliaia di persone si radunano lungo le rive del fiume Sumida per assistere a una sinfonia di colori nel cielo, dove ogni esplosione è studiata con precisione artigianale, in un’alternanza di forme, colori e sequenze luminose che riflette l’estetica della bellezza effimera.

Anche altri festival pirotecnici meritano attenzione: il Jingu Gaien Fireworks Festival (16 agosto), il Katsushika Hanabi Taikai (22 luglio), e gli eventi di Itabashi, Edogawa, Koto e Ota, ciascuno con una propria atmosfera e collocazione scenografica.

Atmosfera da sogno: tra bancarelle, suoni e lanterne
Chi partecipa a un festival estivo a Tokyo non vive solo uno spettacolo, ma entra in un rituale collettivo. Le strade si riempiono di profumi: takoyaki appena fritti, spiedini di pollo, dolci al matcha e kakigori, la granita giapponese amata da adulti e bambini. Le bancarelle (yatai) vendono giochi tradizionali e amuleti. I suoni dei tamburi si mescolano alle voci, mentre le lanterne fluttuano nella notte come custodi di un tempo sospeso.

In quartieri come Harajuku, l’estate esplode con il Super Yosakoi Festival, dove i giovani reinventano le danze tradizionali in chiave moderna, con costumi brillanti e movimenti acrobatici. Un’energia contagiosa che mostra il volto contemporaneo della tradizione.
E per chi non può recarsi a Tokyo ad agosto, c’è il Tokyo Yosakoi di ottobre a Ikebukuro, che prosegue questo dialogo fra passato e presente anche nei mesi successivi.

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