Immagine di sfondo della pagina Omio guarda al 2035 e disegna i viaggi del futuro: AI e viaggi iper-personalizzati
19 giugno 2025


Come cambierà il modo di viaggiare nei prossimi dieci anni? Quali tecnologie, abitudini e modelli di consumo guideranno l’evoluzione del settore travel? A queste domande prova a rispondere Omio, piattaforma globale per la prenotazione di viaggi multimodali, con la prima edizione del report “Omio 2035: Future Journeys”, un’indagine prospettica sviluppata in collaborazione con The Future Laboratory, una delle più autorevoli società di consulenza strategica previsionale a livello globale.

Il documento, che integra ricerche proprietarie, interviste a esperti e trend setter, insight sui viaggiatori e modelli teorici predittivi, analizza i driver che influenzeranno il settore da qui al 2035. Al centro, cinque scenari evolutivi che restituiscono una visione di viaggio radicalmente diversa, fortemente orientata all’esperienza, alla fluidità e alla personalizzazione.

A contribuire alla stesura del report, un panel internazionale di esperti tra cui Roya Zeitoune (YouTube), Dimitrios Tsivrikos (University College London), Rohit Talwar (Fast Future), Martin Raymond (The Future Laboratory) e Veronica Diquattro, Presidente B2C Europa di Omio.

I cinque scenari di viaggio del futuro
1. Travel-tainment – Il viaggio si scopre come un contenuto streaming
Nel 2035 i viaggi non si cercheranno, si “guarderanno”. Le piattaforme si trasformeranno in ambienti immersivi, dove la scoperta avverrà attraverso contenuti modellati sui gusti e sugli stati d’animo dell’utente, in un formato simile all’intrattenimento digitale. Dallo swipe up al comando vocale, bastano pochi gesti per costruire e prenotare itinerari dinamici, senza passare da siti o interfacce multiple. Le piattaforme non saranno più meri strumenti di prenotazione, ma hub editoriali di ispirazione, capaci di convertire l’emozione in azione.

2. Identity Itineraries – Il viaggio come riflesso del sé
L’AI sarà in grado di leggere bisogni, emozioni e stati interiori, per costruire itinerari non più basati sulla meta, ma sull’identità del viaggiatore. Le proposte saranno personalizzate sulla base dell’intenzione emotiva (evasione, ispirazione, connessione), connessa a community digitali che faciliteranno legami pre-viaggio tra persone affini. Il viaggio si trasforma in un'esperienza espressiva, costruita attorno a chi siamo, e non solo a dove vogliamo andare.

3. AI-ttentive Journey Agents – Compagni digitali per ogni fase del viaggio
L’assistente vocale o digitale sarà un vero e proprio “agente di viaggio aumentato”, che anticipa problemi, riprenota in tempo reale, offre informazioni iper-locali e propone reward personalizzati. Un sistema predittivo e reattivo che trasforma i momenti critici in opportunità di fidelizzazione. I touchpoint digitali si moltiplicheranno e l’assistenza diventerà continua, invisibile ma presente.

4. Viaggi No-prep – Pianificare non sarà più necessario
La preparazione verrà sostituita da sistemi di prenotazione fluidi, che si occuperanno in autonomia della logistica e dell’organizzazione. All’arrivo, il viaggiatore avrà accesso immediato a tutto ciò che serve: itinerario, ingressi, suggerimenti, benefit. Per una vacanza di due settimane basterà un bagaglio a mano. Questo nuovo modello, oltre a ottimizzare tempi e stress, ridurrà l’impatto ambientale, rispondendo alla crescente domanda di sostenibilità.

5. Intermodal Advantage – Esperienze multimodali progettate su misura
Ogni spostamento sarà un tassello di un racconto continuo, integrato e personalizzato. Le tecnologie evolute permetteranno la costruzione di viaggi multimodali in base a valori, mood e contesto del viaggiatore. Dal taxi condiviso alla metropolitana, ogni passaggio sarà parte di un’esperienza coerente e coinvolgente, ricca di micro-contenuti e momenti significativi.

Il ruolo delle nuove generazioni
Particolare attenzione viene dedicata alla Generazione Alpha, i nati dopo il 2010, che nel 2035 inizieranno ad accedere in massa al mondo del travel. Per loro il viaggio è una necessità, non un lusso. Cresciuti in un mondo iper-connesso, cercano esperienze fisiche ispirate dai contenuti digitali, dove il confine tra reale e virtuale è sempre più sottile. Social media, streaming e community online orientano la loro curiosità e definiscono nuove priorità: autenticità, immediatezza, connessione.

«Il nostro modo di concepire il viaggio sta cambiando» – osserva Martin Raymond, co-fondatore di The Future Laboratory. «Non si tratta più solo di andare dal punto A al punto B, ma di come si vive l’intero percorso. Le piattaforme che sapranno rispondere a questo cambiamento avranno un vantaggio competitivo decisivo».
La visione di Omio
Per Veronica Diquattro, Presidente B2C e Supply Europa di Omio,

«Il futuro dei viaggi sarà il risultato dell’integrazione tra tecnologie avanzate, esperienze gratificanti e infrastrutture intelligenti. La sfida sarà costruire itinerari dinamici e adattivi, che riflettano la nostra identità e promuovano scelte di viaggio responsabili. In Omio vogliamo semplificare radicalmente l’esperienza utente, rendendola ispirazionale, intuitiva e personalizzata.»

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