Patagonia: natura incontaminata in B/N
Patagonia: natura incontaminata in B/N
La Patagonia si mostra a Roma svelando in bianco e nero luoghi tra i più famosi ed importanti del patrimonio naturale del santuario della natura incontaminata. La rassegna fotografica Patagonica: Paesaggi alla fine del mondo, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ha ricevuto il patrocinio della Commissione Italiana dell’ Unesco, della Regione Lazio e dell’Ente del Turismo della Patagonia.
“Abbiamo bisogno di un turismo sostenibile e consapevole – sottolinea l’ambasciatore argentino in Italia Tomas Ferrari – questi sono luoghi fragili, che vanno vissuti con guide esperte per non rovinare la purezza assoluta della natura”.
Luca Barbagalli ha realizzato il progetto in Cile e Argentina tra dicembre 2014 e gennaio 2015 immortalando i parchi nazionali Vicente Perez Rosales e Torres del Paine ed quello nazionale di Los Glaciares. Sono inoltre presenti foto realizzate presso Ushuaia e il Canale di Beagle nella Terra del Fuoco in Argentina. Luce ed ombra, alla ricerca incessante di una purezza assoluta delle forme della natura. Questa la chiave di lettura della rassegna che si divide in due sezioni: il paesaggio della pietra e del vento e il paesaggio dell’acqua e del gelo. Sono rappresentate forme di paesaggi naturali, un macrocosmo di elementi dove l’uomo appare irrilevante di fronte alla maestosità degli spazi aperti. Il paesaggio viene mostrato nell’attimo in cui si manifesta, precedendo la rapida mutazione delle condizioni meteorologiche. L’immagine della natura diventa interpretazione, nella ricerca di una sintesi delle forme geometriche, un mosaico di sensazioni proiettate all’esterno, in uno scambio osmotico tra sogno e realtà. La capacità di analisi lascia posto alla fantasia e all’immaginazione per proiettare l’occhio e la mente in un contesto ambientale estremo dove l’uomo risulta assente. L’energia che viene sprigionata dagli elementi si percepisce nel movimento inesorabile delle masse e dei fluidi, lasciando lo spettatore con un misto senso di impotenza e ammirazione. La scelta cromatica mette in risalto la profondità delle ombre, il movimento delle nuvole in un cielo in perenne movimento, evidenzia il valore plastico dei volumi delle montagne e accentua la percezione di dinamismo del movimento dei fiumi e dei ghiacciai: la ricerca di un valore assoluto della materia, che accentua ancor più la potenza espressiva della natura, nell’incessante transito degli eventi.
“L’Italia è il settimo paese in ingresso in Argentina – ricorda l’ambasciatore – molti italiani vengono infatti spesso nel nostro paese a visitare i tanti familiari. La Patagonia dagli ultimi 20 anni si sta aprendo al turismo internazionale potenziando le infrastrutture. Grazie al controllo dei flussi turistici ed alla mancanza di alberghi nei parchi nazionali si sta sviluppando un turismo culturale che ha voglia di scoprire diversità, rapporti culturali e gastronomia del posto”.
Sarà possibile visitare la mostra (prolungata fino al 20 giugno) al Museo di Roma in Trastevere.