Immagine di sfondo della pagina Rapporto Svimez 09, per il Mezzogiorno scarsa capacita attrattiva turistica
17 luglio 2009

Nel 2007 nel Mezzogiorno gli arrivi e le presenze di turisti stranieri sono aumentati del 6 e del 5% rispetto all’anno precedente, a fronte del 4% e del 2,1% del Centro-Nord. Sono state Sardegna e Puglia a trainare la crescita, con un salto in avanti rispettivamente del 12,5% e dell’11,2%, più contenuti i dati campani (+3,3%) e siculi (+0,2%), in flessione Abruzzo (-1%) e Molise (-12,2%). Nonostante questo, il Mezzogiorno non riesce ad esercitare sui turisti italiani e stranieri una forte capacità attrattiva, a causa di critiche difficoltà strutturali. Il turismo al Sud è soprattutto domestico, di prossimità: circa il 60% dei vacanzieri infatti proviene dalle diverse regioni meridionali, più il Lazio. Nonostante le condizioni climatiche consentano di estendere la stagione a dodici mesi l’anno, di fatto oltre il 70% delle presenze si concentra nel periodo giugno- settembre. Ad esempio nel febbraio 2007 gli stranieri che hanno scelto di trascorrere un periodo di ferie nel Mezzogiorno sono stati l’1,4% sul totale annuo, contro il 4,5% del Centro-Nord; nello stesso periodo i turisti italiani al Sud sono stati meno della metà rispetto al dato del Centro-Nord (2,1% contro 4,5%). Nonostante la ricchezza del patrimonio ambientale e artistico, il Sud viene inoltre percepito essenzialmente come una località balneare, mentre il turismo d’affari e congressuale, spesso sviluppato nei mesi invernali, è praticamente assente. Punti critici nell’attrazione dei turisti sono dati dalla scarsità di servizi e trasporti: pochi aeroporti poco collegati con voli low cost e città europee; trasporti pubblici carenti; rete ferroviaria a binario unico e sistema autostradale sottodotato.

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