Set-jetting e turismo enogastronomico: Etna, Montepulciano e Chianti tra le mete preferite dai viaggiatori ispirati dalla TV
Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico di Roberta Garibaldi, cresce il numero di turisti che sceglie le destinazioni del vino in base alla loro esposizione cinematografica. Opportunità per i territori, ma con attenzione al rischio overtourism.
Il turismo enogastronomico italiano si arricchisce di nuove motivazioni di viaggio, sempre più legate all’immaginario cinematografico e televisivo. Il fenomeno del set-jetting – ovvero il desiderio di visitare i luoghi resi celebri da film e serie TV – sta conquistando un ruolo rilevante nelle dinamiche del turismo esperienziale, influenzando in particolare la scelta delle destinazioni del vino.
È quanto emerge dal nuovo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano curato da Roberta Garibaldi, secondo cui Etna, Montepulciano e Chianti si posizionano tra le mete più ambite da viaggiatori tedeschi, inglesi e americani proprio grazie alla visibilità ottenuta attraverso produzioni cinematografiche e televisive di richiamo internazionale.Tra i dati più significativi, spicca l’interesse dei tedeschi per il Chianti (38%) e Montepulciano (27%), degli inglesi per l’Etna (33%), e degli americani, che prediligono il Chianti (41%) seguito dall’Etna (32%). Location che, oltre al valore paesaggistico e vinicolo, sono state scelte come ambientazione per film e serie iconiche: il Chianti per pellicole come Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci e Molto rumore per nulla di Kenneth Branagh, Montepulciano per New Moon della saga Twilight e per la fiction I Medici, mentre l’Etna è stata protagonista della seconda stagione della serie HBO The White Lotus. “Le piattaforme di streaming e i contenuti multimediali hanno un ruolo crescente nella promozione delle destinazioni food & wine. I territori possono sfruttare questa leva in modo strategico, con attenzione alla sostenibilità e alla gestione equilibrata dei flussi”, sottolinea Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. “La recente campagna Britain on Screen di VisitBritain è un esempio di come coniugare promozione turistica e appeal cinematografico in modo mirato”.
Secondo la ricerca, circa un viaggiatore su tre è oggi influenzato da film e serie TV nella scelta della destinazione e delle attività da svolgere, con una penetrazione trasversale tra le fasce d’età: la percentuale di influenza oscilla tra il 27% e il 31%, superando ormai la sola generazione Z e coinvolgendo anche pubblici più maturi. In Italia, il 29% dei viaggiatori dichiara di aver scelto una meta o un’esperienza enogastronomica ispirato da contenuti audiovisivi, con un incremento del 4% rispetto al 2024. Le principali fonti di ispirazione restano i consigli di amici e parenti (60%), seguiti da Instagram (40%) e Facebook (30%). Il fenomeno presenta però anche alcune criticità. La notorietà improvvisa di alcune destinazioni può generare squilibri nella capacità di carico dei territori. Il caso del lago di Braies – divenuto celebre per la fiction Un passo dal cielo e oggi soggetto a numero chiuso per l’eccesso di visitatori – è emblematico, così come quello dell’isola di Skye in Scozia, sovraffollata dopo essere apparsa in Harry Potter e Game of Thrones. Per questo Garibaldi ribadisce l’importanza di una pianificazione sostenibile, che tenga conto delle ricadute ambientali e sociali a medio-lungo termine.
Non mancano, infine, i nuovi casi studio: dalla Puglia, con il ritorno gastronomico degli spaghetti all’assassina resi noti da Le indagini di Lolita Lobosco, fino a Dubai, dove tour e degustazioni di cioccolato artigianale sono esplosi grazie a video virali diffusi da creator digitali. E guardando al futuro, si attende una nuova spinta per Favignana e le Eolie, scelte come set dal regista Christopher Nolan per Odyssey, in uscita nel 2026. Il turismo enogastronomico si conferma così sempre più legato a fattori culturali e di immaginario collettivo. Una sfida e un’opportunità per i territori italiani, chiamati a integrare narrazione e accoglienza in modo coerente e sostenibile.