Immagine di sfondo della pagina Spain Talks Roma: la Spagna presenta la sua strategia per un turismo sostenibile
30 ottobre 2025


La Spagna sta sviluppando la sua Strategia per il Turismo Sostenibile 2030, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Vogliamo gettare le basi per un turismo responsabile, redistributivo e rispettoso dell’ambiente”.

Così Gonzalo Ceballos Watling, direttore dell’Istituto del Turismo di Spagna a Roma, ha aperto il suo intervento a Spain Talks, l’evento dedicato al turismo iberico tenutosi questa settimana nella capitale. “Questo impegno comporta una grande responsabilità e anche dei rischi — ha aggiunto Ceballos — ma ci obbliga, in questo ruolo di leadership, ad affrontare problemi e difficoltà insieme a tutti gli attori coinvolti”. Secondo i dati illustrati dal direttore, nel 2024 la Spagna ha accolto 93,7 milioni di visitatori, con una spesa complessiva superiore ai 126 miliardi di euro. Il Paese si conferma così seconda potenza mondiale per incassi derivanti dal turismo, subito dopo gli Stati Uniti. “Il 12,7% della forza lavoro spagnola è impiegato in attività turistiche e il 13,1% del PIL nazionale è generato da questo settore”, ha ricordato.

Italia, mercato strategico

Per la Spagna, l’Italia è un mercato prioritario: terzo per connettività aerea, quarto per pernottamenti e quinto per numero di visitatori”, ha spiegato Ceballos. Nel 2024 sono stati 5,4 milioni i turisti italiani che hanno visitato la Spagna, generando una spesa superiore ai 5 miliardi di euro. “Abbiamo più di 11,7 milioni di posti aerei di sola andata — ha precisato — e in senso inverso, solo a giugno abbiamo raggiunto i 23 milioni di posti”. Il 67% delle attività dei viaggiatori italiani si concentra in contesti urbani e con un forte interesse culturale, “una dimensione che genera convivenza tra turisti e residenti, da gestire con attenzione”.

Sostenibilità come asse portante

Ceballos ha sottolineato come la sostenibilità rappresenti il pilastro centrale di Visit 30. “Quando parliamo di sostenibilità ambientale — ha spiegato — intendiamo la tutela dell’ambiente, la gestione delle risorse idriche, la rigenerazione degli ecosistemi, la mobilità sostenibile e l’adattamento ai cambiamenti climatici”. Ha inoltre evidenziato la necessità di proteggere il patrimonio culturale: “Il restauro è estremamente costoso, ma il turismo può contribuire a mantenere spazi monumentali che oggi hanno usi molto diversi da quelli originari”.
In ambito sociale, il direttore ha posto l’accento su inclusione e accessibilità: “Dobbiamo redistribuire i benefici del turismo, garantendo salari dignitosi e buone condizioni di lavoro nell’ospitalità e nelle agenzie di viaggio. Il turismo consuma spazio e risorse: deve restituire valore alle comunità locali”.Il direttore ha poi richiamato l’importanza della formazione: “È essenziale formare da zero chi lavora nel settore, per offrire un servizio di qualità”. Sul fronte della sostenibilità economica, Ceballos ha ribadito la necessità di “produrre utili senza dimenticare l’economia circolare: riutilizzare, riparare e recuperare invece di consumare continuamente. L’efficienza energetica e la trasformazione digitale sono leve fondamentali per raggiungere questo obiettivo”.

Patrimonio naturale e culturale della Spagna

A sostegno della solidità dell’offerta turistica spagnola, Ceballos ha ricordato che la Spagna vanta “53 riserve della biosfera — leader mondiale — e il 56% dell’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, che la colloca al secondo posto in Europa per energia eolica e solare”. Il Paese conta inoltre “16 parchi nazionali, 15 geoparchi e il 33% del territorio protetto. Le nostre spiagge sono di dominio pubblico e vantano 600 Bandiere Blu, un elemento molto apprezzato dai cinque milioni e mezzo di turisti italiani”. La Spagna è inoltre “quarta al mondo per patrimonio storico, con 50 siti iscritti, terza per i Sistemi Importanti del Patrimonio Agricolo Mondiale (SIPAM) e vanta 388 denominazioni di origine protetta. Siamo anche il secondo Paese al mondo per percorsi di cicloturismo, con oltre 30.000 chilometri di itinerari”.

Finanziamenti e attuazione della Strategia 2030

Per canalizzare tutte queste risorse — ha spiegato Ceballos — ci siamo avvalsi dei fondi NextGeneration EU e del Piano di Ripresa, Trasformazione e Resilienza (PRTR), che alimentano il Piano Spagna Turismo 2030 con un budget di 3,4 miliardi di euro”. Una strategia “trasversale”, ha precisato, che coinvolge tutti i ministeri e si articola in cinque grandi ambiti, ponendo le persone — residenti, lavoratori, turisti e imprenditori — al centro delle politiche turistiche.

Giuseppe Focone

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