Immagine di sfondo della pagina Stendhapp, nuova app per il patrimonio culturale
13 gennaio 2021

Nasce Stendhapp, l’app ispirata alla meraviglia del grande autore di fronte allo splendore dell’Italia, e offre agli utenti la possibilità di orientarsi in mezzo alla ricchezza del nostro patrimonio culturale per scoprire o riscoprire la bellezza del territorio con la geolocalizzazione.

Stendhapp è una startup Innovativa A Vocazione Sociale (SIAVS) nata a Milano alla fine del 2018, le socie fondatrici sono Francesca De Finis, ingegnere e consulente di comunicazione, Elena Dicorato, architetto e Barbara Pinna, direttrice marketing internazionale. «Abbiamo realizzato uno strumento che aiuta a orientarsi attraverso l’enorme patrimonio culturale che caratterizza il nostro Paese. L’app basata su geolocalizzazione e open data contiene circa 52000 luoghi su tutto il territorio nazionale». 

I punti d’interesse sono divisi in categorie: «Ne abbiamo individuate 15, che comprendono la bellezza tangibile e intangibile dei territori, l’utente può selezionare quello che gli interessa vedere sulla mappa. Le categorie sono: musei, chiese, monumenti, arte, edifici, siti Unesco, teatri, musica, natura, gastronomia, storia, sagre, etc. Una volta selezionata la categoria, Stendhapp indica il percorso più breve per andare a vedere con i propri occhi la bellezza che si vuole esplorare oppure, appena sarà di nuovo possibile, l’evento culturale a cui si vuole partecipare». 

A ogni punto segnalato sulla mappa corrisponde una scheda informativa e una foto rigorosamente in bianco e nero, per incentivare le visite nel mondo reale, non solo l’esperienza virtuale.

Questa ambiziosa attività di mappatura dei luoghi del nostro patrimonio culturale coinvolgerà anche gli utenti: chi crea il proprio profilo potrà aggiungere punti che al momento non sono segnalati, caricare le informazioni e una foto, delle quali sarà indicato l’autore.

Con questo progetto, dicono le fondatrici, «vogliamo favorire la ripresa economica del comparto culturale: diamo visibilità soprattutto ai piccoli attrattori culturali e sosteniamo il turismo di prossimità, più sostenibile e attuabile nel contesto post Covid-19. Crediamo nell’effetto terapeutico della cultura e vogliamo aumentare il benessere post lockdown facendo leva sul senso di appartenenza a un Paese meraviglioso, usando il digitale come un mezzo per aumentare la fruibilità del reale e per parlare linguaggi più affini alle nuove generazioni». 

 

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