Immagine di sfondo della pagina T&A- Polonia, alla scoperta di Lodz, la città dei giovani
03 settembre 2013

Alla scoperta di Lodz: chi avesse ancora un’immagine della Polonia popolata da persone con poca gioia di vivere e di innovare e con una cucina monosapore si affretti a ricredersi. Non solo la Polonia per questi aspetti non ha passi da recuperare, ma, forse, è avanti un passo di altri Paesi europei.

 

Alla scoperta di Lodz: chi avesse ancora un’immagine della Polonia popolata da persone con poca gioia di vivere e di innovare e con una cucina monosapore si affretti a ricredersi. Non solo la Polonia per questi aspetti non ha passi da recuperare, ma, forse, è avanti un passo di altri Paesi europei.

Molti giovani lo hanno già scoperto, tanto che in alcune città si respira un clima cosmopolita che nulla ha da invidiare a certe mete storiche e consolidate del cosiddetto Occidente. Ovviamente non manca il rito della movida che conferisce alla città una patente di internazionalità, non solo nei finesettimana o nelle feste comandate. Ogni weekend è buono per riempire gli aerei low cost per  passarvi una notte bianca, magari andando per “deska piwa”, letteralmente “l’asse di birra”, che porta  qualcosa di più che un semplice assaggio di una dozzina di birre artigianali, tutto per  l’equivalente di 6 eurio. Poi, il dì appresso  si fa  ritorno utilizzando il consolidato collegamento Ryanair Bergamo-Lodz. Di venerdì quel volo fa sempre il pienone di ragazzi che ormai conoscono a menadito ogni locale e localino della Piotrkowska, la lunga via pedonale sulla quale si affacciano modernissimi negozi e i palazzi che raccontano la storia della città. Sì, perché, Lodz (che si pronuncia con un suono che assomiglia al wooch inglese) è una città che, oltre alla movida, ha molto da mostrare. E ne avrà sempre di più, visti i grandiosi progetti già in corso e i molti altri che ha in animo di realizzare. In più ci sono confortevoli alberghi e buoni ristoranti neppure cari, il che non guasta.

Due giorni a Lodz bastano giusto per fare un primo assaggio della città , per capirne il carattere e per ripromettersi di tornare, anche perché le occasioni, gli eventi e, perché no, i pretesti la città non te li fa mancare di certo. Dopo un'estate con un ricchissimo cartellone,  a settembre la Filarmonica cittadina offre tanti concerti di musica classica; poi arrivano i graffitari da tutto il mondo con le loro opere e con contorno di melting-pop musicale; la Piotrkowska diventerà poi palcoscenico per gli artisti di strada e vetrina per le varie culture della regione che avrà il clou con il festival del Dialogo delle quattro culture che poi sono quella polacca, tedesca, russa ed ebraica che hanno fatto diventare Lodz quella che è, e quella che è stata. Da quando un secolo e mezzo fa era solo un villaggio di case di legno, che peraltro, giustamente, sono visitabili dopo essere state giustamente conservate. Come hanno fatto con le fabbriche che producevano tessuti per vestire mezza Europa dell'Est. Ormai la maggior parte della produzione è migrata verso altri lidi, ma le fabbriche-paese, la cui realizzazione era stata commissionata a validi architetti, sono rimaste. E grazie a intelligenti  ricorsi a capitali comunitari e privati vengono salvaguardate e valorizzate, così quelle autentiche cattedrali dell'archeologia industriale stanno vivendo una nuova vita: sono sedi di esposizioni museali, sono alberghi, sono appartamenti residenziali di lusso. La ruspa ha lavorato poco, molto hanno lavorato i cervelli dei professionisti per trovare idee per riconvertire quello che è ora un autentico patrimonio. Insomma: Lodz è una città che merita di essere conosciuta, all'Ufficio turistico lo hanno capito e intelligentemente si stanno mettendo in campo varie iniziative per promuoverla. I risultati già si vedono, ma se possiamo dare un consiglio al lettore è adesso il momento di andare, perché  non è ancora una meta di massa e ci sarà  la possibilità   di essere un po' un privilegiato "scopritore" della seconda città della Polonia. Nella visita ci si può   far aiutare da quel maneggevole volumetto che è la preziosa guida, edita da Morellini Editore, scritta da Roberto M. Polce, un italiano che vive in Polonia perché ama quel Paese come se stesso.

Fiorenzo Barzaghi

 

Il servizio integrale su Lodz  sui prossimi numeri di Turismo & Attualità

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