Immagine di sfondo della pagina Tassa di Soggiorno, dichiarazione di Pierluigi Mantini, presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo
31 gennaio 2011

Mantini in terviene nella discussione sulla tassa di soggiorno,

Mantini in terviene nella discussione sulla tassa di soggiorno, “Nell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo registriamo sempre più forte il malcontento degli operatori dell’industria del turismo preoccupati dall’estensione a tutto il territorio nazionale della tassa di soggiorno già operativa a Roma dal primo dell’anno. Nell’ultima bozza del decreto sul federalismo fiscale municipale, in discussione nella bicamerale sul federalismo, la tassa di soggiorno è stata statalizzata dando a tutti i comuni italiani la possibilità di introdurre un’imposta per ogni pernottamento nelle strutture ricettive, che va da 50 centesimi a 5 euro a seconda delle stelle dell’hotel. Aspra la replica non solo degli albergatori ma di tutti gli operatori del turismo che, dopo due anni consecutivi di gravissima crisi economica, di un conclamato calo dell’incoming nei flussi turistici internazionali, senza alcun piano strategico di rilancio dell’immagine turistica dell’Italia nel mondo, con una totale assenza di politiche di incentivazione fiscale del settore, sono decisi a pretendere dal Governo e dal Parlamento quella attenzione che finora non hanno avuto modo di vedere. Le associazioni di categoria AICA-Confindustria, Astoi-Confindustria, Confturismo-Confcommercio, Federalberghi-Confcommercio e Assoturismo-Confesercenti, che associano la totalità delle strutture ricettive italiane, sono concordi a ritenere completamente errata l’introduzione della tassa di soggiorno così come è stata predisposta nel decreto sul federalismo fiscale, definendola: un’imposta iniqua, perché colpisce unicamente le imprese ricettive; fortemente penalizzante per il settore, perché indebolisce ulteriormente la già scarsa competitività del prodotto Italia rispetto ai concorrenti esteri, soprattutto in un periodo nel quale sarebbe, al contrario, di vitale importanza introdurre strumenti in grado di risollevare le sorti del turismo italiano; del tutto privo di logica finalizzata al settore poiché non viene previsto alcun vantaggio per i servizi comunali a finalità turistica. È interessante l’idea del presidente dell’Enit, Matteo Marzotto, che sostiene: «meglio sarebbe stato introdurre una city tax, o ancora meglio una city contribution, rispetto alla tassa di soggiorno, che viene caricata esclusivamente sulle strutture alberghiere», oltretutto riterrebbe opportuno che questi introiti venissero impiegati «in modo certificato per il miglioramento turistico delle città». L’Osservatorio Parlamentare per il Turismo, pur nell'ambito di una posizione di neutralità, non può non rivolgere un appello al governo affinché corregga la norma della tassa di soggiorno tenendo conto dei rilievi che provengono dall’industria del turismo che, se strategicamente valorizzata, ha le potenzialità per costituire una concreta leva di rilancio dell'economia, dell’occupazione e dell'immagine dell’Italia”.


 

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