
Tavola rotonda dell’Aiceb: Centri Benessere, settore in espansione, in attesa di una normativa
Oltre 30 mila imprese, 56 mila addetti, 16 miliardi di euro di volume d’affari, pari a circa il 2% della spesa annua per consumi, con una spesa pro-capite di 275 euro. Sono questi i numeri del settore del benessere in Italia presentati a Rimini, in occasione della tavola rotonda organizzata dall’Aiceb-Confesercenti per discutere la proposta di legge di disciplina dei centri benessere. Decisamente in espansione, il settore, che può contribuire anche alla nostra destagionalizzazaione, conta ormai oltre 21 mila istituti di bellezza, 4.200 tra alberghi e alloggi agrituristici, 1.400 tra piscine e palestre, circa 500 stabilimenti balneari e ancora 2.500 tra centri idrotermali e centri o stabilimenti per il benessere fisico.E’ dotato di un centro benessere il 15% degli alberghi con almeno tre stelle ed un alloggio agrituristico su dieci. Molto più bassa la quota di stabilimenti balneari con area benessere (3%), ma si tratta di una percentuale destinata a crescere rapidamente, mentre aumentano ad un ritmo sostenuto le attività estetiche e le aree benessere nelle piscine e palestre. La Regione in cui è presente il maggior numero di strutture è il Trentino Alto Adige (29,3%), seguito da Campania (10,9%), Veneto (10%), Toscana (9,6%) ed Emilia Romagna (7,4%). “Il quadro attuale del settore del benessere e le previsioni per il futuro – ha sottolineato il presidente dell’Aiceb, Gian Marco Rossi – dimostrano quanto sia importante uno sviluppo regolamentato, non solo dal punto di vista della tutela del cittadino consumatore, ma anche per sostenere un segmento imprenditoriale dinamico, capace di contribuire in misura significativa al raggiungimento dell’obiettivo di destagionalizzare i flussi turistici ed attrarre più clientela straniera. La proposta di legge per la disciplina dei centri benessere che AICEB sostiene, risponde a queste esigenze. Con la sottoscrizione di ben trentuno parlamentari, appartenenti sia ai Partiti di Governo che a quelli dell’Opposizione – ha precisato Rossi - la proposta ha già ottenuto un primo importante successo. Si tratta di una legge attesa da tempo dagli imprenditori del benessere per regolamentare un settore in forte crescita ma lasciato nella completa anarchia, lasciando ampio spazio alla diffusione del lavoro nero”.