Immagine di sfondo della pagina Philadelphia e Pennsylvania, cuore del turismo USA verso America 250
08 agosto 2025


La Pennsylvania, insieme a Philadelphia, gioca un ruolo chiave nell’industria turistica statunitense e, in particolare, nella valorizzazione del proprio territorio. Con l’avvicinarsi di America 250, le celebrazioni per i 250 anni dell’indipendenza americana previste nel 2026, la città e lo Stato si preparano a rafforzare ulteriormente la propria presenza nel panorama delle destinazioni scelte non solo dai viaggiatori americani, ma anche dai turisti internazionali. Ne abbiamo parlato con Anne Ryan, Deputy Secretary of Tourism della Pennsylvania.

Quali sono i punti di forza di Philadelphia e della Pennsylvania nel contesto turistico nazionale?

«Philadelphia è il nostro principale mercato turistico all’interno della Pennsylvania. È una destinazione molto amata dai viaggiatori stranieri, oltre che dagli americani, per due motivi principali. Il primo è la storia: chi visita la città vuole vivere l’esperienza dei padri fondatori degli Stati Uniti attraverso luoghi simbolo come la Liberty Bell, la Independence Hall e il National Constitution Center. Il secondo, forse meno scontato, riguarda il cinema: i luoghi legati alla saga di Rocky, dalla scalinata del Philadelphia Museum of Art alla palestra Mighty Mick’s Gym, fino al Lucky 7 Tavern, attirano milioni di visitatori ogni anno.»

E per quanto riguarda il resto della Pennsylvania?

«La Pennsylvania non è un museo, ma una terra in cui la storia si vive ovunque. Basta uscire da Philadelphia per scoprire luoghi iconici: a Valley Forge si trova il campo invernale di George Washington durante la guerra d’indipendenza; a Gettysburg si è combattuta una delle battaglie decisive della guerra civile. Pittsburgh, invece, è il cuore dell’industria dell’acciaio americana, con una tradizione ancora viva. Qui la storia non è confinata dietro le vetrine di un museo: la si respira camminando per le strade.»

Quanti turisti visitano lo Stato, sia per motivi di piacere che di lavoro?

«Nel 2024 abbiamo registrato 201 milioni di visitatori. Per il 2026, anno di America 250, stimiamo di arrivare a 210 milioni. Il turismo genera per noi un impatto economico di circa 90 miliardi di dollari l’anno, una cifra impressionante. Una parte significativa proviene dai turisti internazionali, che dedicano parte del loro viaggio alla Pennsylvania e spendono costantemente sul territorio. La nostra posizione geografica è strategica: siamo vicini a Washington D.C. e facilmente inseribili in un itinerario sulla East Coast.»

Potete essere anche una porta d’ingresso verso New York?

«Assolutamente sì. Il circuito turistico classico della East Coast comprende Washington, New York e Boston: Philadelphia e la Pennsylvania si trovano esattamente nel mezzo. Siamo una tappa naturale per chi viaggia tra queste città. Molti visitatori diretti alle cascate del Niagara scelgono di passare in Pennsylvania, magari per scoprire la cultura Amish a Lancaster, visitare la celebre Fallingwater di Frank Lloyd Wright, ammirare le coste del lago Erie e poi proseguire verso il confine canadese. Notiamo anche una trasformazione della domanda: sempre più tour operator propongono soggiorni più lunghi in Pennsylvania, non solo una visita veloce a Philadelphia da New York.»

Prevale il turismo leisure o business?

«Prevalentemente leisure, soprattutto a Philadelphia e nelle destinazioni storiche e naturalistiche. Il turismo business è più forte in aree come Pittsburgh e Cleveland, dove sono presenti importanti poli industriali. Philadelphia ospita comunque un grande convention center per il MICE. Non va dimenticato il turismo sportivo, che qui ha un peso rilevante: eventi e manifestazioni sportive sono un motore importante di flussi turistici. A gennaio, ad esempio, Pittsburgh ospiterà un grande evento del settore agricolo, mentre in futuro ci prepariamo ad accogliere appuntamenti sportivi internazionali, dalle Olimpiadi al calcio.»

Che ritorno vi aspettate da eventi come l’IPW?

«Essere presenti all’IPW di Chicago è stato importante per mostrare la varietà della nostra offerta turistica. È un tassello della nostra strategia di investimento e promozione. Negli ultimi vent’anni abbiamo lavorato per consolidare il nostro brand, fino a raggiungere una posizione di leadership nel mercato globale. I tour operator ci chiedono sempre nuovi itinerari: un segnale che la Pennsylvania piace e vuole essere scoperta ancora di più. Mercati come India e Cina mostrano tassi elevati di visitatori repeaters, anche due o tre volte in pochi anni, e questo ci spinge a offrire esperienze nuove. Oggi la Pennsylvania è sullo stesso piano di destinazioni come Boston, New York e Washington D.C., e America 250 sarà un’ulteriore occasione per rafforzare questo posizionamento.»

Marco Finelli

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